billi
Sto raccogliendo una serie di suggerimenti, proposte, consigli, critiche (costruttive!) da valutare per rendere la nostra medicina del lavoro competitiva ed efficiente, e non mi riferisco ai soliti discorsi di qualita' su cui si sono spese troppe parole ( e soldi). Quindi chi ha qualcosa da suggerire in merito lo faccia: chissa' che un giorno qulache sogno si possa avverare. Anche in e-mail (guglielmo.trovato@tin.it)
Saluti e... ad maiora per il nostro futuro.
Ti consiglierei di vedere, tanto per avere qualche idea, il francese "Code du Travail" (che puoi trovare in rete, ma purtroppo non trovo il link da darti). Secondo me sarebbe decisamente meglio se anche noi fossimo soggetti ad una normativa simile, che fra l'altro ha molte potenzialità per evitare anche problemi sul piano economico (vedi recenti norme sulla libera concorrenza) e tutela molto il MC che opera in modo corretto anche perchè non permette di lavorare in altro modo (leggi visitifici).
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
questo dovrebbe essere il link a "code du travail" http://www.lexinter.net/Legislation5/medecine_du_travail.htm
"I have a dream"
Censire tutte le aziende che operano sul territorio nazionale e tutti gli specialisti che effettivamente esercitano l'arte della medicina del lavoro. Istituire il cosidetto massimale ( come n° di operai che ogni libero professionista può seguire durante un anno solare) e cosa importantissima limitare la scelta, da parte delle aziende, ai medici presenti nel distretto di riferimento.Chiaramente questa è solo un'idea da sviluppare con tutti i pregi e difetti facilmente intuibili.
... and still me, I 've a dream!
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
I problemi dell'attività di medico competente, a mio avviso, sono legati ad alcuni fattori che intervengono ad influenzare negativamente o positivamente i risultati sia in termini economici che di immagine professionale
1.l'attività può essere svolta da medici dipendenti pubblici (in intra o extramoenia) o convenzionati (medici di medicina generale specialisti od autorizzati ). Questi colleghi hanno lo scopo di arrotondare stipendi con non eccessivo dipendio di tempo: facilmente demandano ad altri soggetti (otorini, pneumologi, oculisti ortopedici cardiologi , altri MC) l'effettuazione di parte di accertamenti strumentali (ad esempio spiro/audiometria visiotest, valutazione funzionale del rachide,ecg ) nel caso di dipendenti perchè in tale modo sono un utile volano - ben visto dalle direzioni sanitarie ospedaliere sia per le quote che ricuperano (10%) su ciascun passaggio e perchè danno soddisfazione economica ai medici ospedalieri (“dirigenti medici”) che possono così entrare in una parte di mercato altrimenti loro escluso che pone -per loro- pochi problemi della serie "stanno tutti bene, gli esami glieli fanno le infermiere, noi firmiamo ) o perchè pur assumendosi la visita dei loro assistiti nel caso del medico convenzionato, di fatto la riducono a ben poca cosa ( “ è un mio paziente lo conosco bene” “ho la sua storia in computer”)In queste condizioni il “pregiudizio specialistico” in senso letterale vince sulla professionalità del MC ( “che ne sa di occhi - o altro- il medico della fabbrica?sentiamo l'oculista -o altro specialista- ) Si perde di vista gli altri obblighi e se non vi sono vere omissioni si riducono a mere formalità (sopralluogo, incontro annuale con resp sicurezza e datore di lavoro valutazione dei rischi )
2.l'attività può essere svolta da medici dipendenti da poliambulatori ( rari) o che hanno con essi un rapporto “ di collaborazione” e pagati a prestazione d'opera ( spesso in queste situazioni nonostante la nota 22 dicembre 2005 ministero del lavoro prot. 3148 . Come è chiaro le cose non si sono modificate al massimo i contratti vengono riscritti evidenziando il ruolo libero professionale del MC) In queste condizioni la professionalità viene ridotta dall'interesse del visitificio ad effettuare più prestazioni sulle quali prelevare la propria percentuale, mentre per il medico è interessato a effettuare più prestazioni (specie se si possono differenziare anche all'interno della stessa visita) Se è poi dipendente pubblico cercherà un contratto di intramoenia col poliambulatorio ( raro) o più spesso accetterà ogni accordo specie se lavorerà in nero
3.l'attività può essere svolta da medici liberi professionisti “puri” ( ne abbiamo esempio in molti frequentatori di questo forum.) con interesse a costituirsi/mantenersi il parco di fabbriche “fedeli clienti”. Questa è -sembra la forma che appare come migliore- la cui maggiore difficoltà è la concorrenza, la scarsa visibilità sul mercato, la mancanza di pubblicità ( almeno fino al decreto Bersani) le spese vive di un ambulatorio personale. In queste condizioni la professionalità può decadere in presenza di una forte concorrenza ag-
gressiva e spregiudicata o nella difficoltà a mantere una clientela di aziende renumerativa e
dignitosa e nel contempo ogni intrusione nel campo è vista come lesiva.
4.Vi saranno poi altre situazioni intemedie e interessi più specifici e particolari.
5.Un versante spesso trascurato è quello seguito dai cosidetti consulenti del lavoro ( generose braccia sottratte agli estimi, alla partita doppia e alla grafica catastale !) dove più propriamente i medici igienisti e del lavoro troverebbero spazio (fonometrie, campionamento delle polveri ( vedasi tariffe degli igienisti in dpr 17.2.92) tagliati già fuori da queste problematiche dal referendum sull'ambiente )
A questo punto dovremmo decidere quale figura vogliamo e di conseguenza definire i correttivi da caldeggiare e comunque trovare gli strumenti più idonei al risultato.
Personalmente se considero il rapporto con i poliambulatori la causa principale di tariffe al ribasso, ciò nonostante non tralascio l'importanza della loro visibiltà sul mercato, e la possibilità di consentire al Mc di costituirsi un pacchetto di aziende da seguire anche in proprio.dipenderà dal rapporto che se libero, sarà ottimale se condizionato pessimo .
I correttivi sarebbero dunque
1.CHIAREZZA DEL RAPPORTO LIBERO PROFESSIONALE ( magari con la tutela dell' O.d.M, ,
2.un atteggiamento non passivo ma RECUPERO DEGLI SPAZI DI IGIENE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO (FONOMETRIE CAMPIONAMENTI AMBIENTALI REFLUI ecc..)
3.CORSI E FORMAZIONE DI DIRETTA COMPETENZA DEL MC.
4.Sul piano delle TARIFFE , DEFINIZIONE DI TARIFFE “DI RIFERIMENTO” (malgrè M'sieur Bersanì ) pubblicate presso l'ordine/ o sul web;
5.DEFINIZIONE DELLE COMPATIBILITÀ ( ad esempio escludendo l'intramoenia “convenzionata” esterna - bellissimo ossimoro – suggerito dall'italica fantasia e il ruolo di tutta la ASL dalla funzione di Mc , per incompatibiltà col ruolo di vigilanza e una più ATTENTA POLITICA DELLA LIBERA PROFESSIONE in particolare verso l'abuso di lavoro nero spesso tollerato in cambio di stipendi non esaltanti e che non rinumerano la professionalità)
6.RIVALUTAZIONE di ASPETTI PREVENTIVI e di CONSULENZA rispetto a quelli clinici.
Mi riservo eventualmente rispetto a questi punti di definire proposte/precisazioni normative o protocolli di intervento.
billi
Quella sopra rappresenta una analisi seria e pacata di alcuni dei problemi che attanagliano la Medicina del lavoro: certo che a fronte di circa 700 accessi trovare soltanto un contributo degno di questo nome mi pare poco. Forza colleghi MELC: fatevi avanti e faremo tesoro dei vostri suggerimenti.
L’argomento è stimolante ed allora butto là alcune riflessioni in libertà.
1) A mio modo di vedere credo che il primo passo per migliorare la nostra disciplina sia la promulgazione di un Testo Unico, che sia un agile strumento di utilizzo quotidiano. In questo senso ritengo che, allo stato attuale dei fatti, la presenza di un nuovo Esecutivo, certamente più orientato verso un certo tipo di politica, è una occasione da non perdere; personalmente sarei molto favorevole ad una legge che segua la falsa riga del T.U. proposto a suo tempo dalla SIMLII, cercando di apportare modifiche tali da rendere la professione “impermeabile” a nuovi eventuali attacchi. Questo per evitare che “altri” si impossessino della legge e la scrivano a seconda dei loro interessi di parte.
2)Penso inoltre che occorrerebbe rendere il programma di Accreditamento di Eccellenza qualcosa di più pratico e meno commerciale. Personalmente mi ero iscritto al primo ciclo, ma non lo ho portato a termine in quanto sono rimasto molto deluso dai contenuti delle Linee Guida e dagli interventi di molti oratori, sempre molto bravi dialetticamente, ma troppo spesso lontanissimi dalle reali necessità del MeLC di base. Ora la domanda è: cosa cerca il MeLC di base in un corso di accreditamento/formazione? Cerca da una parte la conferma della bontà del suo operato, dall’altra i mezzi per correggere gli errori fatti. Quindi il primo punto da considerare è la formazione e competenza dei docenti di questi corsi: credo che ci vorrebbero meno cattedrati e più medici dei Servizi, per dare un taglio pratico ai corsi, con esercitazioni pratiche, casi clinici simulati. In sede di valutazione dei titoli per l’accreditamento sarebbe poi importante dare più valore alla attività del singolo professionista, sarebbe un buono stimolo per innalzare la qualità del lavoro.
3)Parlando di qualità del lavoro essa potrebbe aumentare se si potenziassero gli Organi di Vigilanza, attualmente impossibilitati, in molte aree del paese a svolgere i loro compiti istituzionali. La verifica della qualità del lavoro dei MC, dei tecnici, dei RSPP e dei RLS è, a mio modo di vedere, uno stimolo eccezionale al mantenimento di elevati standard di qualità.
4)Alla luce della ormai dilagante “cronica piaga” delle società di servizi, occorrerebbe prevedere la certificazione (SERIA) delle società stesse e la loro conseguente iscrizione ad un Albo Nazionale, che potrebbe essere gestito ed aggiornato dal Ministero del Lavoro, o dall’Ispettorato del Lavoro, o (perché no?) dalla SIMLII. Tale organismo dovrebbe garantire una volta per tutte il rispetto del tariffario minimo delle prestazioni, e fungere da organismo ispettivo, con potere di denuncia alle autorità competenti (ASL, Ordini Provinciali, etc). Le caratteristiche per l’ammissione all’Albo non potranno prescindere dalla presenza di un MeLC come Direttore Sanitario, dalla presenza nella società anche di un’area Tecnica con personale qualificato, e da una certificazione di qualità reale e verificata periodicamente dalle Regioni.
5) Ed infine insisto su un mio chiodo fisso, e cioè la modifica della didattica della Scuole di Specializzazione in senso più pratico. Non ho assolutamente niente da eccepire sulla preparazione dei Docenti di tutte la scuole d’Italia, ma è esperienza comune a molti neo specialisti uscire dalla scuola senza avere visitato una sola fabbrica.
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Ringrazio Nofertiri9 per avere ben compreso la mia idea "poco seria e poco pacata".
A questo punto se permetti, Nofertiri9, mi permetto di darti del tu.
Evidentemente non farsi più dire: dottore io ti pago e quindi....... si potrebbe evitare in un modo solo: non avere la spada di Damocle sulla testa, o no?
Leggere DVR fotocopie o materiale scaricato da internet ecc. e quindi consigliare...l'importante è scrivere, mi disse qualcuno (anche bravo), così tu hai fatto la tua parte, ti sei tutelato dal punto di vista legale.
Volevo dire al collega Billi che se la mia proposta non gli è piaciuta non mi offende, l'insinuazione sulla serietà si.
billi
Caro Digiovanni,
Non mi pare di aver detto cose del genere: hai tratto tu le conclusioni assolutamente errate che la tua risposta non mi e' piaciuta e men che meno che fosse poco seria. Al contrario! La mia richiesta iniziale, che continuo a reiterare, era per avere piu' proposte possibili per migliorare la nostra disciplina e la tua era una di queste. Certo che di fronte ai numerosi accessi avere solo poche, pochissime proposte e tante lamentele mi sembra doveroso segnalarlo. Ma e' il termometro della situazione: a fronte dei pochi che scrivono che ringrazio c'e' una marea di colleghi o vicini alla disciplina che si limitano a curiosare. Comunque non cerchiamo spunti polemici anche dove non ci sono: continuate a dare le vostre utilissime indicazioni e forse qualcosa si potra' smuovere. Ringrazio i colleghi tutti che hanno gia' scritto: sono situazioni che fanno parte del mio dna.
Guglielmo
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