un infermiere lamenta da circa 1 anno lombalgie ricorrenti per cui al momento della visita periodica presenta una rmn del tratto lombo sacrale che evidenzia una discopatia L5S1.All' EO è presente qualche difficoltà (?) nel passaggio dal clino all'ortostatismo,lasegue negativo,spinalgia pressoria LS e la manovra mani-piedi è incompleta ai gradi estremi : emetto idoneità alla mansione con limitazione nelle operazioni che richiedano eccessivo carico e/o sollecitazioni del tratto l-s (spostamento,sollevamento di malati etcc.) mediante l'aiuto di altri operatori ,non potendo disporre di sollevatori meccanici.
Il lavoratore dopo circa due mesi richiede visita straordinaria e mi dice chiaramente che la sua mansione non è piu' compatibile con i suoi disturbi e che "vuole" essere adibito "solo" ad una mansione impiegatizia.Preciso che la predetta struttura sanitaria privata non ha questa possibilità e che il lavoratore non ha una evidente e importante limitazione funzionale e che ormai voglia arrivare ad uno scontro con la propietà.
Come posso districarmi da questa situazione?
Come posso risolvere il problema
prova a dirgli di smettere di andare a lavorare in motorino. E più genericamente di limitare i tempi di guida anche alla macchina; così, giusto per vedere che faccia fa.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
prova a dirgli di smettere di andare a lavorare in motorino. E più genericamente di limitare i tempi di guida anche alla macchina; così, giusto per vedere che faccia fa.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Caro CSM (ma qual è il tuo nome?), non è ben chiaro di che discopatia si tratti (ernia? protrusione? disidratazione? con compressione di qualche radice, con impronta del sacco durale o cosa?), comunque volevo dirti che seguo come medico competente 2 case di riposo e se dovessi dare prescrizioni agli operatori addetti all'assistenza e agli infermieri che hanno un quadro clinico come quello che hai descritto tu almeno un 3/4 di quella popolazione lavorativa non potrebbe fare il lavoro per cui è stata assunta e pagata: li facciamo tutti impiegati, portinai, centralinisti, direttori o consulenti? Per me è stato già tanto dargli le limitazioni che gli hai dato tu.
Cordialmente
Marco F.
…bella domanda..anch'io mi interesso di lavoro in ospedale (medico competente/autorizzato del S.Andrea di Roma)...potresti provare a spiegare all'infermiere che il medico competente non è l'addetto al collocamento e non può decidere in quale ufficio un infermiere stanco possa andare a riposarsi...magari aggiungendo che, se lo fai non idoneo alle mansioni assistenziali la "proprietà" -visto che c'è quest'aria da gerra fredda- potrebbe anche ritenere impossibile un suo collocamento e licenziarlo...scommetti che la lombalgia passa??
..scusa la franchezza, ma i millantatori mi danno proprio fastidio …
...cordialità...
Caro CSM, personalmente ritengo che in questo caso si tratti di un vero e proprio furbetto che cerca di utilizzare il MC aziendale per i propri scopi. E poi non posso non essere d’accordo con il collega Cannas quando dice che Tu non sei l’ufficio di collocamento per infermieri stanchi…
Comunque, se ti può essere utile, tra le aziende che seguo ho due cooperative che fanno assistenza a disabili, anziani e/o comunque portatori di handicap e di diversa validità; ebbene su di un totale di oltre 600 persone, se dovessi fare prescrizioni a tutti quelli che lamentano sintomi simili a quelli del tuo lavoratore avrei almeno 150/200 idonei con prescrizione. Il mio comportamento attualmente (dopo anni di attente riflessioni) è il seguente: nei soggetti con TC/RMN francamente positive (per ernia discale, ovviamente) supportate da una clinica positiva (Lasegue +, spinalgie percussorie, etc) si procede a prescrizioni che possono arrivare anche alla non idoneità. Per tutti gli altri si riduce la periodicità di visita, in genere la dimezzo, e provvedo (con il supporto del SPP aziendale) ad una opera di informazione/formazione martellante. Da parte sua il SPP (molto valido in entrambe le aziende) sta operando in tutti i modi possibili per aumentare il numero dei sollevatori, sia nelle strutture che al domicilio dei pazienti…. In questo modo, anche se il problema non è risolto (anzi è irrisolvibile secondo me), la percentuale di coloro che stanno “veramente male” si è ridotta “solo” al 9/10 per cento della popolazione lavorativa, e tende da un paio di anni ad avere una crescita molto meno evidente rispetto a prima che adottassimo queste misure.
Ti dirò inoltre che in quasi tutti i soggetti la possibilità di movimentazione mediante sollevatori meccanici risolve la situazione. Vorrei inoltre segnalarti che mi risulta alquanto strano che non ci sia la possibilità di utilizzo dei sollevatori meccanici in una struttura sanitaria; mi sembra una grossa anomalia, anche perché mi risulta che molte regioni erogano gratuitamente questi dispositivi a chi ne faccia motivata richiesta.
Comunque prima di decretare la non idoneità (attenzione, se lo fai “idoneo a mansioni sedentarie” lo fai di fatto non idoneo, perché nel mansionario di un infermiere non credo che ci siamo mansioni sedute….) proponi l’uso di un sollevatore o la compresenza di altri operatori per le mansioni più pesanti.
saluti a tutti
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Pur condividendo di massima il giudizio di GANDALF, che saluto, vorrei precisare che furbetto o meno, si tratta di lavoratore-essere umano- quindi ritengo doveroso valutarlo clinicamente senza nessun preconcetto., poichè noi facciamo i medici: la nostra specializzazione poi ci porta a confrontarci con le realtà aziendali complesse o meno, e se anche non siamo investiti della carica di gestori delle "Risorse Umane" come qualche altro collega ha ribadito, noi MC siamo coloro i quali, tramite la formulazione del giudizio di idoneità , orientano la decisione del ddl verso il collocamento lavorativo più idoneo.
(Sempre qualora vi sia spazio per un collocamento lavorativo aderente al giudizio da noi formulato).
Dott.Andrea Capri
Specialista in Medicina del Lavoro
Condivido quanto affermato da Andrea Capri. Del resto esiste oggettivazione rmn di una discopatia. Secondo le Linee Guida dell'EPM sarebbe sufficiente motivo di attenzione da parte del medico competente anche senza per forza arrivare ad una prescrizione. Comunque non sta al medico competente valutare i termini economici delle prescrizioni. Altri sono pagati per questo. Il nostro ruolo è rivolto alla tutela della salute dei dipendenti. E questo anche a tutela dei datori di lavoro. Fra una mansione con tutte le attività possibili e il lavoro sedentario esistono mille fasi intermedie da ricercare e consigli utili come la possibilità di usare ausili per la movimentazione che dovrebbero del resto essere già obbligatori.
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Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono. (Voltaire)
ti consiglio di agire secondo scienza e coscienza a prescindere dal rischio di scontri con il dipendente in oggetto. Mi avvalerei della consulenza di uno specialista fisiatra e emetterei la mia idoneità, informando il lavoratore del suo diritto a inoltrare entro 30 gg ricorso al mio giudizio.
Condivido i pincipi espressi dal collega Cristaudo. Il ruolo di chi ritiene che il Lavoratore non faccia che creare problemi alla “produzione” è proprio del Datore di Lavoro…e “forse” non del Medico Compente.
Nel caso specifico ritengo che il giudizio espresso (evitare la movimentazione dei pazienti) tuteli ampiamente la salute del Lavoratore (infermiere: la MMC principale è rappresentata dalla movimentazione pazienti, il turno di lavoro è di 6 ore, le altre attività – prelievi, terapia, assistenza al medico, medicazioni – non richiedono MMC).
Anzi, direi che si potrebbe limitare di meno il Lavoratore attraverso interventi su diversi fronti:
- visita medica a più breve scadenza
- controllo specialistico con fisiatra e relative terapie
- formazione
- messa a disposizione di ausili per la movimentazione (sollevatori, teli ad alto scorrimento…).
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