Operatori sanitari e vaccinazione antiepatite B
Gli operatori sanitari rientrano nel gruppo delle figure professionali a cui è consigliata la vaccinazione anti epatite B.
In base alle indicazioni ministeriali, negli operatori sanitari è opportuno l’esecuzione di un test, anche solo qualitativo, a distanza di uno due mesi dall’ultima dose del vaccino.
Nei soggetti che hanno completato il ciclo primario di vaccinazione contro l'epatite virale B e che presentino positività per HBsAb al controllo anticorpale, non è necessaria alcuna dose di richiamo ne' ulteriori controlli dello stato immunitario. (Protocollo per la esecuzione della vaccinazione contro l’epatite B – D.M. 20 novembre 2000)
Durante il controllo dello stato immunitario verso il virus dell’epatite B di un gruppo di potenziali esposti è possibile trovarsi di fronte a quadri molto variegati.
1) Soggetti che presentano in esami eseguiti nel passato positività per HBsAb, positività non più evidenziata negli ultimi esami. Cosa fare? Una dose di richiamo o niente?
Secondo i dati in mio possesso non è necessario alcuna dose:
come riportato anche nelle note ministeriali una volta che abbiamo riscontrato la positività di HBsAb non è necessaria alcuna dose e alcun controllo ulteriore;
nel sito http://www.asl20.piemonte.it/sepi/prelv/hbv/hbv_pres_DM_2000.PDF è indicato che per i soggetti per i quali esiste un ricordo anamnestico di epatite B è necessario sia disponibile un referto scritto comprovante la (anche pregressa) positività per antiHBs a titolo >10mUI/ml (nella circolare ed in altri lavori il titolo non è più richiesto!);
… la risposta anamnestica a una dose booster, o al contatto con il virus, si verifica in tempi brevi, per effetto della memoria immunitaria, anche nei soggetti nei quali gli anticorpi anti-HBs non erano più evidenziabili.
Nelle persone vaccinate e che hanno risposto alla vaccinazione non è utile, allo stato attuale delle conoscenze, eseguire ulteriori dosi di richiamo, perché la protezione vaccinale è molto più lunga di quello che era considerato nel passato (Considerazioni epidemiologiche su alcune vaccinazioni in ambito lavorativo – Regione Veneto e Università degli Studi di Verona).
2) Soggetti HBsAb neg. e HBcAb pos. oppure HBsAb neg. e HBcAb e HBeAb positivi: protetti, nessuna ulteriore dose e nessun ulteriore controllo.
- Nelle norme che indicano i criteri per essere donatori di sangue è riportato che i soggetti HBcAb+ o HBcAb+ e HBeAb+ non vanno rivaccinati.
- Nel sito dell’INAIL viene ricordato che HBcAb è un anticorpo che ha un’azione neutralizzante sul virus completo impedendo una reinfezione degli epatociti.
3) Soggetti HBsAb +: nessun ulteriore controllo.
4) Soggetti HBsAg+: vedere le Linee guida sul rischio biologico della SIMLII. In linea di massima i Lavoratori HBsAg+,HBcAb+ e HBeAb + che non eseguono manovre invasive in prima persona possono essere dichiarate idonee con la prescrizione di adottare scrupolosamente tutte le precauzioni standard e di evitare il contatto con strumenti taglienti o usare, nel caso ci fosse questo rischio, guanti antitaglio in Kevler.
5) Soggetti che riferiscono di aver eseguito la vaccinazione in assenza di prove documentali e sierologiche (HBsAb -, HBcAb -): vaccinazione completa in quanto non ci sono prove che il ciclo precedente ( se eseguito) sia stato completato.
Caro collega, mi compiaccio per la tua cultura infettivologica che denota un vivo interesse per l'attività di prevenzione sul campo, oltrèchè una specifica competenza di branca; ti pongo (e mi pongo) una sola domanda: nel caso in cui avessimo questo profilo professionale e sierologico: operatore attivo nella branca di microchirurgia ricostruttiva o chirurgia dei trapianti (quindi per definizione non candidato a guanto spesso antitaglio, perchè toglie sensibilità);
HBsAb+
HBsAg+
HBeAg+
HBeAb+
HBV-DNA+,
dal punto di vista dell'idoneità alla mansione specifica, come si procederebbe?! Purtroppo credo che il giudizio non potrebbe essere che di "non idoneità assoluta" per quanto riguarda l'esposizione al rischio biologico (pensa alle conseguenze di una superinfezione Delta o peggio da HCV, con peggioramento dell'epatopatia sia istologico che umorale)!!
fai bene e scorda, e se fai male ... pensaci ...
ciao a tutti. io non sono un medico, ma ne ho uno in famiglia, mio padre e so quanto sia calda la questione del rischio biologico, a tal punto che mi sono appassionata a riguardo.
A titolo informativo, visto che ben pochi ne conoscono l'esistenza, esiste da poco un dispositivo medicale che si prefigge lo scopo di evitare le punture accidentali e l'obiettivo di evitare, al più possibile, il rischio biologico.
si chiama Margherita Finguerguard.
http://www.tpenso.it/
Sono consapevole di quanto sia importante l'informazione e il passaparola.
Spero di aver fatto cosa gradita!
fbruz il 26/05/2006 05:33 ha scritto:
Caro collega, mi compiaccio per la tua cultura infettivologica che denota un vivo interesse per l'attività di prevenzione sul campo, oltrèchè una specifica competenza di branca; ti pongo (e mi pongo) una sola domanda: nel caso in cui avessimo questo profilo professionale e sierologico: operatore attivo nella branca di microchirurgia ricostruttiva o chirurgia dei trapianti (quindi per definizione non candidato a guanto spesso antitaglio, perchè toglie sensibilità);
HBsAb+
HBsAg+
HBeAg+
HBeAb+
HBV-DNA+,
dal punto di vista dell'idoneità alla mansione specifica, come si procederebbe?! Purtroppo credo che il giudizio non potrebbe essere che di "non idoneità assoluta" per quanto riguarda l'esposizione al rischio biologico (pensa alle conseguenze di una superinfezione Delta o peggio da HCV, con peggioramento dell'epatopatia sia istologico che umorale)!!
donato.cieri il 02/02/2011 12:46 ha scritto:
donato.cieri il 02/02/2011 12:47 ha scritto:
scusate il bisticcio con i post precedenti, ma il quadro sierologico descritto essendo unico nel suo genere è stato pubblicato in letteratura?
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