Vorrei contattare colleghi medici competenti di struttura pubblica e specificatamente di Ospedale per discutere della sorveglianza sanitaria
Grazie e Saluti
Gennaro Bilancio
caro gennaro, sono il medico competente dell'Istituto dei Tumori di Napoli, e trovo lodevole la tua iniziativa. Il mio indirizzo mail è protomedico@hotmail.it
Ecco il mio indirizzo: lorenzo.bordini@fastwebnet.it
ciao
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
Vorrei fare presente ai colleghi che la SIMLII ha attivato (da parecchio tempo) una apposita sezione tematica dedicata proprio all'attività del MeLC nell'ambito di strutture ospedaliere (e sanitarie, più in generale), denominata "Sezione di Medicina Preventiva dei Lavoratori della Sanità". Sono stati pubblicati numerosi documenti, sono stati effettuati convegni e congressi etc. etc. Per ulteriori informazioni potete andare sul sito della Simlii (riportato nella HOME PAGE del presente sito) oppure rivolgervi direttamente ai componenti della società della vostra regione.
Al riferimento che citi ( http://www.simlii.net/sez_med_prev.htm) non c'e' granche'....comunque buono a sapersi...
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
Sì, è vero, ma suppongo che si possano chiedere ulteriori informazioni sulle varie attività al coordinatore della sezione, Prof. Bruno Saia (bruno.saia@unipd.it)
Anch'io sono medico competente di una struttura ospedaliera. Puoi scrivermi a questo indirizzo (Servizio di Medicina Preventiva dell'ospedale di Gallarate): medprevgal@virgilio.it
il tema è interessante, soprattutto per l'impatto che hanno i giudizi di idoneità lavorativa, aggiungo anche il mio indirizzo: donato.cieri@alice.it
...OK, e dopo che vi siete parlati, mi fate sapere che ne pensate degli specializzandi, che non sono "strutturati" e dunque non sono soggetti alla Sorveglianza Sanitaria, e però hanno gli stessi precisi identici rischi di tutto il perosnale di analoga mansione... Lasciamo perdere che è noferpargola e come tale sa "misurarsi la palla", ma mia figlia è interna da 3 anni (+ 2 prima per la tesi) in un Istituto dove il ricoverato più sano ha un'epatite...o quasi. Capitano anche quelli in terapia antiblastica, quelli che erano partiti con una infezione settica. di n.d.d. (come dite voi).. e lasciando perder per un momento il rischio biologico, che non è sempre e solo da HIV come sembra di capire leggendo qua e là nei pochi DVR esistenti, direi che i letti non sempre sono messi da consentire una postura agevole durante il giro mattutino. E non sempre hanno nemmeno uno sgabello dove sedersi un quarto d'ora, quindi stazione eretta prolungata che si butta. Che infatti la piccina un pochetto inizia a risentirne, essendo ben più alta che non mammina sua, e oggettivamente 8 ore di fila in piedi se stancano un operaio non c'è motivo che non stanchino anche un medico.
Il problema non è solo quello della movimentazione dei pazienti, assodato che non è che nemmeno gli infermieri trascorrono il tempo solo ad alzare ed abbassare malati, ma in assoluto il fatto che se si mette il letto del paziente troppo in alto, sì da non far piegare la maggioranza dei medici, il paziente poi per scendere a far pipì corre il rischio di rompersi una caviglia, se si lasciano i letti come sono ora per la gran parte, il medico o si china per fare la visita, o si siede sul letto e in questo caso per forza di cosa fa una torsione sul busto.
Nelle astanterie, va e viene di tutto e di più; non so da voi, ma qua da noi anche solo per andare nelle segreterie/uffici amministrativi si passa sovente per un mare di altri reparti, per sale di attesa, quando non decisamente per il pronto soccorso o gli ambulatori.
Restiamo che mi fate sapere, ok?
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Veramente non mi risulta che gli specializzandi non siano sottoposti a sorveglianza sanitaria. Nel mio ospedale e in quelli cui faccio sorveglianza lo sono.
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
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