Box login

Menu

Altri gruppi

IL COMPARTO SANITARIO PUBBLICO IN TOSCANA: PROBLEMI DI PREVENZIONE

Intervento del Coordinamento dei medici competenti delle Aziende USL ed Ospedaliere della Regione Toscana al Congresso Nazionale "La Medicina del Lavoro del 2000" - Firenze 16-18/11/2005

La Sanità è il comparto che in Toscana occupa il maggior numero di addetti dipendenti, oltre 50000, ai quali si aggiungono in maniera consistente altre tipologie di lavoratori (cooperative, liberi professionisti, convenzionati, atipici). Le Aziende USL e Ospedaliere sono, nelle diverse province le aziende che occupano il maggior numero di lavoratori (tab. 1). Tabella 1: Dipendenti e popolazione servita per Azienda Sanitaria o Ospedaliera Azienda Usl 1 MASSA E CARRARA popolazione 198711 dipendenti 2713 Azienda Usl 2 LUCCA popolazione 213054 dipendenti 2661 Azienda Usl 3 PISTOIA popolazione 274167 dipendenti 3055 Azienda Usl 4 PRATO popolazione 233392 dipendenti 2346 Azienda Usl 5 PISA popolazione 320806 dipendenti 2150 Azienda Usl 6 LIVORNO popolazione 338080 dipendenti 4197 Azienda Usl 7 SIENA popolazione 258821 dipendenti 2322 Azienda Usl 8 AREZZO popolazione 330123 dipendenti 3873 Azienda Usl 9 GROSSETO popolazione 215834 dipendenti 2813 Azienda Usl 10 FIRENZE popolazione 795100 dipendenti 6747 Azienda Usl 11 EMPOLI popolazione 224065 dipendenti 2512 Azienda Usl 12 VIAREGGIO popolazione 164077 dipendenti 1795 Azienda Ospedaliero-Universitaria CAREGGI dipendenti 5386 universitari 416 Azienda Ospedaliero-Universitaria PISANA dipendenti 4388 universitari 417 Azienda Ospedaliero-Universitaria SENESE dipendenti 2320 universitari 453 Azienda Ospedaliero-Universitaria MEYER dipendenti 615 universitari 29 Totale popolazione 3566230 dipendenti 49893 universitari 1315 Lavoratori totali 51208 Fonte Regione Toscana, Piano Sanitario regionale 2005-2007 L'organizzazione del sistema di prevenzione previsto dal D.Lgs 626/1994 nelle aziende del comparto sanitario pubblico toscano non ha avuto una precisa strutturazione e si presenta pertanto in tutte le Aziende in maniera diversificata ed in molti casi inadeguata. Per quanto riguarda i medici competenti la situazione è molto disomogenea nelle diverse aziende, in molti casi assai precaria per l'assenza di un riferimento organizzativo definito ed omogeneo (tab. 2). Tabella 2: Medici competenti per Azienda Sanitaria o Ospedaliera Azienda Usl 1 MASSA E CARRARA Lavoratori 2713 Medici competenti 2 Infermieri 2 Azienda Usl 2 LUCCA Lavoratori 2661 Medici competenti 2 Infermieri 2 Azienda Usl 3 PISTOIA Lavoratori 3055 Medici competenti 3 Infermieri 3 Azienda Usl 4 PRATO Lavoratori 2346 Medici competenti 2 Infermieri 2 Azienda Usl 5 PISA Lavoratori 2150 Medici competenti 3 Infermieri 3 Azienda Usl 6 LIVORNO Lavoratori 4197 Medici competenti 3 Infermieri 6 Azienda Usl 7 SIENA Lavoratori 2322 Medici competenti 1 Infermieri 1 Azienda Usl 8 AREZZO Lavoratori 3873 Medici competenti 2 Infermieri 7 Azienda Usl 9 GROSSETO Lavoratori 2813 Medici competenti 2 Infermieri 1 Azienda Usl 10 FIRENZE Lavoratori 6747 Medici competenti 7 Infermieri 9 Azienda Usl 11 EMPOLI Lavoratori 2512 Medici competenti 2 Infermieri 1 Azienda Usl 12 VIAREGGIO Lavoratori 1795 Medici competenti 3 Infermieri 2 Azienda Ospedaliero-Universitaria CAREGGI Lavoratori 5802 Medici competenti 7 Infermieri 5 Azienda Ospedaliero-Universitaria PISANA Lavoratori 4805 Medici competenti 4 Infermieri 4 Azienda Ospedaliero-Universitaria SENESE Lavoratori 2773 Medici competenti 2 Infermieri 3 Azienda Ospedaliero-Universitaria MEYER Lavoratori 644 Medici competenti 1 Infermieri 1 Totale Lavoratori 51208 Medici competenti 46 Infermieri 52 Nella tabella sono state considerati le persone impegnate nella sorveglianza sanitaria indipendentemente dal tempo realmente dedicato alle attività specifiche; non sono infatti state considerate le ore di lavoro effettivamente dedicato, infatti parte del personale è a part time o impegnato anche in altre attività. Solo in alcune Aziende i medici competenti svolgono anche le funzioni di medici autorizzati, in molti casi tale funzione è affidata a professionisti esterni, rendendo necessaria una doppia visita dei lavoratori. Tabella 3: Organizzazione per Azienda Sanitaria o Ospedaliera Azienda Usl 1 MASSA E CARRARA organizzazione struttura MC settore all'interno del SPP Assunzioni SI ASPP SI RP NO Infortuni R.Biologico SI Contatti TBC SI Vaccini NO Formazione SI Altri lavoratori NO Studenti SI Azienda Usl 2 LUCCA organizzazione struttura MC specialisti ambulatoriali Assunzioni NO ASPP SI RP B Infortuni R.Biologico SI Contatti TBC SI Vaccini SI Formazione NO Altri lavoratori SI Studenti SI Azienda Usl 3 PISTOIA organizzazione struttura MC all'interno del dipartimento della prevenzione Assunzioni NO ASPP SI RP NO Infortuni R.Biologico NO Contatti TBC NO Vaccini SI Formazione NO Altri lavoratori NO Studenti NO Azienda Usl 4 PRATO organizzazione struttura MC nomina indiv. Staff DG Assunzioni NO ASPP SI RP NO Infortuni R.Biologico SI Contatti TBC SI Vaccini SI Formazione SI Altri lavoratori SI Studenti SI Azienda Usl 5 PISA organizzazione struttura MC all'interno del dipartimento della prevenzione Assunzioni SI ASPP SI RP B Infortuni R.Biologico NO Contatti TBC SI Vaccini SI Formazione SI Altri lavoratori NO Studenti NO Azienda Usl 6 LIVORNO organizzazione struttura MC Staff della DS Assunzioni NO ASPP SI RP A e B Infortuni R.Biologico SI Contatti TBC SI Vaccini SI Formazione SI Altri lavoratori SI Studenti SI Azienda Usl 7 SIENA organizzazione struttura MC Sezione all'interno della DS Assunzioni NO ASPP SI RP B Infortuni R.Biologico SI Contatti TBC SI Vaccini SI Formazione SI Altri lavoratori SI Studenti SI Azienda Usl 8 AREZZO organizzazione struttura MC SO Semplice Assunzioni SI ASPP SI RP A e B Infortuni R.Biologico SI Contatti TBC SI Vaccini SI Formazione SI Altri lavoratori NO Studenti SI Azienda Usl 9 GROSSETO organizzazione struttura MC all'interno del dipartimento della prevenzione Assunzioni SI ASPP SI RP A e B Infortuni R.Biologico NO Contatti TBC SI Vaccini SI Formazione SI Altri lavoratori NO Studenti SI Azienda Usl 10 FIRENZE organizzazione struttura MC SO Semplice nel SePP Assunzioni NO ASPP SI RP A e B Infortuni R.Biologico SI Contatti TBC SI Vaccini SI Formazione SI Altri lavoratori SI Studenti SI Azienda Usl 11 EMPOLI organizzazione struttura MC Staff DS Assunzioni NO ASPP SI RP NO Infortuni R.Biologico NO Contatti TBC NO Vaccini SI Formazione SI Altri lavoratori NO Studenti SI Azienda Usl 12 VIAREGGIO organizzazione struttura MC Staff DS Assunzioni SI ASPP SI RP A e B Infortuni R.Biologico SI Contatti TBC SI Vaccini SI Formazione SI Altri lavoratori NO Studenti SI Azienda Ospedaliero-Universitaria CAREGGI organizzazione struttura MC SOD Complessa Assunzioni SI ASPP SI RP A e B Infortuni R.Biologico NO Contatti TBC SI Vaccini SI Formazione SI Altri lavoratori SI Studenti SI Azienda Ospedaliero-Universitaria PISANA organizzazione struttura MC Sezione autonoma Assunzioni SI ASPP SI RP A e B Infortuni R.Biologico SI Contatti TBC SI Vaccini SI Formazione SI Altri lavoratori SI Studenti SI Azienda Ospedaliero-Universitaria SENESE organizzazione struttura MC Struttura all'interno DM Presidio Assunzioni NO ASPP SI RP NO Infortuni R.Biologico NO Contatti TBC SI Vaccini NO Formazione SI Altri lavoratori SI Studenti SI Azienda Ospedaliero-Universitaria MEYER organizzazione struttura MC Convenzione AUSL 10 Assunzioni NO ASPP SI RP NO Infortuni R.Biologico SI Contatti TBC SI Vaccini SI Formazione SI Altri lavoratori SI Studenti SI La tipologia dei rapporti di lavoro dei MC è diversificata e varia dal rapporto di dipendenza a quello di convenzionato o libero professionista. La figura del MC è stata inserita nelle organizzazioni aziendali in vario modo: - in staff alla DG; - in staff alla DS; - all'interno del Dipartimento per la Prevenzione; - in strutture autonome - in posizioni personali. Anche per questo motivo al MC sono affidati compiti diversi nelle varie Aziende: mentre a tutti è demandata, come ovvio, la sorveglianza sanitaria preventiva e periodica del personale dipendente, in talune Aziende al medico competente sono richiesti anche compiti di sorveglianza sanitaria di altri soggetti (esempio personale in visita preassuntiva, studenti, ecc.); non tutti i MC sono coinvolti nei programmi di formazione del personale, e sono chiamati a collaborare alla stesura di procedure di sicurezza, alla organizzazione del pronto soccorso ai sensi del D.Lgs 626/1994. In molti casi la collaborazione del MC con il SPP e con il DL per la valutazione del rischio rappresenta una rilevante criticità a causa del differente approccio alle problematiche di rischio. La disomogenea situazione organizativa ed il diverso bagaglio culturale ostacola la possibilità di un efficace lavoro di gruppo; è quindi necessario un intervento su scal regionale che permetta la crescita di una cultura condivisa della prevenzione tra i vari soggetti interessati. Non risulta realizzato un progetto di informatizzazione della raccolta dei dati, è quindi difficile arrivare alla produzione di sintesi per una elaborazione di strategie preventive. La mancanza di questo strumento riduce il valore del considerevole lavoro effettuato dai MC, che può essere utlizzato quasi esclusivamente a livello individuale e non anche per la programmazione aziendale degli interventi migliorativi. A fronte di costi relativamente alti del servizio, sia per il costo del personale che degli esami laboratoristici e strumentali, l'utilizzazione dei risultati è molto limitata restando spesso relegata al piano dell'emissione di pareri e giudizi di idoneità vissuti come una rigidità organizzativa e non come un elòemento che concorre alla identificazione di specifiche problematiche per la loro risoluzione, che rappresenta il principale obiettivo del D.Lgs 626/1994. E' quindi anche impossibile, sul piano regionale o, almeno, di area vasta, una pianificazione e verifica dell'efficacia dell'attività svolta. In tutti i casi la figura del MC non viene valorizzata nella gestione del funzionamento aziendale, in particolare nell'ambito della gestione del personale, ai fini di una opportuna collocazione dei lavoratori in rapporto al loro stato di salute. Raramente viene coinvolta nella identificazione e programmazione delle strategie per una più efficace utilizzazione delle risorse umane e strumentali. Le singole Aziende spesso mancano di progetti e investimenti specifici per la soluzione dei maggiori rischi esistenti L'attività del Coordinamento, che è un coordinamento volontario e che non ha mai avuto un riconoscimento dalla Regione, è servita a rendere più omogeneo il modo di lavorare dei medici competenti all'interno della regione. Il confronto tra i dati raccolti su varie problematiche ha permesso di identificare e condividere soluzioni organizzative fra le varie Aziende, rispondendo meglio alle necessità produttive e venendo incontro alle necessità dei lavoratori (un esempio è rappresentato dalle attività di vaccinazione e gestione del rischio biologico che viene svolta da tutte le strutture dei MC con modalità simili). Il Coordinamento sta lavorando per l'elaborazione di linee guida condivise in relazione alle problematiche relative ai giudizi di idoneità, sia nelle modalità di espressione, sia per quanto riguarda i criteri di valutazione. Il Coordinamento ha prodotto un documento, già inviato alla 4° Commissione ed a tutti i DG e Sanitari e Amministrativi con una prima valutazione delle risorse necessarie per i volumi di attività previsti in base alla tipologia dei rischi presenti. Dal confronto effettuato dai MC all'interno del Coordinamento, emerge che il maggior rischio in tutte le Aziende è rappresentato dalla MMC, che porta all'emissione del maggior numero di giudizi di idoneità con limitazioni o di inidoneità. Questo rischio rappresenta un fattore di elevata criticità in previsione dell'elevazione dell'età lavorativa e del prevedibile limitato turnover. Fra gli altri rischi che hanno determinato situazioni patologiche tali da comportare pareri o, in alcuni casi, giudizi di inidoneità stanno assumendo una sempre maggiore importanza i rischi psicosociali la cui valutazione presenta tuttora un elemento di novità e di difficoltà per le Aziende. Altro fattore di rischio importante per il settore sanitario è quello biologico, per il quale vi è stato un maggiore impegno, che ha portato ad una notevole riduzione delle conseguenze per la salute dei lavoratori. Tuttavia questo rischio rappresenta ancora la prima causa di infortunio e costituisce un elevato costo per la sorveglianza sanitaria e l'eventuale profilassi conseguente. Su tale fattore di rischio è necessario un maggior impegno per l'acquisizione di presidi sanitari più sicuri ed una migliore definizione delle procedure e dell'organizzazione del lavoro; anche gli aspetti strutturali, in particolare per i rischi aerogeni, meritano una più attenta valutazione ai fini preventivi per evitare la necessità di impegnare risorse economiche in campagne di sorveglianza sanitaria post esposizione su popolazioni lavorative molto numerose. Il personale sanitario è prevalentemente femminile, soprattutto quello dedicato all'assistenza diretta del paziente; la tematica relativa alla presenza delle donne al lavoro durante il periodo di gravidanza e allattamento rappresenta una criticità rispetto alla quale il MC può rappresentare una risorsa, sia per ridurre il periodo di allontanamento dal lavoro della lavoratrice, sia per collaborare alla individuazione di soluzioni per la riduzione sostanziale dei rischi per la maternità. Vi sono inoltre delle problematiche legate alla funzione di "ammortizzatore sociale" che il comparto sanitario ha svolto in passato e svolge tuttora, permettendo l'inserimento di soggetti portatori di problematiche che rendono difficoltoso il loro inserimento in contesti lavorativi privati. Le risorse umane ed economiche impegnate nella tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, in particolare in tempi di scarsità di risorse come quelli attuali, richiedono un'attenta pianificazione delle attività preventive per evitare sprechi e per permettere la tempestiva condivisione di soluzioni che permettano di migliorare la qualità e l'efficacia delle prestazioni sanitarie. Questo obiettivo può essere sicuramente perseguito mediante un miglior coordinamento delle strutture che si occupano della prevenzione e sicurezzza del lavoro all'interno delle singole Aziende Sanitarie od Ospedaliere, fino ad ora affidato ad iniziative su base volontaria. Dalle considerazioni svolte emerge la necessità di applicare anche all'interno delle strutture del SSR i principi che ispirano il Piano Sanitario, ovvero la ricerca di un servizio qualitativamente elevato che tenga maggiormente conto del livello di salute e sicurezza dei propri dipendenti, impegnati a garantire alti livelli di salute e sicurezza ai cittadini della Regione Toscana e di altre regioni che si rivolgono al nostro Sistema Sanitario per l'elevata qualità delle prestazioni fornite