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Disegno di Legge amianto

Questo argomento ha avuto 2 risposte ed è stato letto 3020 volte.

bordini

bordini
Provenienza
Milano
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Medico del Lavoro
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  • Disegno di Legge amianto
  • (13/05/2006 09:47)

Ho letto con interesse il disegno di legge e devo dire che, vista anche l'iniziativa svoltasi a Pisa un anno fa, ero curioso di vedere come venisse definito il concetto di "esposizione". Riporto di seguito l'estratto:
1. Ai fini della presente legge si intendono per:
a) soggetti esposti all’amianto:
1) i lavoratori addetti ad operazioni di manipolazione dell’amianto a scopo di individuazione dei siti, di bonifica e di smaltimento o che siano a contatto con esso in modo diretto o indiretto;
2) i cittadini che si trovino in situazioni abitative, familiari o ambientali in cui sia evidente il rischio di esposizione all’amianto;
b) soggetti ex esposti all’amianto:
1) i lavoratori che a qualsiasi titolo abbiano manipolato amianto o siano stati a contatto con esso in modo diretto o indiretto;
2) i cittadini che si siano trovati in situazioni abitative, familiari o ambientali in cui sia stato evidente il rischio di esposizione all’amianto.
Devo dire che la prima impressione e' quella di una definizione un po' troppo generica soprattutto per quanto riguarda le esposizioni ambientali/familiari. Qualcuno ha fatto altre riflessioni?

"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)

nofertiri9

nofertiri9
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Napoli
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Laureato non medico
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  • Re: Disegno di Legge amianto
  • (20/05/2006 11:51)

Caro Bordini, suppongo tu ti riferisca al ddl Casson et al..
La mia opinione è che è assolutamente ingestibile, almeno per quanto riguarda il pregresso.
In particolare, l’esposizione pregressa “indiretta” è assolutamente affidata a valutazioni arbitrarie, per quanto l’INAIL abbia già da tempo provveduto a stilare banca dati relativa alle concentrazioni di esposizione nelle diverse attività.
Faccio un esempio, preso pari pari dai dati sperimentali in mio possesso: la rimozione di coppelle in silicati e amosite (tubazioni di navi, di impianti petrolchimici, di grandi impianti di climatizzazione etc.) può generare all’operatore un’esposizione anche superiore a 1000 ff/lt. Questa concentrazione va a diluirsi nello spazio in funzione dell’ampiezza del locale, della ventilazione relativa, e non ultimo dell’osservanza delle norme di buona tecnica di rimozione (umidificando bene la coppella, si scende anche a meno di 100 ff/lt).
Come facciamo a sapere il tizio addetto per conto del committente a sorvegliare i lavori di decoibentazione e/o di ricoibentazione “in illo tempore” a che distanza stava, dove e quando?
Perché a volte era proprio il caporeparto, altre l’addetto alla sicurezza, ovvero a bordo delle navi a volte l’addetto di macchina (marinaio semplice) ed altre il direttore di macchina (ufficiale di massimo grado).
E a futura memoria aggiungo, e nessuno mi venga a dire che io non l’ho detto e ridetto, che mi consta personalmente e documentalmente che ai tempi dell’ENPI le aziende che eseguivano coibentazioni a bordo di navi e/o presso grossi impianti avevano concordato con la Direzione generale ENPI esposizione a polveri, ma non a fibre, semmai a fumi di saldatura (per gli ancoraggi a parete), ma di amianto non se ne parlava per nulla.
Che gli elettricisti, gli idraulici, i manutentori di impianti industriali erano sotto sorveglianza per il rischio di elettrocuzione (???), per il piombo delle condutture di acqua (anche se erano di rame), per il rumore delle caldaie o anche per il monossido di carbonio da combustione, ma anche lì dell’amianto non se ne parlava nemmeno.
E se non possiamo dire con sufficiente precisione chi era direttamente esposto, come facciamo a sapere chi lo era indirettamente?
Moltissimi dei Containers usati come alloggi di fortuna dopo i vari terremoti erano coibentati con amianto (quelli in lamiera avevano il doppio strato di lamiera e in mezzo di solito c’era crisotilo “vivo” ) e dall’Irpinia ’80 direttamente in cemento amianto a doppia pannellatura con poliuretano in mezzo. Per fortuna, non stanno morendo tutti, ma qualche caso c’è stato: soprattutto tra i volontari che allestivano i campi, ma chi lo sa oltre me?
O vogliamo parlare direttamente degli addetti alla posa in opera dei c.d. “prefabbricati pesanti” con cui sono stati realizzati interi quartieri o borghi dopo alcuni eventi naturali? Ancora abitati, e completa ignoranza storica dei fatti…
E potremmo continuare con le prime “pareti mobili” in carton-amianto, usate sin dai primi anni 60 per creare le divisioni nelle strutture in acciaio (con tanto di amianto floccato come isolante) e vetri; che infatti anche i c.d. cristalli sono in “glasal”, materiale ormai dimesso formato da vetro rifuso con amianto, crisotilo per quelli chiari e direttamente crocidolite per quelli azzurrati che facevano tanto “americano” lucido, tanto in voga per i grossi enti e strutture pubbliche –ospedali compresi.
Mi piacerebbe che smettessimo di prenderci in giro da soli. Esposizione potenziale è una cosa, beccarsi un mesotelioma è tutt’altra cosa. Casson è certamente un ottimo magistrato (che ce ne vorrebbero diversi altri), ma per i dati tecnici specifici ci vogliono i tecnici specifici. E in europa –dunque nel mondo- noi siamo i migliori. Mi piacerebbe che questo ddl fosse sottoposto per parere tecnico a ISS, INAIL, ISPESL, nelle precise persone degli specialisti di queste cose. Speriamo ci pensi qualcun altro, oltre me.
Oppure, creeremo degli altri interventi pseudo-assistenziali a pioggia, che non renderanno giustizia a chi ci ha rimesso la vita ma ci costeranno un botto. Insomma, notevole danno e atroce beffa.
A voi le altre considerazioni.

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

bordini

bordini
Provenienza
Milano
Professione
Medico del Lavoro
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560
  • Re: Disegno di Legge amianto
  • (20/05/2006 19:50)

Il senso della mia riflessione era proprio qullo: questo disegno di legge mi sembra che possa finire come il precedente: finanziamenti a pioggia e i primi si beccano tutto (magari impiegati che avevano un garage con tetto in eternit a 100 mt dall'ufficio)...e operai di grosse acciaierie del nord-ovest (anche con placche o asbestosi) che non si vedono riconosciuto niente. Ma e' cosi' difficile fare una legge fatta bene?!?!

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