Tecnicamente, visto che i dati US che citi sono riferiti a "cause di morte per le quali risulta ben documentato un nesso con l’attività lavorativa svolta; a questa cifra è stato poi sommato il numero di decessi annuo dovuto agli infortuni sul lavoro", è ragionevole ipotizzare che il dato complessivo sia sottostimato. A mio parere, infatti, con la contrazione ossessiva della "spesa sanitaria", che di fatto si traduce in impossibilità materiale di ricerche epidemiologico-cliniche ad ampio spettro, non sarà facile identificare le tecnopatie di nuova generazione, ovvero la correlazione tra patologia e noxa patogena lavorativa. E tu davvero speri che i dati INAIL portino qualcuno a riflettere su 1350 morti??? Ci va ancora bene se non se ne esce qualche pezzo grosso a dire che si sono creati di certo ben 1350 posti di lavoro!
Nofer
validazione dei dti
Tecnicamente, visto che i dati US che citi sono riferiti a "cause di morte per le quali risulta ben documentato un nesso con l’attività lavorativa svolta; a questa cifra è stato poi sommato il numero di decessi annuo dovuto agli infortuni sul lavoro", è ragionevole ipotizzare che il dato complessivo sia sottostimato. A mio parere, infatti, con la contrazione ossessiva della "spesa sanitaria", che di fatto si traduce in impossibilità materiale di ricerche epidemiologico-cliniche ad ampio spettro, non sarà facile identificare le tecnopatie di nuova generazione, ovvero la correlazione tra patologia e noxa patogena lavorativa. E tu davvero speri che i dati INAIL portino qualcuno a riflettere su 1350 morti??? Ci va ancora bene se non se ne esce qualche pezzo grosso a dire che si sono creati di certo ben 1350 posti di lavoro!
Nofer
(nofertiri9 04/05/2003)