Il portale del Medico del Lavoro Competente

Sezioni del portale

Ricerca

Login

Informazioni

Permesso di lettura:
Tutti gli utenti
Permesso di scrittura:
Utenti registrati

Network

il problema dei bagni sui treni

Questo argomento ha avuto 1 risposte ed è stato letto 2450 volte.

luciobiazzo

Nessun avatar per questo utente
Provenienza
Roma
Professione
Sindacalista
Messaggi
1
  • il problema dei bagni sui treni
  • (01/01/2002 15:50)

Il problema dei bagni sui treni



Il problema interessa una situazione del lavoro di addetti alla

manutenzione degli impianti elettrici e del binario delle ferrovie dello

stato (e non solo)

Molto semplicemente: le deiezioni umane o comunque scarichi di un water

(deiezioni, urine, liquami, acque sporche, siringhe, ecc.) possono

essere fonte di rischio biologico se le lavorazioni sono svolte in luoghi irrorati da questi rifiuti o addirittura a volte se ne viene

investiti direttamente (compresi gli attrezzi di lavoro)

Questa problematica interessa soprattutto i lavoratori (ferrovieri o personale di ditte appaltatrici) che operano di giorno, di notte, prima, dopo e durante (sul binario attiguo, ad una distanza di mt 1,50 “centocinquanta centimetri”) il passaggio di treni essendo la strada ferrata il proprio posto di lavoro.

Per essere più chiari: esclusi alcuni treni ultima generazione (tra

cui eurostar e taf) tutti gli altri (euronotte, eurocity, intercity,

regionali, locali, ecc.) depositano o meglio irrorano il "prodotto"

delle ritirate ( wc, gabinetti) direttamente sulla strada ferrata da un

grosso tubo a presa diretta con il water distribuendo il solido tra le

rotaie e la massicciata a mo ' di aerosol il resto.



Nelle valutazioni di rischio dei nostri impianti non troviamo apprezzata

questa fonte difatti i risultati sono:

rischio biologico negativo o trascurabile o addirittura non valutato.



Luciobiazzo

Dip.fs roma

saluteelavoro

Nessun avatar per questo utente
Provenienza
Milano
Professione
Medico del Lavoro
Messaggi
21
  • Re: il problema dei bagni sui treni
  • (02/01/2002 14:39)

Se il Rappresentante dei Lavoratori x la Sicurezza ritiene ke esistano fattori d rischio non evidenziati nel documento d valutazione dei riski (come sembrerebbe dalla tua descrizione)può, anzi deve, ai sensi dell 'art 19, comma 1, lettera b del D.Lvo. 626/94 (ke evidenzia 1 obbligo d consultazione del RLS), segnalare (possibilmente in forma scritta) al Datore di Lavoro, x mezzo del R.S.P.P. ed al Medico Competente, quanto ha riscontrato. Questo caso è emblematico sul ruolo del RLS nella valutazione dei rischi cioè sulla possibilità ke alcune condizioni d rischio "sfuggano" ad 1 corretta valutazione e ke solo i Lavoratori, attraverso il loro rappresentante, possono e devono colmare.

Nel caso specifico saranno poi il D.d.l., il R.S.P.P. ed il M.C. a decidere come intervenire: se con D.P.I., con procedure o attivare una sorveglianza sanitaria specifica. E ' fuor di dubbio ke comunque il riskio debba essere valutato.

MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507

Privacy | Contatti