Il ruolo dell’esposizione a fibre di asbesto, di tipo professionale (via aerodigestiva) e non (via ingestiva), nella genesi di neoplasie dell’apparato digerente (NTD) è stato oggetto di diversi studi epidemiologici di tipo ecologico, non sempre univoci nel sostenere tale relazione. Il primo studio epidemiologico sul rischio di NTD in esposti ad asbesto fu effettuato nel 1964 da Selicoff et al. su 632 addetti ad impianti d’isolamento in cui venne stimato un rischio triplo per le neoplasie dello stomaco, del colon e del retto. Corpi di asbesto sono stati rinvenuti in tumori del colon-retto di soggetti asbestosici da Ehrlich (1985). In una meta-analisi della letteratura, Homa e Coll. (1994) evidenziarono che gli SMR (Standardized Mortality Ratio) per le neoplasie del colon-retto risultavano significativamente aumentati nelle venti coorti esposte a fibre anfiboliche esaminate (sSMR: 1.47, 95%CI: 1.09-2.00), ma che non altrettanto veniva evidenziato tra gli esposti a crisotilo, indicando un diverso effetto cancerogeno in base alla tipologia di asbesto implicata, come già documentato per i tumori respiratori.
L’ingestione di fibre di asbesto è stata di recente correlata al rischio di adenocarcinoma esofageo e di diversi altri tumori intestinali (Jansson et al., 2005; Kiaerheim et al., 2005).
Proprio la scorsa settimana, se ti può interessare, ho presentato una comunicazione orale al 69° Congresso SIMLII sul tema (Giannandrea, 2006) e l’opinione che mi sono fatto è che esistono più chiare evidenze per l’anfibolo e più tenui per il crisoltilo. Tuttavia alcuni autori sostengono che “….una esposizione significativa ad asbesto, indicata da un SMR per tumore polmonare pari almeno a 200, è associata ad un SMR elevato per le neoplasie gastro-intestinali.” (Frumkin & Berlin, 1988). Nella tua segnalazione parlavi di diversi casi di neoplasia polmonare e utile sarebbe approntare un piccolo studio epidemiologico per individuare l’SMR per tali tumori, da cui dovrebbe discendere secondo quanto evidenziato dagli autori succitati anche un rischio per NTD, ma questa è una metodologia che rischierebbe di essere lunga, elucubrante e di scarsa fattibilità nel tuo caso. Confermo, come Bordini, la necessità di dati ambientali e sarebbe utile conoscere, in base a quanto precedentemente argomentato, la tipologia di amianto implicata, anche se difficilmente potrà trattarsi di anfibolo.
Bibliografia
Erlich A et al. Carcinoma of the colon in asbestos-exposed workers: analysis of asbestos content in colon tissue. Am J Ind Med 1991; 19: 629-636
Frumkin H, Berlin J. Asbestos exposure and GI malignancy: review and meta-analysis. Br J Ind Med 1988; 14: 79-95
Giannandrea F, Binazzi A, Giordano F, Figà-Talamanca I. Esposizione a fibre anfiboliche e neoplasie del tratto digerente: indagine epidemiologica nel Lagonegrese. G Ital Med Lav Erg 2006; 28(3): 334-335
Homa DM, Garabrant DH, Gillespie BW. A meta-analysis of colorectal cancer and asbestos exposure. Am J Epidemiol 1994; 139: 1210-22
Jansson C et al. Occupational exposures and risk of esophageal and gastric cardia cancers among male Swedish construction workers. Cancer Causes Control. 2005 Aug;16(6):755-64.
Kjaerheim K et al. Cancer of the gastrointestinal tract and exposure to asbestos in drinking water among lighthouse keepers (Norway). Cancer Causes Control. 2005 Jun;16(5):593-8.
Selicof IJ et al. Asbestos exposure and neoplasia. J Am Med Assoc 1964; 188: 142-146
(Johnandrew 29/10/2006)
conosco il lavoro di assistenza a sbarco e imbarco mezzi sulle navi da trasporto. Loro, i marittimi, la chiamano "caricazione" e "scaricazione". E ho fatto dei monitoraggi, tempo fa, per qualche armatore. NOx da panico,per via dei gas di scarico e si sa che l'adsorbimento gastrico di NOx porta alla formazione di nitrosammine, e soprattutto... IPA, tanti maledettissimi IPA, tra cui Benzo(a)pirene e Benzo-k- nonchè Benzo-b-fluorantene. L'amianto... se l'avesse ingoiato (e poi è rara concentrazione > 1ff/lt)si sarebbe beccato, in condizioni di massima sfiga, un bel mesotelioma intestinale. Io credo che sia lo stesso tipo di neoplasia gastrica che prende gli addetti a lavorazioni in galleria dove non si usano mezzi elettrici per portar via lo smarino, oppure i Vigili Urbani che stazionano nei punti a maggior criticità di traffico oppure altri "lavoratori della strada" come edicolanti e chioschi di bibite. Peccato io non sia un anatomo-patologo per verificare statisticamente la mia ipotesi.
(nofertiri9 21/11/2006)
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1. amianto e k gastrico
In letteratura se cerchi su Pubmed troverai diverse references. Tali patologie, piu' o meno correttamente, sono anche comprese tra quelle della Lista 3 del DM 27/4/2004 (LISTA III - MALATTIE LA CUI ORIGINE LAVORATIVA E' POSSIBILE). La IARC, inoltre, dedica una monografia specifica sul problema amianto (http://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol14/volume14.pdf)concludendo che "An excess risk of gastrointestinal tract cancers has been demonstrated in groups exposed occupationally to amosite, chrysotile or mixed fibres containing crocidolite".
Personalmente credo sia difficile ipotizzare una correlazione senza avere un minimo di dato ambientale. Si puo' comunque procedere con la sola presunzione di rischio e lasciare all'INAIL il compito di giudicare (e respingere) la domanda.
(bordini 18/10/2006)