gradirei sapere dai gentili colleghi, se il medico competente alla ricezione del giudizio su esposto da parte della ASL, ha qualche obbligo di legge nei confronti del lavoratore riformato, al di là del consiglio di intraprendere la strada della legge 335/95
Grazie per ogni qualificato contributo
penso che la risposta di "18781" sia corretta sia dal punto di vista Legislativ oche da quello "della buona norma", null'altro deve fare a mio parere il MC se non trasmettere la non idoneità al DDL.
(drufer50 26/02/2004)
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1. Inidoneità lavorativa generica.
Non ritengo che il M.C. debba svolgere un ruolo attivo in quello che è un giudizio d'inidoneità generica a svolgere ogni proficuo lavoro, scaturito dalla Commisione Collegiale A.S.L. (non si tratta di recuperare un lavoratore ad una attività specifica).
Il M.C., in corso di V.M.P., resosi conto del grave stato di salute psichica del soggetto, ha richiesto un parere medico all'ASL competente che ha diagnosticato "grave sindrome dissociativa" e, come detto, ha espresso un giudizio di assoluta e permanente inidoneità a svolgere ogni proficuo lavoro.
Pertanto, il M.C. deve prendere atto dell'inidoneità generica al lavoro espressa dalla Collegiale, trasmetterla al DDL e al soggetto, chiudendo la propria visita professionale con il giudizio avuto dall'esterno, giudicando, a sua volta, non idoneo il lavoratore alla mansione spec
Un saluto.
(18781 18/02/2004)