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32 CREDITI ECM PER MC: LA GESTIONE DEL LAVORATORE CARDIOPATICO E CORSO DI INTERPRETAZIONE ECG

Segnalato da
Medlavecm formazione

Generalità

Tipologia
Corso
Dimensione dell'evento
Nazionale
Crediti Ecm
32

Logistica

Inizio
13:30 del 18 Nov 2016
Fine
19:00 del 19 Nov 2016
Dove
GENOVA - CENTRO CONGRESSI IL CONTE
Costo
360 Euro + IVA
Posti
35

Organizzazione

Organizzatore
MEDLAVECM FORMAZIONE
Segreteria scientifica
Dott. Alessandro Pisano - Cardiologo e medico competente
Segreteria organizzativa
Medlavecm

Oratori

Dott. Alessandro Pisano - Cardiologo e Medico competente
dott. Andrea Bortoluzzi - Dirigente Medico Pronto Soccorso Azienda Ospedaliera di Padova

Descrizione

Uno dei compiti più importanti e complessi del Medico Competente è certamente la definizione di un corretto giudizio di idoneità alla mansione specifica, che presuppone un’approfondita conoscenza, dei fattori di rischio connessi allo svolgimento della mansione specifica, dell’organizzazione del lavoro, ecc., sia delle condizioni clinico-funzionali del lavoratore, incluse le eventuali situazioni di maggiore suscettibilità. Il problema diviene sensibilmente più difficile nel caso di persone con problematiche individuali.
Tra le patologie che possono essere rilevate con maggiore frequenza nella popolazione generale, ma anche in quella lavorativa, sono certamente da annoverare quelle cardiovascolari, la cui diffusione è presumibilmente destinata ad aumentare ancora, in ragione dell’invecchiamento della popolazione lavorativa ed anche, paradossalmente, del miglioramento della terapia.
Sempre più spesso il Medico Competente si trova quindi di fronte dei lavoratori con problematiche di tipo cardiovascolare, la cui valutazione, in funzione della formulazione di un giudizio di idoneità alla mansione lavorativa specifica, è un processo complesso, per il quale non esistono delle Linee Guida o dei protocolli condivisi. Peraltro, non può essere ignorato che anche il contributo degli specialisti delle discipline di riferimento, quali ad esempio i cardiologi o i fisiopatologi, rischia di essere poco utile, se non controproducente, o se non esiste un’adeguata condivisione del problema, ed uno sforzo per una collaborazione multidisciplinare.



Razionale Scientifico
Prima sessione - CORSO INTERPRETAZIONE ECG
Il tracciato elettrocardiografico rappresenta il metodo più facile, meno dispendioso e più pratico per osservare se l'attività elettrica del cuore è normale oppure se sono presenti alterazioni di natura meccanica o bioelettrica. Il normale tracciato ECG presenta un aspetto caratteristico che varia soltanto in presenza di problemi. E’ quindi utile e vantaggioso per il medico competente saper eseguire e, soprattutto, saper interpretare correttamente un elettrocardiogramma.
Il Corso consiste di una parte teorica, in cui verranno indicate le basi elettrofisiologiche dell’ecg, descritta la tecnica, fissati i limiti di normalità di un tracciato. Si indicherà l’approccio all’interpretazione di un tracciato attraverso la valutazione di alcuni parametri, come il ritmo, la frequenza, il QRS e la fase di ripolarizzazione ventricolare. Si indicherà un lessico comune per medici e operatori sanitari per identificare e definire in modo univoco le differenti manifestazioni elettrocardiografiche.
Sono programmate apposite sessioni per approfondire gli aspetti elettrocardiografici relativi alle più comuni patologie cardiologiche, nonché alle alterazioni del tracciato indotte da patologie extracardiache.
Nella parte pratica, successiva ad ogni sessione, verrà stimolata la valutazione critica nei discenti (dagli ecg apparentemente normali a quelli più complessi), che potranno confrontare le proprie ipotesi con quelle di altri colleghi. Inoltre saranno invitati a interpretare per ogni sessione alcuni ecg nel contesto clinico in cui vengono presentati, e a produrre un referto scritto e individuale degli ecg riguardanti ogni singola sessione.
I discenti, per lo svolgimento della parte pratica, saranno suddivisi in piccoli gruppi e saranno assistiti da un Tutor. Nell’ultima sessione del Corso verranno valutati i referti, le diagnosi prospettate e le terapie formulate. La discussione dei casi clinici e dei referti sarà fatta alla presenza contemporanea di tutti i corsisti, al fine di consentire ai discenti di esaminare, discutere ed interpretare un numero considerevole di elettrocardiogrammi, così da abbracciare tutto il campo della elettrocardiografia clinica e delle variabili elettrocardiografiche. La parte finale del Corso prenderà in esame situazioni di maggiore difficoltà diagnostiche per possibili dubbi o controversie che quotidianamente si presentano nella pratica clinica. Alla fine del Corso, il discente che avrà seguito con profitto sarà in grado di orientarsi efficacemente e di esprimersi con un referto nelle più comuni patologie di pertinenza della propria attività clinica quotidiana.

Seconda sessione - LA GESTIONE DEL LAVORATORE CARDIOPATICO
La valutazione del lavoratore cardiopatico è un processo articolato, complesso , multidisciplinare e subordinato alla specifica mansione del paziente in quel contesto.
Non è pertanto ipotizzabile l’applicazione di rigidi protocolli applicabili ad ogni dipendente, sia perché lontani da ogni correlazione con il carattere essenzialmente empirico, sia perché indirizzati non tanto all’acquisizione di una diagnosi eziologica, quanto ad una valutazione di compatibilità tra l’attività lavorativa e le mutate condizioni di salute del cardiopatico in cui le variabili in gioco sono molteplici e difficilmente standardizzabili.
In tal senso, è fattibile e desiderabile per il Medico Competente poter disporre di un percorso procedurale sufficientemente uniforme, elaborato sulla base delle migliori evidenze scientifiche e regolato dall’esperienza professionale.
Il ruolo del medico competente nel percorso della reintegrazione lavorativa del cardiopatico risulta cruciale e particolarmente complesso, in quanto deve esprimere un giudizio sulla compatibilità delle condizioni clinico-funzionali del lavoratore con i rischi lavorativi cui tornerà ad essere esposto, indagando e valutando opportunamente entrambe le componenti. La definizione del profilo clinico funzionale del soggetto cardiopatico deve essere condotta in collaborazione con lo specialista cardiologo, che deve indagare e misurare la sua residua capacità funzionale, effettuare una stratificazione prognostica e individuare specifiche condizioni di ipersuscettibilità.

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