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L’idoneità lavorativa del soggetto cardiopatico: indicazioni per la corretta valutazione funzionale del cardiopatico ed il conseguente inserimento lavorativo

Segnalato da
marananna

Generalità

Tipologia
Seminario
Dimensione dell'evento
Nazionale
Crediti Ecm
14

Logistica

Inizio
09:00 del 26 Feb 2016
Fine
13:00 del 27 Feb 2016
Dove
Verona Residence All'Adige - Via Magellano, 28
Costo
220 Euro + IVA
Posti
15

Organizzazione

Organizzatore
Studio AM - Anna Maran
Segreteria scientifica
•Dott. Antonio Vitolo - Medico Cardiologo Dirigente ASL di Verona
•Dott.ssa Stefania Dolci - Medico del Lavoro Spisal Ulss 21 Legnago
•Avv. Davide Osti - Avvocato del Foro di Vicenza
Segreteria organizzativa
Studio AM - Via XX Settembre 86 - 37129 Verona
tel. 045 596197 – e-mail: info@studioamverona.it
www.studioamverona.it

Oratori

•Dott. Antonio Vitolo - Medico Cardiologo Dirigente ASL di Verona
•Dott.ssa Stefania Dolci - Medico del Lavoro Spisal Ulss 21 Legnago
•Avv. Davide Osti - Avvocato del Foro di Vicenza

Descrizione

Il corso prevede l’aggiornamento clinico e normativo dei giudizi di idoneità specifica alle mansioni che non si prestano a soluzioni standardizzate, routinarie, ma che necessitano di metter in campo risorse e conoscenze più dettagliate e approfondite.

Le idoneità difficili sono quelle che richiedono da parte del medico competente, un maggiore valore professionale aggiunto ed impongono percorsi metodologici più rigorosi. Rientra nell’idoneità difficile il giudizio di idoneità alla mansione specifica valutati su soggetti con cardiopatie riconosciute. L’obiettivo è quello di rendere individualizzate le risposte del medico competente sul singolo lavoratore.

Il medico competente in questi casi ha bisogno di un dialogo aperto e costruttivo con il datore di lavoro, il lavoratore, l’rspp, i servizi per l’inserimento lavorativo e i servizi sanitari dell’asp

In relazione ai moderni progressi nel campo della diagnosi e del trattamento, la sopravvivenza sino all’età adulta delle cardiopatie congenite anche assai complesse è dell’ordine dell’80%, nella maggior parte dei casi con una buona od ottima capacità fisica e intellettiva dei soggetti.

La correzione di una cardiopatia congenita non chiude necessariamente la storia cardiologica dei pazienti, che possono presentare nel corso della loro vita problematiche relative a residui o sequele, che influiscono sulla qualità di vita e al contempo impongono un programma di controlli periodici.

Inoltre, dal punto di vista sociale, il problema si fa rilevante assistendo ad un crescente numero di soggetti giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Per comprendere la dimensione del fenomeno si pensi che in Italia i cardiopatici congeniti adulti sono circa 70000, di cui circa 50 000 in età compresa dai 18 ai 30 anni, ed ogni anno circa 3500 soggetti raggiungono la maggiore età.

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