Perchè no!
Si riunirebbe in unico organo ispettivo regionale, con ripartizione provinciale, tutte le funzioni ispettive che attualmente sono ripartite senza senso fra ASL, Inail e Ministero del Lavoro e forse altri.
Lo so che ciò sarebbe un ritorno antecedente alla riforma sanitaria (che aveva attribuito la competenza alle USL, poi ASL), ma tale competenza, soprattutto nelle regioni meridionali, non ha dato un bel risultato, tanto è vero che si parla insistentemente di coordinazione fra gli enti ispettivi ecc. ecc.
In effetti, questo sembra il pensiero dell'Ing. G. Porreca quando afferma:
"Viene pertanto ravvisata la opportunità di inserire anche, nell’eventuale pacchetto di misure urgenti che si dovrebbe adottare, un decreto governativo che estenda l’attività ispettiva delle Direzioni Provinciali del Lavoro, a carattere preventivo, a tutti i settori di attività lavorative il che consentirebbe tra l’altro una sinergia fra gli organi di vigilanza, una migliore distribuzione sul territorio dei controlli ispettivi e l’utilizzo di tutte le risorse umane disponibili utili per migliorare le condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro..."
Perfettamente d'accordo con il collega "c.sbordone".
In questo modo, evitando questa dispersione, la struttura pubblica ASL potrebbe snellire il proprio operato e rendersi disponibile per la Sorveglianza Sanitaria sul territorio.
Saluti
fai bene e scorda, e se fai male ... pensaci ...
Personalmente non vedo perche' l'ASL dovrebbe effettuare la Sorveglianza Sanitaria sul territorio quando a mala pena (e solo in poche zone) riesce a svlgere il proprio ruolo ispettivo. E non credo (opinione personale) che lo Stato preveda assunzioni/convenzioni in massa di medici del lavoro per ruoli che bene o male sono o possono essere coperti da liberi professionisti. Insomma stravolgere il sistema mi sembra sinceramente poco praticabile anche perche' nel pubblico la prima voce di bilancio non e' mai "QUANTO MI FAI GUADAGNARE" ma "QUANTO MI COSTA"...
Condivido, invece, l'idea dell'Ispettorato del Lavoro...che ad oggi "sembra" essere entità incompiuta e che potrebbe davvero trovare una propria dimensione nei compiti proposti nei post precedenti.
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
[cite]bordini il 30/04/2007 04:52 ha scritto:
Personalmente non vedo perche' l'ASL dovrebbe effettuare la Sorveglianza Sanitaria sul territorio quando a mala pena (e solo in poche zone) riesce a svlgere il proprio ruolo ispettivo. E non credo (opinione personale) che lo Stato preveda assunzioni/convenzioni in massa di medici del lavoro per ruoli che bene o male sono o possono essere coperti da liberi professionisti. Insomma stravolgere il sistema mi sembra sinceramente poco praticabile anche perche' nel pubblico la prima voce di bilancio non e' mai "QUANTO MI FAI GUADAGNARE" ma "QUANTO MI COSTA"...
Ho già esposto le motivazioni per la proposta di una simile reimpostazione dell'impalcatura della Sorv. San. in un altro thread dal titolo " Ma perchè non se ne parla mai!? ... Conflitto di interessi tra M.C. e Datore di Lavoro", per avere qualche elemento in più di riflessione.
E comunque, se la Vigilanza non sarà più competenza delle ASL, i dirigenti medici delle strutture di prevenzione nei luoghi di lavoro potranno ragionevolmente dedicarsi alla Sorveglianza (opportunamente integrati da colleghi esterni convenzionati).
I SOLDI ...? Potrebbero provenire dagli oneri versati dal Datore di Lavoro al S.S.N. per la sorveglianza sanitaria dell'azienda stessa!
Lavorare per la struttura pubblica, non ti farebbe sentire più libero ed indipendente?! ... Comunque è solo un'opinione personale!
Un saluto.
fai bene e scorda, e se fai male ... pensaci ...
La vigilanza deve essere compito di tutto il sistema che si occupa di sicurezza (RSPP, RLS, lavoratori, MDL Competente) non solo degli enti ispettivi.
Formula: Vigilanza = ISpettorato Lavoro + ASL libera per sorveglianza Sanitaria Risultato: ??
penso che la maggioranza di medici lavoro liberi professionisti liberi anche da condizionamenti da Datore di Lavoro
scusate non avevo terminato !!!
i medici di lavoro non inseriti in strutture pubbliche penso che siano assolutamente liberi di accettare e revocare nomine da parte di aziende per qualsiasi problema compreso i tanto famigerati datori di lavoro invadenti , non credo che lo stesso possa avvenire con contratti in strutture pubbliche con bandi di gara nazionali e/o regionali.
per tornare alla vigilanza piccola testimonianza altoatesina:
- "dottore il ponteggio di fronte all'albergo è chiuso da 2 settimane per non conformità alle misure di sicurezza", "chi è intervenuto, mi scusi ?"...dottore i carabinieri !!!
- visita in centro a Merano, due grossi cantieri per costruzione parcheggio e ristrutturazione edifici storici: tutti i lavoratori portavano caschetto di protezione e altri DPI.
in fabbrica dove sono medico competente vicino a Milano: lavoratore che mi richiede esenzione dall'uso del caschetto durante operazioni di guida carro ponte per cicatrice da trauma cranico del 2000 "sa mi fa male con l'elmetto, le porto certificato del medico curante pagato 40 €".
la formazione e informazione dei lavoratori è l'anima della 626 !!!
non sono proprio d'accordo ( già l'asl(usl) perse il controllo, nel 92 dell'ambiente con il famigerato referendum pilotato dai tangentopolisti che non volevano soggetti ( allora non politicamente controllabili) che vigilassero sull'ambiente (Aria-acqua-suolo)
si eliminò una esperienza tecnica di servizi di igiene (che quando correttamente integrati con i servizi di controllo di igiene industriale e medicina del lavoro(emissioni atmosferiche, reflui industriali, rifiuti ecc potevano ben dare risultati - in termini di prevenzione - sulla salute umana. la Medicina del lavoro persa la "sponda" igienistico-ambientale in fabbrica si è ridotta alla vigilanza ispettiva
pur con ottimi studi di comparto -Credete forse che li farà l'Ispettorato del Lavoro?- (fuori l'usl dall'ambiente anche di fabbrica o correlato alle emissioni reflui e rifiuti industriali numerose agenzie agenzie di servizi anno proliferato senza controllo alcuno. chi chiede il passaggio della vigilanza all'ispettorato in realtà(e penso inconsapevolmente) va verso l'eliminazione della stessa attività di sorveglianza sanitaria che è solo una piccola parte della medicina del lavoro! L'ispettorato sorvegliava infatti che fossero fatte le visite periodiche ( negli anni 60-70 ?) forse si pensa che si possa passare da una attività libero-professionale (difficile e stentata) ad una renumerata dallo stato? pia illusione. Quà qualcuno vuole eliminare anche quella poca prevenzione che si fa in fabbrica
No, non ci siamo proprio. La discussione scivola nel pantano.
Il problema è pensare di prospettiva, per rilanciare proprio la prevenzione dei rischi (altri morti anche nel giorno del 1° Maggio, purtroppo!).
Il fatto che in alcune Regioni le ASL operino sufficientemente (anche per l'ambiente, prima del referendum), non significa che in molte altre realtà territoriali della Nazione serva un chiaro riferimento istituzionale per la prevenzione: le ASL purtroppo sono in debito d'ossigeno (di euro!), in tante Regioni, soprattutto meridionali, e certamente non possono (o non vogliono) pensare alla prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro. Servono risorse umane e istutuzionali fresche che si impegnino esclusivamente per la Vigilanza: che sia l'Ispettorato del Lavoro (o l'ISPESL e quello che volete), non è essenziale, ma certamente una nuova istituzione con risorse umane attinte anche da altre realtà pubbliche (ASL ecc...), ma soprattutto un migliaio di nuovi tecnici laureati di tutte le branche professionali della prevenzione (tecnici della prevenzione triennali, medici, ingegnieri ecc...). Alle ASL potrebbe rimanere la vigilanza dei luoghi di lavoro con rischio biologico per la protezione collettiva alimenti e veterinaria. Se poi, si vuole valorizzare nelle ASL la Sorveglianza sanitaria, svincolandola dal rapporto privato, penso che tale possibilità non sia una idiozia: i medici competenti sarebbero sempre dei liberi professionisti convenzionati, legati ad un tariffario di prestazioni alla luce del sole e con iscrizione obbligatoria in una lista aperta unica regionale, alla quale liberamente potrebbe attingere il datore di lavoro.
Cari colleghi, ripropongo la proposta-petizione con preghiera di massima diffusione della stessa:
SLOGAN: - DIAMO UN CALCIO ALL'"IN-SICUREZZA" SUL LAVORO -
PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO PROPONGO:
1) Affidare la vigilanza dell'applicazione della normativa di salute e sicurezza sul lavoro delle strutture sanitarie pubbliche(ASL e Ospedali) a ISPESL Regionali e Ispettorato del Lavoro, ovviamente si deve procedere all'assunzione nei suddetti Enti di medici del lavoro e tecnici della prevenzione: Medici del Lavoro e Tecnici della Prevenzione da assumere presso ISPESL e Ispettorato del lavoro al fine di vigilare le strutture sanitarie pubbliche in modo da eliminare l'attuale conflitto di interessi.
2) Evitare la Nomina del Medico Competente di strutture sanitarie pubbliche di professionisti dipendenti della stessa asl che nel triennio precedente abbiano svolto attività di vigilanza
3) implementare in modo significativo il numero di medici del lavoro e tecnici della prevenzione nelle ASL servizi di vigilanza sui luoghi di lavoro
4) dotare i servizi di vigilanza asl di strumentazione e mezzi idonei alla valutazione oggettiva degli agenti di rischio occupazionale (fonometri, campionatori, staz. microclimatiche etc...)
5) Rafforzamento degli enti bilaterali
6) Istituzione di tavoli permanenti regionali, con l'ausilio delle università, di controllo-indirizzo-studio del fenomeno
7) Istituzione di U.O.C.Ospedaliere di Medicina del Lavoro
8) istituzione-implementazione di servizi ambulatoriali territoriali di medicina del lavoro
9) Politiche partecipative di studio, analisi e progettualità in ambito salute e sicurezza sul lavoro (Confindustria, API, PMI, Sindacati, Associazioni, Università, INAIL)
10) Riordino-implementazione dei servizi di Medicina del Lavoro Universitari
11) Abolizione-Divieto della modalità delle gare a ribasso circa l'affidamento dell'incarico per enti pubblici del medico competente e del rspp: studiare nuove tipologie di affidamento incarichi
12) aggiornamento continuo-obbligatorio per medici del lavoro, tecnici della prevenzione, rspp, datori di lavoro, rls
13) Istituzione fondo nazionale e/o regionale per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro
14) riordino rivisitazione tabelle malattie professionali-adempimenti-modalità operative
15) Politiche di premialità per le aziende virtuose
16) snellimento-razionalizzazione di procedure e adempimenti per le piccole imprese
17) Predisporre corsi di formazione ad hoc (salute e sicurezza sul lavoro) per tutti i lavoratori all'atto dell'iscrizione al centro per l'impiego e al momento dell'avvio di percorsi di apprendistato
18) inclusione di ore obbligatorie riguardanti la salute e sicurezza sul lavoro (nozioni normative e tecniche) sian in ambito scolastico superiore(II grado) che universitario (in tutti i corsi di laurea, master, specializzazione etc...)
19) rafforzare e premiare i sistemi di gestione integrata salute-sicurezza-ambiente-qualità
20) individuare un n. max (limite) di lavoratori/anno che ogni medico competente può seguire-sorvegliare come per la medicina generale
21) Diffondere in ogni forma la cultura della salute e sicurezza sul lavoro
22) Istituire sportelli territoriali rivolti alle imprese, presso i Comuni e/o punti di interesse (zone ASI- arre PIP etc..)
23) Istituzionalizzare l'invio all'asl delle relazioni sanitarie annuali da parte dei medici competenti
24) Formazione permanente dei Giudici competenti in materia antinfortunistica
25) Migliorare il sistema dei flussi informativi: INAIL-ASL-Ispettorato del lavoro-Istituzioni
26) Istituzione osservatori Regionali presso le Università per il monitoraggio continuo degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali e correlate al lavoro
27) allargamento della sorveglianza sanitaria a tutte le categorie di lavoratori e per tutte le tipologie contrattuali
28) Vigilare vigilare vigilare affinché il visitificio conto terzi scompaia per sempre
29) politiche di trasparenza aziendale in materia di salute e sicurezza aziendale
30) Rivisitazione del ruolo dei Rls
31) Formazione del personale sanitario che lavora c/o P.S. pubblici e privati circa la salute e sicurezza sul lavoro e gli adempimenti medico-legali
32) Istituzione di commissioni d'esame miste(rapp. confindustria-API, regioni, asl, università, associazioni, consulenti-docenti.... da studiarne la composizione) per i corsi di primo soccorso aziendale, corsi art. 21 e 22 d.lgs. 626/94 e altri corsi in materia di salute e sicurezza sul lavoro
33) Istituire la giornata della salute e sicurezza sul lavoro
34) Premiare e valorizzare le aggregazioni - associazioni che elaborano e attuano programmi-progetti di sensibilizzazione e diffusione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro
35) Programmi di formazione e informazione per i lavoratori immigrati e predisposizione di opuscoli in lingua madre (arabo, cinese, inglese, spagnolo, francese, rumeno, turco etc...)
36) Formazione del medico di medicina generale in materia di salute sul lavoro e raccordo tra medico di medicina generale e medico competente per la razionalizzazione degli accertamenti sanitari e per i flussi informativi al fine di una tutela integrata del lavoratore
37) Elaborazione linee guida regionali-nazionali di sorveglianza sanitaria per le varie attività - mansioni
38) Implementazione di azioni rivolte alla sicurezza nelle scuole
39) Implementazione dei fondi di ricerca per le tematiche suddette
40) vietare i mega-appalti convenzioni tra singole società di servizi e aziende e/o Enti pubblici per gli adempimenti previsti dalla normativa di salute e sicurezza sul lavoro
41) Bandire ogni tipo di sub-appalto dei servizi di consulenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro
42) Accrescere le conoscenze dei lavoratori in tema di salute e sicurezza sul lavoro
43) Migliorare il sistema di riabilitazione occupazionale del lavoratore infortunato-malato
44) Istituire la giornata Europea della salute e sicurezza sul lavoro
45) Riordino degli Enti di Previdenza e di Patronato
46) Istituire una sorta di patente a punti aziendale per quanto riguarda la salute e sicurezza sul lavoro e il rispetto della normativa in materia ambientale
47) Istituzione dell'Agenzia Nazionale per la Salute e Sicurezza nei luoghi di Lavoro e relative Agenzie Regionali. Favorire l'integrazione con le ARPA relativamente alle misurazioni e monitoraggi.
G. Goglia
Medico del Lavoro - Napoli
Ama l'amore ma non amare la donna o cadrai sotto il suo possesso
Mi allineo con piacere all'opinione di chi vede la trasformazione dei rapporti e della gestione della medicina preventiva in azienda come un momento di rinnovo e di "sblocco" dall'empasse in cui da tempo versa l'operato dei Medici Competenti(forse proprio dal 1994, anno in cui si è aperto il "visitificio a norma 626")!
Non riesco proprio a capire perchè sia visto come una minaccia, per il M.C. e per tutta l'impalcatura della prevenzione e della sicurezza, un passaggio dalla gestione privatistica a quella pubblica della Sorveglianza Sanitaria!!
Una minaccia lo è di sicuro .... per chi prepotentemente gestisce un monopolio delle aziende fatto di prezzi al ribasso(ma guarda un pò che impertinente che sono !! Chi potrebbe mai pensare che esista qualcosa del genere!!).
Buona prevenzione a tutti!
fai bene e scorda, e se fai male ... pensaci ...
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