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Protocollo per attività lavorativa svolta occasionalmente presso stati esteri

Questo argomento ha avuto 4 risposte ed è stato letto 1875 volte.

clamagio2@tin.it

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  • Protocollo per attività lavorativa svolta occasionalmente presso stati esteri
  • (28/01/2017 19:12)

Ciao a tutti, avete esperienza in merito a lavoratori che possono svolgere occasionalmente la medesima attività lavorativa svolta in Italia presso sedi/unità operative estere della stessa ditta? E' necessario integrare il protocollo,considerando, ad esempio per attività svolte outdoor, eventuali situazioni climatiche particolari? Qualora fossero paesi in cui vige l'obbligatorietà di talune vaccinazioni, queste ultime devono essere messe a disposizione da parte del d.l.? E' necessario un'ulteriore giudizio di idoneità?

milvio.piras

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Cagliari
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Medico del Lavoro Competente
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  • Re: Protocollo per attività lavorativa svolta occasionalmente presso stati esteri
  • (30/01/2017 14:45)

Se il lavoro e i rischi sono gli stessi (e lo si ricava dalla documentazione relativa) il protocollo sarà lo stesso, in linea di massima. Riguardo alle vaccinazioni, per quelle obbligatorie la spesa è a carico del datore di lavoro. Per quelle facoltative, anche quando caldamente consigliate, al di là dell'obbligo di informazione il datore di lavoro solitamente non va. Almeno nei casi che seguo io.

tonyporro

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Barletta - Andria - Trani
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  • Re: Protocollo per attività lavorativa svolta occasionalmente presso stati esteri
  • (30/01/2017 21:01)

Personalmente ho fatto inserire un capitoletto nel DVR delle aziende e fatto informazione e formazione specifica per i lavoratori all'estero. Inserisco nella cartella sanitaria i periodi svolti all'estero. In alcuni casi (cfr lavori in paesi dell'Africa subsaharana in epoca di diffusione dell'epidemia di Ebola ad esempio)ho anche sottoposto i lavoratori ad una visita al rientro. Prima della prima trasferta suggerisco sempre di scaricare un app curata dai colleghi della SAIPEM (mi pare che si chiami Saipem Si Viaggiare) che contiene una serie di informazioni, soprattutto sanitarie e che riguardano anche l'eventualità di traumi o patologie che possono insorgere all'estero, sui paesi dei 5 continenti per i lavoratori in trasferta, compresi gli indirizzi dei rappresentanti della repubblica italiana. Consiglio anche di consultare il sito della Farnesina. Mi faccio sempre inviare dalle aziende una comunicazione con i nominativi dei lavoratori,il paese in cui si recano e il periodo di tempo che trascorreranno lì. In un caso ho anche espresso un parere negativo alla trasferta (il caso di cui mi ricordo meglio riguardava un tecnico cardiopatico non proprio compensatissimo che doveva essere inviato in Africa subsahariana). Particolare attenzione ai casi (non molti in verità) in cui è obbligatoria una determinata vaccinazione per poter entrare nel paese.

tonyporro

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Barletta - Andria - Trani
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Medico del Lavoro
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102
  • Re: Protocollo per attività lavorativa svolta occasionalmente presso stati esteri
  • (30/01/2017 21:01)

Personalmente ho fatto inserire un capitoletto nel DVR delle aziende e fatto informazione e formazione specifica per i lavoratori all'estero. Inserisco nella cartella sanitaria i periodi svolti all'estero. In alcuni casi (cfr lavori in paesi dell'Africa subsaharana in epoca di diffusione dell'epidemia di Ebola ad esempio)ho anche sottoposto i lavoratori ad una visita al rientro. Prima della prima trasferta suggerisco sempre di scaricare un app curata dai colleghi della SAIPEM (mi pare che si chiami Saipem Si Viaggiare) che contiene una serie di informazioni, soprattutto sanitarie e che riguardano anche l'eventualità di traumi o patologie che possono insorgere all'estero, sui paesi dei 5 continenti per i lavoratori in trasferta, compresi gli indirizzi dei rappresentanti della repubblica italiana. Consiglio anche di consultare il sito della Farnesina. Mi faccio sempre inviare dalle aziende una comunicazione con i nominativi dei lavoratori,il paese in cui si recano e il periodo di tempo che trascorreranno lì. In un caso ho anche espresso un parere negativo alla trasferta (il caso di cui mi ricordo meglio riguardava un tecnico cardiopatico non proprio compensatissimo che doveva essere inviato in Africa subsahariana). Particolare attenzione ai casi (non molti in verità) in cui è obbligatoria una determinata vaccinazione per poter entrare nel paese.

saferr

saferr
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Bolzano
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Medico del Lavoro Competente
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139
  • Re: Protocollo per attività lavorativa svolta occasionalmente presso stati esteri
  • (01/02/2017 08:20)

va capito se vanno all'estero come distacchi come trasferte o con alre modalità.anche io nel DVR di collaborazione hp il capitolo dedicato a chi viaggia all'estero (rischio connesso strettamente al viaggio) e chi oltre al viaggio lavora all'estero con condizioni magari climatiche o in aree particolari (subsahariane, tropicali, andine....) o con rischi locali differenti da queli atoctoni.
poi informo il lavoratore e rilascio un librettino con le indicazioni del comportamento da tenere
controllo il libretto vaccinale
mi accerto delle endemie locali almeno per capire se al ritorno devo riparlargli o considerare rischi aggiuntivi (un lavoratore mi è tornato con TBC iniziale presa in ucraina)... insomma in una società 'liquida' così ho preso in considerazione tutti i rischi

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