Negli ultimi anni, si è sviluppato nel nostro Paese
il dibattito intorno al problema del "mobbing" sul
posto di lavoro.
Si può quindi definire "mobbing" - quale violenza
sul posto di lavoro - la "aggressione" sistematica
posta in essere dal datore di lavoro o da un suo
preposto o superiore gerarchico oppure anche da
colleghi o compagni di lavoro, con chiari intenti
discriminatori e persecutori, protesi ad emarginare
progressivamente un determinato lavoratore nell 'ambiente
di lavoro ed ad indurlo alle dimissioni, per ragioni
di concorrenza, gelosia, invidia o di altro comportamento
o sentimento socialmente deprecabile.
Tale forma di terrorismo psicologico implica un
atteggiamento ostile e non etico posto in essere
in forma sistematica - e non occasionale o episodica
da una o più persone (raramente più di quattro),
eminentemente nei confronti di un solo individuo
il quale, a causa del mobbing, viene a trovarsi
in una condizione indifesa e fatto oggetto di una
serie di iniziative vessatorie e persecutorie.
Questi comportamenti si verificano più precisamente
almeno una volta alla settimana e per almeno sei
mesi e proprio per le caratteristiche di frequenza
e durata determinano sofferenze mentali, psicosomatiche
e sociali.
Le iniziative di aggressione psicologica comportano
per le vittime del "mobbing" una serie di danni alla
salute che consistono usualmente in: depressione,
ansia, attacchi di panico, ipertensione arteriosa,
difficoltà di concentrazione, dermatosi, tachicardia,
tremori,oppressione immotivata, mal di schiena, mal
di testa o sensazione di "testa compressa", sensazioni
di "nodo alla gola" e di "fame d 'aria", mani sudate,
sensazioni di caldo e di freddo agli arti, sensazioni
di sbandamento e di difficoltà di deambulazione,
debolezza, disturbi gastro intestinali,abbassamento
delle difese immunitarie.
Come dobbiamo quindi considerare il fenomeno Mobbing?
Un pericolo? O un vero e proprio rischio lavorativo?
E qual è il ruolo che il Medico Competente può e deve
svolgere nei casi di sospetto Mobbing? E il danno
alla salute che può subire il "Mobbizzato" può configurarsi
come una vera e propria malattia professionale?
E sulla base di quali criteri? Qualche Collega ha già gestito
situazioni con personale Mobbizzato?
Il più grosso problema del mobbing è che il riconoscimento di un caso da parte del Medico d 'Azienda comporta fatalmente il riconoscere una colpa, piuttosto grave , del datore di lavoro o di suoi collaboratori diretti.
Provocazione: quanti sono disposti a rischiare il contratto ?
qualunque forma di denuncia (ad atti reali) comporta conseguenze poco piacevoli ai colpevoli, e allora? Ma stiamo scherzando? Mi scusi ma lei sarebbe disposto a sorvolare su casi critici per una questione di contratto? Incredibile! Anzi, patetico!
Se queste sono le questioni di fondo, quelle che ci permetterebbero di iniziare un corso nuovo nell 'ambito della tutela delle persone, beh lasciamo perdere e diamo ampio spazio a chi non riconosce nessun diritto alla persona e ritiene il lavoratore come merce.
Caro acla
forse non mi sono spiegato bene: la mia osservazione relativa ai contratti era una "provocazione", quindi evitiamo in utili atteggiamenti da "puzza sotto al naso" quando uno tira in ballo argomenti "scomodi". Il sottoscritto non è abituato ai compromessi, e come me so per certo che tanti colleghi mettono al primissimo posto la tutela del lavoratore.
Ma purtroppo, ti assicuro, la cosa non vale per tutti, e come in ogni categoria professionale, esistono anche nella nostra i "Don Abbondio" della situazione. E ciò vale, ad esempio,prova a riflettere, per le denunce di malattia professionale non inviate o per i certificati INAIL non dati al lavoratore per evitare "beghe" con i datori di lavoro ( e questa è una evenienza assolutamente non rara, visto che mi è capitato più volte di osservare, in aziende dove ho assunto la sorveglianza sanitaria, situazioni di più o meno evidente "insabbiamento" pregresso di tecnopatie ).
Tanto più per il mobbing, fenomeno ancora non ben
conosciuto e soprattutto molto "temuto".
Grazie comunque per avermi dato modo di esprimermi con maggiore chiarezza. Spero.
Ho a che fare con un caso di mobbing (documentato da specialista psichiatra ospedaliero)?
Come mi consigliate di agire sulla base della vostra esperienza?
Grazie
Sono anch 'io alle prese con un caso di "mobbing", che peraltro ha comportato un comportamento anticonservativo (dimostrativo?) sul posto di lavoro (ospedale); posso suggerire i seguenti riferimenti di colleghi con elevata esperienza in merito
- Dr. Musto c/o SPRESAL ASL 19 ASTI
- Centro per ildisadattamento Lavorativo c/o Clinica del Lavoro "L. Devoto " Milano; Dr. R. Giglioli, Dr. M.G. Cassitto
Inoltre sul n°92,1 (gennaio febbraio 2001) del "La Medicina del Lavoro" vi sono due articoli sulla materia.
AAAAAAA MOBBING MOBBING
Il problema nel problema è quale iter seguire per aiutare chi si rivolge ad un medico del lavoro riferendo di essere vittima del mobbing.
Cosa mi consigliate?
Grazie e ciao
W la MEDICINA DEL LAVORO
W i MEDICI COMPETENTI
MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507
Privacy | Contatti