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30 CREDITI ECM - LAVORI IN QUOTA E AMBIENTI CONFINATI; DALLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ALLA SORVEGLIANZA SANITARIA

Segnalato da
Medlavecm formazione

Generalità

Tipologia
Corso
Dimensione dell'evento
Nazionale
Crediti Ecm
32

Logistica

Inizio
13:00 del 15 Set 2017
Fine
20:00 del 16 Set 2017
Dove
MONTECATINI TERME
Costo
350 Euro + IVA
Posti
35

Organizzazione

Organizzatore
MEDLAVECM
Segreteria scientifica
DOTT. VINCENZO FABRIZIO NICOSIA
Segreteria organizzativa
MEDLACECM DI dott.ssa Elena Cipresso
3400750760
formazione@medlavecm.it
www.medlavecm.net

Oratori

Dott. Vincenzo Nicosia – Medico competente e Vice Presidente Saipem
Dott. Luca Verrecchia – Specialista in Vestibologia
Dott.ssa Perla Tironi – Psichiatra
Dott. Cesare Gialdi – Tecnico della sicurezza di SAIPEM

Descrizione

L’art. 107, D.Lgs. n. 81/2008, ha definito il lavoro in quota una «attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 metri rispetto o ad un piano stabile».
Analizzando questa definizione nel contesto del Titolo IV, sembra possibile affermare che la norma è fortemente orientata, come è giusto che sia, alla disciplina di azioni strutturali, organizzative, informative e formative prevalentemente con obiettivi di sicurezza tali da prevenire la caduta dall’alto, accadimento che può comportare conseguenze gravi, se non letali, per il lavoratore coinvolto. In questa logica, è giustificato solo in parte l’inserimento del concetto “salute” nel Capo I, Titolo IV, «Misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili», se non per accentuare il valore infortunistico senza considerare le interferenze dovute alle condizioni di salute dei lavoratori addetti ad attività in quota. La caduta dall’alto è considerata, quindi, conseguenza di errore umano (del datore di lavoro, del committente, del responsabile dei lavori, del coordinatore
in materia di sicurezza e salute e così via per arrivare al lavoratore). Le condizioni di salute del lavoratore, ovvero la sua capacità, l’abilità e l’idoneità sono considerate variabili indipendenti.
Come ogni altra figura medica, il medico del lavoro ha ben presente di come lo stato o le intercorrenti condizioni di salute di una persona siano in grado di causare o concausare una caduta dall’alto.
Partendo da questo presupposto l’evento si prefigge di sviluppare il tema e l’approccio e le criticità incontrate nell’ applicazione del Titolo IV-
E’ ormai ampiamente noto che nei lavori edili la caduta dall’alto rappresenta la modalità di accadimento dell’infortunio che, con maggiore frequenza genere infortuni gravi e mortali.
Nelle numerose analisi statistiche disponibili in letteratura la percentuale di casi attribuiti a caduta dall’alto sul totale degli infortuni gravi varia dal 30 al 40%, rispetto ai numero di casi, si conferma intorno al 40% in merito al numero di giornate lavorative perse. E’ invece intorno al 50% rispetto ai gradi di invalidità ricevuta.
E’ quindi del tutto appropriato che nel comparto delle costruzioni edili la valutazione e la prevenzione del rischio di caduta dall’alto assumano una priorità assoluta in termini di energie e di risorse dedicate, trattandosi di un rischio che con elevata probabilità genera un danno grave e con un impatto elevato anche rispetto ai parametri di natura socio-economica.
In questo scenario il ruolo del medico compente è cruciale, la sorveglianza sanitaria non piò prescindere alcuni punti, quali:

• Capacità di muoversi in sicurezza in situazioni difficili ed ambiente talvolta “ostile”
• Capacità cognitive,di giudizio e comportamentali adeguate alle situazioni da affrontare
• Assenza disturbi dell’equilibrio
• Sufficiente funzionalità degli organi di senso
• Assenza disturbi del linguaggio che ostacolino una comunicazione chiara ed efficace
• Assenza di controindicazioni uso di D.P.I. contro caduta
• Assenza di patologie suscettibili di improvvise manifestazioni pericolose per la sopravvivenza sia di sé che per il fatto di verificarsi in quota
• Importante obesità (BMI > 40);
• Alterazioni del senso dell’equilibrio e le turbe della coordinazione motoria;
• Assenza di vertigine Parossistica benigna
• Valutazione della Sindrome di Meniere;
• Assenza di epilessia non controllata farmacologicamente;
Assenza di narcolessia o OSAS;
• Attenzione agli episodi sincopali e aritmie cardiache e valvulopatie rilebanti emodinamicamente;
• Analisi di gravi forme di ipertensione arteriosa scompensata;
• Assenza di diabete non compensato o con storia di crisi ipoglicemiche ripetute;
• Abuso o dipendenza da alcol, stupefacenti e sostanze psicotrope.

Il corso si prefigge di affrontare il ruolo del medico compente nella valutazione del rischio e nella sorveglianza sanitaria nei lavoratori addetti a questo tipo di mansione partendo dal contesto generale e normativo, attraverso normative, disposizioni, linee guida, senza trascurare l’approccio clinico, attraverso il coinvolgimento di specialisti (otorino e psichiatra).
Dal punto di vista clinico verranno affrontate tematiche di interesse rilevante per il medico competente al fine della formulazione del giudizio di idoneità rispetto al lavoro in quota, quali un inquadramento epidemiologico del fenomeno vertiginoso, le evoluzioni cliniche (crisi improvvise, prevedibili, fattori predittivi, condizioni precipitanti), esami ed accertamenti possibili ad opera del medico compente (questionari e manovre)
Verranno inoltre affrontati i possibili quadri patologici vertiginosi di origine non vestibolare, in particolare di origine psichiatrica.

Seconda sessione Ambienti confinati

Il 23 novembre 2011 è entrato in vigore il D.P.R. n. 177 del 14.09.2011, che prevede un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi che operano “negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati”, come silos, pozzi, cunicoli e cisterne. L’emanazione del Decreto si è resa necessaria per innalzare le misure di prevenzione in tali ambienti, a seguito del crescente numero di infortuni mortali tragicamente accaduti .
Il corso si propone di illustrare i principali aspetti applicativi della nuova normativa e di alcuni concetti del Dlgs 81/08 nell’ottica degli ambienti confinati andando ad approfondire in particolare le corrette procedure di lavoro, il piano di emergenza, il controllo ambientale e i sistemi per la gestione di un eventuale soccorso. Il corso è rivolto agli operatori della SOC Ambienti di Lavoro con lo scopo di fornire elementi utili per favorire l'espletamento dell'attività di prevenzione e vigilanza nell’ambito dei lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati.

Saranno descritti i dispositivi di protezione individuale da utilizzare nelle condizioni di rischio con particolare riferimento a quelli utilizzati a protezione delle vie respiratorie. Per ultimo sarà trattato il tema del recupero in con dizioni di emergenza attraverso la messa a disposizione di sistemi e di dispositivi per il recupero e il primo soccorso di una persona in condizioni di pericolo.

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