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cui prodest ?

Questo argomento ha avuto 9 risposte ed è stato letto 1961 volte.

bernardinoramazzini

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  • cui prodest ?
  • (02/01/2002 16:11)

Ho letto con attenzione le vostre considerazioni sul decreto 402/2001 e sono rimasto benevolmente colpito dalla veemenza e dall 'ardore con cui i più giovani, gli specializzandi nella disciplina, hanno reagito alla novità di inizio anno.

A loro ed ai colleghi tutti mi rivolgo invitandoli a proseguire con lo stesso ardito sentimento ma invero riflettendo che l 'obiettivo dei vostri ardimenti è frainteso e che non i politici, non i datori di lavoro, non gli igienisti né tantomeno i medici legali sono i colpevoli di tale affronto.

I venti gelidi di distruzione vengono dal nord ove un cartello di potere economico invade e affossa la medicina del lavoro.

Chiedetevi sempre a chi giova.

Non lasciatevi fuorviare dall 'apparente verità: gli igienisti ed i medici legali sono beneficiari loro malgrado. Per loro è si stato un regalo di Natale, ma non richiesto. E come hanno reagito: "grazie. la nostra disciplina è stata premiata e giustamente valorizzata. Ci organizzeremo per garantire una rapida formazione a nostri specialisti". Essi hanno reagito con stupore e con dignità.

Ma allora a chi giova?

Giova a chi "utilizzerà" i colleghi igienisti e medici legali e cioè: i centri privati che forniscono servizi di medicina del lavoro ed alla grande industria.

Coloro che da sempre hanno costituito un cartello di controllo delle tariffe.

Essi vendono esami strumentali e di laboratorio: non è forse noto che i piani sanitari sono già predisposti prima di affidare l 'incarico al medico competente? e non è forse noto che molte volte vengono stilati da "personale non sanitario"? e non è forse noto che sono ridondanti di accertamenti?

Finora non potevano ottenere un adeguato lucro sulla quota del medico competente, perché i medici competenti "pretendevano" un compenso adeguato al mercato. E allora cosa hanno fatto? Hanno adeguato il mercato "medico del lavoro", aumentando l 'offerta. Così si potrà vendere il medico competente alla stessa tariffa, pagandolo meno perchè, pur autorizzato, non è qualificato.

Hanno supplito ad una fasulla carenza con un allargamento; fasulla in quanto non è vero che esiste una forte carenza di medici competenti, ma sono i medici competenti che tendono a rifiutare il lavoro offerto da essi per le sovracitate motivazioni. In sostanza non è l 'offerta non proporzionata alla richiesta, ma è il mercato disequilibrato: la richiesta non è distribuita sul territorio ma è rivolta a centri visibili e l 'offerta è poco visibile perchè sparsa e singola.

Non solo i centri privati hanno fatto cartello ma con essi la grande industria, quella del nord-ovest, che già in passato, attraverso i suoi coordinatori, ha pubblicamente richiamato i medici del lavoro a rientrare nei ranghi, a non "pretendere troppo".

Questi due centri di potere, attraverso i loro rappresentanti politici (e se qualcuno conosce i politici che hanno spinto l 'articolo sanno quale interesse proteggano e sanno che con i medici legali e con gli igienisti non hanno alcun legame).

Ma si possono biasimare l 'industria o i centri privati di aver difeso un loro interesse? Non credo!

Ma si possono biasimare le associazioni di medicina del lavoro? Non credo, esse sono benedette.

Da biasimare sono i Colleghi che, molte volte dalle Associazioni, dai Coordinamenti, dai Servizi Sanitari tutelano interessi economici che sicuramente non coincidono con quelli dei medici del lavoro.

Pertanto colleghi non linciate i poveri medici legali o gli igienisti o questo governo ma facciamo i buoni medici: correggiamo la diagnosi, perché non abbiamo un infezione, ma abbiamo un cancro e si sa, il cancro viene da dentro e quindi curiamoci.

carlitos way

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Medico del Lavoro
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353
  • Re: cui prodest ?
  • (02/01/2002 16:28)

Caro Bernardino hai ragione dicendo che dobbiamo curarci da dentro senza troppo colpevolizzare nessuno ma il decreto chi lo ha voluto con il famoso art 1 bis?

Chi lo ha disegnato?

Chi lo ha discusso?

Chi lo ha modificato(prima il senato poi la Camera e chi altro?)?

Chi lo ha approvato?

Se è vero che ci sono canottieri ke remano contro(e sono in casa nostra)e tanto vero ke ci sono molti altri interessati alm mondo della medicina del lavoro.

Non vogliamo rompere le uova nel paniere a nessuno

VOGLIAMO SOLO CHE LA MEDICINA DEL LAVORO TORNI AL + PRESTO AI MEDICI DEL LAVORO....NON SIAMO CARNE DA MACELLO NE ' PER LE AZIENDE NE 'PER LE SOCIETA 'DI SERVIZI SIAMO E VOGLIAMO ESSERE SOLO DEI BUONI MEDICI DEL LAVORO DEI PROFESSIONISTI CHE PRESTANO LA LORO OPERA PER LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI

RIDIAMO LA MEDICINA DEL LAVORO AI MEDICI DEL LAVORO POI ELIMINEREMO LE MELE MARCE E RIPULIREMO ANCHE IL NOSTRO MONDO QUELLO DELLA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI:LA MEDICINA DEL LAVORO

Ti saluto

Ama l'amore ma non amare la donna o cadrai sotto il suo possesso

La Redazione

La Redazione
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1659
  • Re: cui prodest ?
  • (02/01/2002 17:03)

Possiamo discutere molto su "cui prodest? E ' comunque importante dare una risposta.

Sono due, a nostro avviso, le cose da fare:

1) Organizzarsi. I medici del lavoro devono avere una loro casa comune, al di là delle appartenenze ai vari mondi ed alle varie organizzazioni, associazioni, coordinamenti ecc.(universitario, professionale, servizi, Inail ecc.). La forma più opportuna è di ritrovarsi tutti nella Società Scientifica della disciplima, la Società Italiana di Medicina del Lavoro, naturalmente rinforzata e meglio adattata allo scopo.

2) Qualificarsi. Dovremo cercare con tutte le forze e le occasioni possibili di modificare il decreto appena approvato ma, anche se non ci riuscissimo, possiamo ugualmente far valere la nostra professionalità. Come? con la qualità del lavoro. Nessun medico potrà svolgere un 'attività così "difficile" come quella del medico competente se non professionalmente preparato. Sul piano della qualità, della formazione continua e dell 'accreditamento, al di là del "titolo legale", vi è la possibilità per i medici del lavoro di distinguersi. Con l 'aiuto della nostra Società Scientifica creiamo per es. il percorso del "medico del lavoro competente" o del "medico competente certificato". Solo chi avrà seguito un certo iter formativo (specializzazione) e di aggiornamento continuo potrà essere "certificato". E ' vero: molte aziende si accontenteranno del collega poco qualificato e poco pagato ma, se debitamente informati, i lavoratori e le loro rappresentanze aziendali si accontenteranno? se riuscissimo a far pubblicare dalle Regioni gli elenchi dei "medici competenti certificati" siete sicuri che tutte le aziende si rivolgerebbero a qualsiasi medico competente?.

Cominciamo a pensarci....

La redazione di MedicoCompetente.it

bernardinoramazzini

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  • Re: cui prodest ?
  • (02/01/2002 17:49)

E allora se si vuole che un 'Associazione rappresenti l 'unità dei medici del lavoro e se si vuole che essa sia la SIMLII, essa deve trasformarsi e avere nel suo consiglio direttivo non solo una manciata di cattedratici e m.c. di grandi aziende, ma che abbia nel suo consiglio direttivo un rappresentante dei cattedratici, uno degli specializzandi,uno dell 'Inail, uno delle Asl, uno dei m.c. consulente di piccole aziende, uno consulente di grandi aziende, uno dipendente di grande azienda e così via.

Che sia una volta per tutte RAPPRESENTATIVA, che sia degna del nome di "Società" di cui attualmente si fregia indebitamente: ed una Società rappresenta tutte le sue categorie.

Questa è l 'occasione e con questa nuova veste correggere quello che si può correggere.

E allora che alcuni, per l 'amore per la professione e per la medicina del lavoro, si facciano da parte e si dia corso ad una nuova realtà e ci si unisca, come giustamente dice la Redazione, per correggere ciò che si potrà correggere. Ma per unirsi bisogna avere qualcosa in comune per cui unirsi e la SIMLII, così com 'è ora, unisce e garantisce qualcosa e qualcun altro; non la sopravvivenza di una professione pluricentenaria.

alex1991

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  • Re: cui prodest ?
  • (02/01/2002 19:48)

carissimo Bernardinoramazzini, concordo su gran parte di quanto tu hai esposto nel primo messaggio; ASSOLUTAMENTE NON CONCORDO con il contenuto del secondo in quanto, credendo fermamente nel fatto che nella SIMLII non vi sono persone che remano contro, non ritengo che nel direttivo vi debbano essere, per forza di cose, tutti quei "rappresentanti" cui tu fai riferimento...D 'altra parte, non ritengo neppure che medici legali ed igienisti si siano visti piovere così all 'improvviso un "inaspettato dono natalizio", ma sono fermamente convinto che il tutto era atteso in quanto richiesto a più voci e più volte. In quanto alle competenze (ti parlo come medico competente in quanto specialista in medicina del lavoro)forse avremmo dovuto sollevare un forte coro di proteste quando con il DLgs277/91 si lasciavano i criteri per la cosiddetta "sanatoria" in balìa degli Assessorati alla Sanità delle varie regioni (tanto che un magistrato si era posto la domanda sulla legittimità del riconoscimento del titolo di medico competente al di fuori della regione che lo aveva rilasciato); tale sanatoria ha sanato, oltre che colleghi "medici di azienda-da una vita" (per i quali "tanto di cappello, alla faccia della specializzazione") di tutto, di più...Vedi, caro collega, la verità è che abbiamo lasciato correre troppo...tutti...ed ora vogliamo trovare il caprio espiatorio nel direttivo della SIMLII...mi sembra che si esageri, in un momento come questo nel quale FORSE(dico FORSE) solo l 'unione può portare un piccolo spiraglio di luce...FORSE

alex1991

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Medico Competente
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27
  • Re: cui prodest ?
  • (02/01/2002 20:23)

carissimo Bernardinoramazzini, concordo su gran parte di quanto tu hai esposto nel primo messaggio; ASSOLUTAMENTE NON CONCORDO con il contenuto del secondo in quanto, credendo fermamente nel fatto che nella SIMLII non vi sono persone che remano contro, non ritengo che nel direttivo vi debbano essere, per forza di cose, tutti quei "rappresentanti" cui tu fai riferimento...D 'altra parte, non ritengo neppure che medici legali ed igienisti si siano visti piovere così all 'improvviso un "inaspettato dono natalizio", ma sono fermamente convinto che il tutto era atteso in quanto richiesto a più voci e più volte. In quanto alle competenze (ti parlo come medico competente in quanto specialista in medicina del lavoro)forse avremmo dovuto sollevare un forte coro di proteste quando con il DLgs277/91 si lasciavano i criteri per la cosiddetta "sanatoria" in balìa degli Assessorati alla Sanità delle varie regioni (tanto che un magistrato si era posto la domanda sulla legittimità del riconoscimento del titolo di medico competente al di fuori della regione che lo aveva rilasciato); tale sanatoria ha sanato, oltre che colleghi "medici di azienda-da una vita" (per i quali "tanto di cappello, alla faccia della specializzazione") di tutto, di più...Vedi, caro collega, la verità è che abbiamo lasciato correre troppo...tutti...ed ora vogliamo trovare il caprio espiatorio nel direttivo della SIMLII...mi sembra che si esageri, in un momento come questo nel quale FORSE(dico FORSE) solo l 'unione può portare un piccolo spiraglio di luce...FORSE

mauroanselmi

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  • Re: cui prodest ?
  • (02/01/2002 20:26)

Caro Collega che ti schermi con lo pseudonimo di Bernardino Ramazzini, sono un vecchio medico del lavoro poco avvezzo a questi strumenti informatici, ma alla tua lettera ho vinto le mie resistenze d 'anziano per registrarmi a questo strumento e condividere quanto hai detto.

Che dietro quelle manovre non ci siano i medici igienisti e legali è fuor di dubbio. Il Sen. Tomasini (Relatore del decreto in questione) è un illustre ginecologo. Se avesse voluto promuovere qualche altra figura Specialistica, oggi avremmo i ginecologi riconosciuti come medici competenti.

Che dietro si celino altri interessi lo descrive bene lo stesso Tomasini quando, con questo decreto, vuole affrancare la medicina del lavoro dal "racket" e "prestanomismo" dei medici del lavoro, mentre sappiamo che tali atti sono prerogativa di altre strutture che tu citi.

Il fatto incontestabile che la S.I.M.L.I.I. non sappia rappresentare e che al suo interno ci siano personaggi che forse sarebbe bene non incontrare nella propria professione.....bhé.....è una vecchia storia che io ho già sentito a più riprese nella mia lunga carriera. Ed è anche per questo che mi sono allontanato molti anni or sono ed il fatto che non dia spazio ad altri se non a pochi universitari o "prestigiosi" medici del lavoro è un fatto che commenta da solo il contenuto dell 'Associazione.

Noto però con piacere che ci sono molte voci controcorrente e che nascono spontanei movimenti e quando ciò accade vuol significare che un vento nuovo comincia a spirare.

Condivido appieno il commento della Redazione: occorre in questo momento lasciare alle spalle i rancori, seppur giustificati ed unirsi alla Simlii nel tentativo di intervenire. Poi che si riesca o meno ad ottenere un risultato se questa Società saprà e vorrà rinnovarsi....bene! Altrimenti si vive anche senza, puntando come giustamente dice La Redazione, su altri strumenti quali la qualificazione professionale.

Comunque non posso che non apprezzare il fatto che già si parli liberamente e che questo sito dia spazio a tutte le voci, anche le voci che, in altre istituzioni, vengono prontamente isolate.

Auguri a tutti!

alex1991

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  • Re: cui prodest ?
  • (02/01/2002 20:44)

nulla da ridire sul fatto che il sen Tomassini sia un "illustre ginecologo" ma è anche specialista in Igiene e medicina preventiva...poi sul fatto del "racket del prestanomismo" deve essere ancora spiegato come può essere sanata tale piaga con l 'allargamento a medici legali ed igienisti...il "racket del prestanomismo" andrebbe denunciato e punito...ma noi cosiddetti "medici competenti" siamo i primi che, anche se forse inconsciamente, perpetuiamo tale "racket" chiudendoci nell 'omertà...(chi è senza peccato scagli la prima pietra!)...per quanto riguarda la SIMLII, i membri del direttivo sono scelti dal voto dei soci...ed allora?

alex1991

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Roma
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27
  • Re: cui prodest ?
  • (02/01/2002 23:19)

nulla da ridire sul fatto che il sen Tomassini sia un "illustre ginecologo" ma è anche specialista in Igiene e medicina preventiva...poi sul fatto del "racket del prestanomismo" deve essere ancora spiegato come può essere sanata tale piaga con l 'allargamento a medici legali ed igienisti...il "racket del prestanomismo" andrebbe denunciato e punito...ma noi cosiddetti "medici competenti" siamo i primi che, anche se forse inconsciamente, perpetuiamo tale "racket" chiudendoci nell 'omertà...(chi è senza peccato scagli la prima pietra!)...per quanto riguarda la SIMLII, i membri del direttivo sono scelti dal voto dei soci...ed allora?

claudiog

claudiog
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  • Re: cui prodest ?
  • (03/01/2002 02:47)

Quasi completamente d 'accordo con Ramazzini, anche se conosco alcuni igienisti che da anni stanno facendo carte false per quanto sono poi riusciti ad ottenere.

Anche se non è il momento di farlo, come spesso accade le colpe vanno prima cercate all 'interno.Non sono solo i centri di servizio ad utilizzare colleghi non autorizzati,

gli specializzandi ( appunto non ancora..autorizzati)dovrebbero saperlo bene....

Non riesco a capire anche i colleghi MC che lavorano per i centri di servizio. Perchè dare ad altri parte di quello che uno produce?

La realtà è che il cartello dovremmo farlo noi single e dovrebbe essere composto solo di single, magari riuniti in società scientifiche, tanto il numero delle fabbriche da coprire è sempre lo stesso.

Per cento lire, pardon euro, spesso si perde un regno...

Il discorso è un po ' confuso, i concetti magari semplicistici, ma l 'ora è tarda...( 2.27 AM)

Buonanotte.

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