Secondo una rivoluzionaria sentenza della Cassazione (sez penale - Sentenza n. 24290/05), che riportiamo interamente salvo i nominativi degli interessati, gli accertamenti sanitari periodici di cui all'art. 16 DLgs 626/94 , non sono solo quelli per così dire "programmati" e cioè effettuati in date prefissate, con una frequenza prestabilita, ma "tutti quelli effettuati anche in momenti diversi da quelli programmati, quando il Medico Competente o il datore di lavoro o il lavoratore stesso ne ravvisino la necessità, essendosi ad esempio verificato un qualche accadimento che imponga di verificare lo stato di salute del lavoratore ed effettuare un giudizio formale sulla sua idoneità alla mansione specifica cui è adibito".
Pare di capire che, secondo la Suprema Corte, quando insorgono aspetti nuovi rispetto alle condizioni di salute (o di rischio) del lavoratore non solo il Medico Competente ma anche lo stesso lavoratore e il datore di lavoro dovrebbero attivarsi al fine di verificare lo stato di salute del lavoratore ed ottenere un giudizio di idoneità alla mansione specifica.
Potrebbe essere, per esempio, il caso di sintomatologia o patologia, o postumi di infortunio, insorti nel periodo intercorrente fra le date del controllo periodico programmato.
L'articolo del mese di Novembre è dedicato alla presentazione di un Convegno che si terrà il prossimo 16 Dicembre a Bergamo, organizzato dall'Associazione Lombarda di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale, dalla Sezione Emiliana-Romagnola della SIMLII e dalla Fondazione Maugeri.
"La Medicina del Lavoro è sempre più chiamata ad affrontare tematiche come le patologie lavoro-correlate e quelle condizionate dal lavoro a genesi multifattoriale e condizionate da caratteristiche individuali (genetiche e comportamentali) o da fattori di rischio ambientali in modo variabile per tipo ed entità.
Ciò comporta una revisione ed un ampliamento dei metodi di intervento tradizionali di questa disciplina e della professionalità-competenza dei professionisti medici del lavoro. I nuovi metodi e le nuove procedure di intervento, dovrebbero, pur nella specificità della nostra disciplina, rispondere all'esigenza di conferire alle decisioni mediche carattere di scientificità e possibilmente di dimostrarne l'efficacia.
L'International Commission on Occupational Health (ICOH), società scientifica e professionale di riferimento a livello internazionale e organismo in relazioni ufficiali con l'OMS e l'OIL, ha
radici profonde in Italia.
Nel 1906, infatti, l'Esposizione Universale - la fiera mondiale che celebrava i successi dell'ingegno umano nella scienza, nella tecnica e nell'arte - si svolse a Milano. L'occasione speciale fu
l'apertura del tunnel del Sempione che univa Milano alla Svizzera e alla Francia, una stupefacente conquista della tecnica e del lavoro umano. Questa grande opera di ingegneria aveva però
richiesto un alto tributo in termini di morti, infortuni e malattie tra gli operai. Fu anche per questo che un gruppo di medici e studiosi decise di organizzare un congresso internazionale di
Medicina e Sicurezza del Lavoro articolato su tre principali temi: la fisiologia, la patologia e l'igiene del lavoro; la prevenzione delle malattie correlate al lavoro; l'assistenza sociale.
I partecipanti furono circa 300 e, al termine del congresso, il 13 giugno 1906, fu fondata la Commissione Internazionale Permanente per la Medicina del Lavoro, ora chiamata Commissione Internazionale di Medicina del Lavoro (ICOH).
Da qualche tempo sul sito MedicoCompetente.it si è sviluppato un interessante dibattito sugli aspetti più attuali della nostra disciplina medica, la Medicina del Lavoro, e sulle più recenti vicende che hanno coinvolto i MeLC (acronimo con il quale è stato indicato il medico specialista in Medicina del Lavoro che svolge l'attività di Medico Competente ai sensi della normativa vigente, in particolare l'art. 2 del D.Lgs. 626/94 modificato dal famigerato art. l bis ...). Una parte degli interventi si è soffermata sulle prospettive future e, in particolar modo, su come organizzare una politica condivisa dalla maggior parte degli specialisti in Medicina del Lavoro e con quali strumenti portare avanti e sostenere le nostre posizioni.
Nell'ambito di questo dibattito - non privo di animosità talora eccessive, di spunti polemici ma anche di interessanti riflessioni e proposte - ci si è interrogati a lungo su quale modello organizzativo (società scientifica, sindacato, altro tipo di associazione) dovesse avere la struttura in grado di raggiungere gli obiettivi proposti. Un limite da tenere presente è stato il coinvolgimento di solo alcuni - purtroppo pochissimi - dei soggetti interessati, tra cui alcuni docenti universitari che val la pena ricordare per il contributo che hanno voluto dare, spontaneamente, esponendosi alla eventualità di critiche e smentite da parte degli altri partecipanti al forum (che, ricordiamolo, è aperto a tutti, MeLC e non MeLC).
È stato organizzato per il prossimo mese di Ottobre un Corso - della durata di un giorno e mezzo - per l'uso del Software gratuito che permette la gestione della Cartella Sanitaria e di Rischio da parte dei Medici del Lavoro Competenti: Asped2000. Per questo corso l'apposita commissione del Ministero della Salute ha concesso 10 crediti ECM.
Asped2000 è un prodotto informatico per la gestione delle cartelle sanitarie e di rischio.
L'applicazione nasce come attualizzazione di preesistenti applicativi sviluppati a partire dal 1989 in ambiente Dos (Asped) e Windows (WinAsped).
L'obiettivo principale è stato quello di realizzare un prodotto che permettesse la gestione informatizzata di tutte le incombenze del Medico Competente in tema di sorveglianza sanitaria: gestione delle cartelle, dei certificati, delle scadenze, delle relazioni periodiche, dei sopralluoghi ecc.
Ormai sono passati 5 mesi dall'entrata in vigore del DM 388/2003, regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale, in attuazione dell'articolo 15, comma 3, del D.lgs 626/94. Come spesso accade tutti gli operatori del settore hanno riposto in questo decreto la speranza che si facesse finalmente chiarezza sui molti punti oscuri legati all'organizzazione del Pronto Soccorso aziendale ma, come spesso accade, sul percorso della sicurezza in azienda ci sono invece ancora molte ombre.
Per cercare di far luce su alcuni aspetti interpretativi di questo decreto il Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro in collaborazione con il Ministero della Salute ha stilato degli indirizzi applicativi sul DM 388 e si è costituito anche un gruppo di lavoro della SIMLII avente il compito di redarre le linee guida per una migliore applicazione del decreto in oggetto. Parte delle idee espresse nelle linee guida sono state esposte nel recente convegno tenutosi a Pavia il 10 giugno 2005.
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