M. Coggiola, Università di Torino - Dipartimento di Traumatologia, Ortopedia e Medicina del Lavoro C. Romano, Università di Torino - Dipartimento di Traumatologia, Ortopedia e Medicina del Lavoro A. Baracco, Università di Torino - Dipartimento di Traumatologia, Ortopedia e Medicina del Lavoro Gian Marino Giachino, A.S.O. Ordine Mauriziano - U.O.A. Medicina Preventiva e del Lavoro A. Berra, Associazione Piemontese di Medicina ed Igiene del Lavoro P. Piolatto, Università di Torino - Dipartimento di Traumatologia, Ortopedia e Medicina del Lavoro
Commenti (1)
Ernia del disco e assistenza a pazienti non autosufficienti: MP
L'articolo mi sembra interessante e in linea (salvo differenze non sostanziali) con altri orientamenti attualmente vigenti (Circolare INAIL n. 25 del 15 aprile 2004, EPM, ecc.). In sintesi, in presenza di rischio, valutato con metodo NIOSH, sono sufficienti valori di IS superiori a 2 (3 secondo L'INAIL) per almeno 5 anni per orientare il MC verso la denuncia di MP. Nell'articolo non si fa cenno al lavoro ospedaliero ove vige il criterio di valutazione MAPO. La circolare INAIl richiede,ai fini del riconoscimento della natura professionale della malattia, "un periodo di esposizione al rischio di almeno 5 anni per gli IR > 3, secondo NIOSH e Snook Ciriello, e >5 secondo MAPO, indici di rischio collocati nella classe immediatamente inferiore assumono rilevanza in presenza di periodi di esposizione particolarmente prolungati" (10 anni per valori tra 1,5 e 5; Dossier Ambiente n. 64 suppl. 2003). Sono MC di una azienda sanitaria e sto valutando criticamente la mia popolazione da questo punto di vista. I risultati mi sembrano piuttosto "pesanti" ma certamente in linea con gli studi epidemiologici sul personale di assistenza. Vorrei conoscere l'esperienza degli altri colleghi che seguono aziende sanitarie e soprattutto l'orientamento della Magistratura per la questione penale.
Ernia del disco e assistenza a pazienti non autosufficienti: MP
L'articolo mi sembra interessante e in linea (salvo differenze non sostanziali) con altri orientamenti attualmente vigenti (Circolare INAIL n. 25 del 15 aprile 2004, EPM, ecc.). In sintesi, in presenza di rischio, valutato con metodo NIOSH, sono sufficienti valori di IS superiori a 2 (3 secondo L'INAIL) per almeno 5 anni per orientare il MC verso la denuncia di MP. Nell'articolo non si fa cenno al lavoro ospedaliero ove vige il criterio di valutazione MAPO. La circolare INAIl richiede,ai fini del riconoscimento della natura professionale della malattia, "un periodo di esposizione al rischio di almeno 5 anni per gli IR > 3, secondo NIOSH e Snook Ciriello, e >5 secondo MAPO, indici di rischio collocati nella classe immediatamente inferiore assumono rilevanza in presenza di periodi di esposizione particolarmente prolungati" (10 anni per valori tra 1,5 e 5; Dossier Ambiente n. 64 suppl. 2003). Sono MC di una azienda sanitaria e sto valutando criticamente la mia popolazione da questo punto di vista. I risultati mi sembrano piuttosto "pesanti" ma certamente in linea con gli studi epidemiologici sul personale di assistenza. Vorrei conoscere l'esperienza degli altri colleghi che seguono aziende sanitarie e soprattutto l'orientamento della Magistratura per la questione penale.
(annuscor 04/01/2008)