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Maratona sanità.

Questo argomento ha avuto 1 risposte ed è stato letto 1188 volte.

milvio.piras

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601
  • Maratona sanità.
  • (29/06/2019 17:21)

Buongiorno a tutti.
È possibile sapere quali problemi della categoria (medici competenti !!!) stiamo portando all'attenzione della Ministra Grillo in occasione della cd maratona?
Grazie

milvio.piras

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Cagliari
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Medico del Lavoro Competente
Messaggi
601
  • Re: Maratona sanità.
  • (30/06/2019 17:37)

A quanto pare, per LA MINISTRA e per questo Governo “del cambiamento” i medici competenti è la prevenzione e sicurezza nel lavoro continuano ad essere di nessun interesse.

L'unica azione possibile resta una lettera, inviata direttamente ma anche a mezzo stampa, fin dove riusciamo, nella speranza di attirare l'attenzione sulla nostra realtà.

Io la metterei più o meno così:

Cara Signora Ministra,
Bisogna certamente riconoscerLe il merito di essersi resa disponibile ad ascoltare le istanze dei medici e, più in generale, di tutti gli operatori della sanità, anche se, essendo Lei stessa un medico, gran parte dei motivi per cui la sanità italiana versa nelle condizioni di estrema criticità come oggi possiamo toccare con mano dovrebbero esserle ben noti, altrimenti il suo governo, che si definisce “del cambiamento”, che ce L'ha messa a fare in quella poltrona? A meno che … (…)
Comunque, è dominio comune che la situazione attuale è conseguente a una serie infinita di decisioni miopi e idiote prese dai tanti che l'hanno preceduta (su questo non ci piove), motivate in primo luogo dall’obiettivo di riempirsi le tasche gestendo a piacimento i soldi dello Stato (spremuti dalle tasche di noi italiani) sia con accesso diretto, sia occupando, all'insegna del più spudorato nepotismo e clientelismo, ogni posto utile pinguamente remunerato.
Sorvolando sulla carenza generale di personale sanitario, di cui si parla diffusamente e di cui sono anche state evidenziate le cause, vorremmo limitarci a parlare in rappresentanza di una categoria stranamente poco considerata, quella dei medici competenti, per le cui mani passa, tuttavia, la quisquilia di un paio di decine di milioni di individui (un terzo della popolazione italiana).
Forse perché sono solo poche migliaia (e sono cosi pochi perché, ancora una volta, la normativa che ne regola l'attività è fortemente penalizzante nei loro confronti) sembra proprio che essi siano relegati ad un settore marginale abbandonato a se stesso, dove alcuni squali senza neanche una competenza specifica riescono ad organizzarsi per far man bassa delle risorse economiche, che pure girano, imponendosi in questo che è diventato un mercato nella più squallida accezione del termine, anche grazie alla normativa che li favorisce. In effetti, il libero professionista, pur preparato, che cerchi di fare il proprio dovere coscienziosamente, si trova sistematicamente stretto tra la concorrenza esercitata da questi corsari che lo Stato stesso sembra voler favorire imponendo le gare al massimo ribasso per l'assegnazione degli incarichi, e la pressione di soggetti di varia appartenenza (Organi di Vigilanza, magistrati, accademici, consulenti dei vari enti e organi ministeriali, tutti caratterizzati da stipendi ad almeno sei cifre, decimali esclusi, conquistati non raramente per meriti parentali o per semplice voto di scambio) che sembrano proprio non rendersi conto di quanto la situazione sia ingestibile e, anzi, continuano a renderla ancora peggiore imponendo, dove e come possono, ulteriori fardelli, senza ovviamente prevedere o considerare un relativo e adeguato compenso economico, a chi cerca di fare del suo meglio costretto ad accontentarsi di compensi da fame, oltre che incerti e chiaramente incompatibili con il pieno assolvimento di tutti gli obblighi previsti. A volte, anzi, non si capisce se certe posizioni siano prese per sadico divertimento, puro gusto per l' esercizio del proprio potere, semplice ignoranza o con l'intento di far notizia e fare emergere la criticità della situazione.
La invitiamo quindi, Signora Ministra, a volgere lo sguardo verso questo settore, dal quale (da quanto emerge dai dati resi pubblici da fonti anche ufficiali) hanno origine talmente tante condizioni di invalidità, a causa di infortuni sul lavoro e malattie professionali, da costare allo Stato l'equivalente di tre punti di PIL all'anno (che in soldoni dovrebbero essere una cinquantina di miliardi, e comunque un sacco di soldi).
Volesse, quindi, adoperarsi per rendere maggiormente efficace l'attività preventiva della figura del medico competente (sul cui capo grava la responsabilità di buona parte delle stupidaggini fatte da altri) dovrebbe, prima di tutto, liberarlo di tutte quelle incombenze poco utili che ne occupano buona parte del tempo; in secondo luogo, integrarne organicamente l'attività con quella degli Organi di Vigilanza, visto che, almeno nelle intenzioni, lavorano entrambi allo stesso scopo (la prevenzione e sicurezza nel lavoro), fornire loro strumenti e indicazioni chiare e ragionevolmente praticabili (allo scopo, tra l'altro, di prevenire i casi di interpretazione arbitraria e sanzioni o prescrizioni discutibili), garantendo anche un adeguato riconoscimento economico, altrimenti il numero dei medici competenti disponibili continuerà a diminuire lasciando privo di adeguata copertura anche questo settore.
In mancanza di un intervento in tal senso, la situazione, già precaria, malgrado l'impegno di chi ancora si adopera in prima persona, non potrà che peggiorare ulteriormente, portando ad una carenza di medici competenti per cui sarà impensabile una adeguata opera di prevenzione, con un conseguente incremento dei costi in termini di vite umane e di invalidità.

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