ex utente da milano
La redazione ha ricevuto la seguente mail di Francesco Russo che pubblico qui e a cui rispondo di seguito
In riferimento alla news sul Vademecum Asfaltatura sono rimasto stupito del fatto che sia permesso diffondere notizie che non corrispondono alla realtà in questo sito. In effetti nel commento, forse anche un po' troppo personale e che rimanda ad altro commento personale anziché alla fonte del documento (sito Regione Lombardia), viene erroneamente affermato che alla redazione del Vademecum non hanno partecipato MEDICI DEL LAVORO COMPETENTI. In effetti buona parte del gruppo di lavoro e di coordinamento è composto proprio da Medici specializzati in Medicina del Lavoro e che svolgono ANCHE (ma non solo...) l'attività di medico competente, ben tenuta presente prorpio nella redazione del documento.
Certo di una tempestiva "correzione" di rotta, saluto cordialmente.
ex utente da milano
Caro Francesco Russo, mi spiace che si sia risentito per l'osservazione sul fatto che nel Gruppo di Lavoro che ha realizzato il vademecum non siano presenti medici del lavoro competenti. E' palese che fra essi ci siano professionisti che, oltre a svolgere un ruolo istituzionale, svolgano attività di consulenza in qualità di medici del lavoro competenti e sono tutte figure a noi note, stimate per i contributi e per gli aiuti e indicazioni che forniscono a tutti noi. Però, mi permetta Francesco.....nessuno di essi é presentato come medico del lavoro competente ma, come tutti possono constatare, come afferenti a Enti e Istituzioni pubbliche o parti sociali. Mi sarebbe piaciuto vedere nel gruppo il Dott. Eta Beta, medico del lavoro competente oppure il Dott. Occhi di Gatto medico del lavoro ANMA o il Dott. Spock medico del lavoro SIMLII o Associazione Medici del Lavoro di Brescia e così via.
Espresso quello che sarebbe stato un desiderio, per il valore che può avere un mio desiderio, la mia era tutt'altro che una critica al Gruppo di Lavoro o al Dipartimento di Sanità o alla Regione e sono convinto che essi non devono rispondere certamente a noi riguardo le scelte che fanno nel coinvolgere un professionista piuttosto che un altro.
Nè l'osservazione che ho espresso era motivata da un infantile risentimento di esclusione del medico del lavoro competente. Provo a farLe un esempio. Nel protocollo sanitario proposto leggo il test da sforzo per gli appartenenti alla categoria di età superiore a 45 anni o in presenza di fattori di rischio cardiovascolari. Mi permetto di osservare che, seppur condividendo la scelta di efficacia dell'esame strumentale proposto, ho qualche perplessità sulla reale possibilità dell'esecuzione dell'esame stesso. Chi segue, come medico competente, piccole realtà del settore che sono per inciso la maggioranza, si rende ben conto della reale possibilità di effettuazione dell'esame: dove eseguirlo e soprattutto la difficoltà ad eseguirlo (é veramente difficile anche il visitarli!); non ultimo é un esame non scevro da rischi seppur minimi. Così come respingiamo l'esecuzione di esami radiologici di screening.....le chiedo......possiamo almeno discuterne? Vado avanti.........quale lavoratore edile é privo di fattori di rischio cardiovascolari? il Test da sforzo verrebbe così consigliato alla maggioranza di essi!
Se nel gruppo di lavoro ci fosse stato un medico del lavoro che segue queste piccole realtà probabilmente avrebbe contribuito, non dico nelle conclusioni ma senz'altro nella discussione magari riportando, all'interno del documento, queste osservazioni.
Credo tuttavia che Lei abbia frainteso l'oggetto della mia critica: non era affatto diretta al Gruppo di Lavoro o agli Enti Istituzionali che, Le ripeto, nulla devono a noi utenti, ma era un'esortazione alla categoria dei medici del lavoro competenti, quelli che svolgono solo questa attività, senza incarichi, senza fama, un po' pitecantropi come me, un po' isolati culturalmente ma che senz'altro hanno una grossa esperienza "gestionale" e comunque una visione della disciplina "utilitaristica", finalizzata ad obiettivi immediati e pratici, a rendersi più partecipi della vita istituzionale. La mia quindi, e se legge altri interventi miei su questo forum ne comprenderà lo spirito e la passione, era un'autocritica. In lombardia esistono diverse associazioni/gruppi di medici del lavoro che svolgono unicamente attività di medico competente in diverse forme, chi direttamente, chi per conto di centri di servizi e che seguono realtà medio-piccole.......possono e vogliono essi trovare una strada interlocutoria per far conoscere le loro opinioni a chi prende poi le legittime decisioni? O vogliamo/dobbiamo rimanere nell'isolamento culturale ?
Spero di averLe adeguatamente risposto....però la prego.....non parli di rettifiche, correzioni di rotta, commenti "troppo personali". Questo é un sito e un forum in cui ognuno dice quello che vuole in libertà, in democrazia a volte con enfasi e a volte a sproposito (parlo di me.......prima che mi arrivi un'altra mail di protesta) e mi permetta, anche con un po' di ironia e di divertimento....
Giusto per informazione il vademecum è reperibile nella sezione documentazione: http://www.medicocompetente.it/documenti/index.php?id=420
La redazione di MedicoCompetente.it
Anche a noi sembra esagerata la reazione del collega Russo. Ravalli ha espresso la sua opinione (che può essere o non essere condivisa) e non ha offeso nessuno. Lei può benissimo dissentire dalla sua opinione ma questa, come la sua, ha diritto di cittadinanza su questo sito che non ci pare necessiti per questi aspetti di alcuna correzione di rotta.
La redazione di MedicoCompetente.it
Mi inserisco in questa discussione solo per il fatto che viene citato il "vademecum sulle opere di asfaltatura" della Regione Lombardia.
Proprio relativamente al contenuto del documento ho recentemente avuto una discussione con uno dei componenti del gruppo di lavoro e vorrei avere da Voi un parere.
La domanda è la seguente:
Il bitume e le opere di asfaltatura rientrano nel campo di applicazione degli articoli 60, 61, 62 e 63 del D.Lgs626/94 e s.m.i.?
Cordiali saluti.
In merito all'applicazione degli artt. 60, 61, 62, 63 ritengo che nel vademecum le indicazioni siano chiare: il processo di lavoro libera sostanze cancerogene e quindi il D.L. deve provvedere a rispettare i contenuti degli articoli.
In merito alla sorvelgianza sanitaria, invece, si ritiene che non vi siano i presupposti per l'applicazione degli art. 69 comma 1 e 70.
Una parola sui contenuti della sorveglianza. Anche io credo che un ECG da sforzo su una popolazione lavorativa così estesa (seguendo i parametri del vademecum) ponga non poche difficoltà tecniche-organizzative.
Concordo con lei in merito a quanto contenuto nel vademecum, ma come si inserisce il bitume e il processo di asfaltatura all'interno dell'articolo 61?
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