(sanità) ..lavoratore con difficoltà posturali e prescrizione di variare la postura e non assumere posizioni incongrue . Come si vede è una prescrizione generica ed interpretabile , infatti il lavoratore per evitare cio' che lo disturba , fra le altre cose evita/si rifiuta di fare i prelievi al centro per diabetici al primo e tardo pomeriggio adducendo che la serie dei gesti per ottenere la scopo della attività è tale da da procurargli contrazioni , glocchi , posture viziateetc.Il Servizio infermieristico allora chiede nuova visita al MC che conferma le stesse prescrizioni generiche : il lavoratore si sente autorizzato a non fare l'attività generante sofferenza , il servizio inf.co asserisce che il MC avrebbe dovuto specificare " non adibire a prelievi ematici ", il MC a sua volta dice che è il serv. inf.co che deve adottare tutte le misure per osservare le prescrizioni ....Il lavoratore prende posizione sulla scorta dei diritti di legge ( dalla costituzione , allo st. dei lavoratori , alla 626 etc in cui si conferma il diritto di tutelare la propria salute ...ovvero per quanto sente di star male difende la sua soggettività contro la burocrazia .
Non so come finirà ma temo che ne nascerà un conflitto con ricerca di un capro espiatorio...come se ne puo' uscire ? grazie
Direi che dagli elementi che riporti mi sembra una situazione strumentalizzata. L'attività ai prelievi non dovrebbe rappresentare un rischio per il dipendente visto che per la tipologia di compiti che vengono svolti la postura viene variata frequentemente. DIrei anzi che di solito e' una collocazione abbastanza ambita anche perche' ogni operatore si gestisce, secondo la proprie capacità, in autonomia. Mi verrebbe da chiederti visto che lo fa soltanto nel primo e tardo pomeriggio, nel resto della giornata cosa fa? Direi complessivamente che la posizione del MC ("e' il SITRA che che deve adottare le misure per osservare le prescrizioni") mi sembra corretta e condivisibile.
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
la giornata la trascorre in ambulatori dove tra l'altro non sono soddisfatti criteri ergonomici ( per es. sedute senza poggiaschiena con rischio per la zona lombare già oggetto di patologia ...) , la difficoltà del lavoratore è il mantenimento dell'ortostatismo per cui già a metà giornata ha spesso contratture da posture ; i prelievi per le continue flessioni e torsioni del tronco aggravano questa sintomatologia per cui , i prelievi della fine della giornata sono diciamo cosi' la " botta " conclusiva ...spesso ho visto io stesso l'interessato uscire dal lavoro curvo e/o contratto con andatura claudicante ; al contrario quando non esegue i prelievi sta un po' meglio ( fermo restando algie e contratture lombari ) . Non so bene la situazione osteo articolare ma tutto il tratto lombare è protruso con una sosp.ernia etc gli risultano pertanto ostici e disturbanti le flessioni ripetute , la torsione etc
tra l'altro il soggetto è alto per cui con maggiore difficoltà a piegarsi , anche da seduto ha difficoltà perchè deve estendersi in avanti per il prelievo abbandonando l'appoggio lombare ...sembra una situazione veramente di difficoltà soggettiva ( non so quanto sia generalizzabile o standardizzabile l'intervento , credo vada valutato soggettivamente ) . Chi puo' valutare o confermare o dichiarare che è verosimile la difficoltà stante il q. osteoarticolare ?
Personalmente ritengo che tale collocazione, soddisfatti i requisiti ergonomici (vedi per es. la seduta) e nel rispetto delle prescrizioni indicate dal MC, non risulti controindicata. Mi sembra francamente che la descrizione che il dipendente probabilmente ti ha fatto sia un po' "esasperata": nel primo e nel tardo pomeriggio il numero di prelievi non e' certamente quello delle 8 del mattino! Comunque se qualche elemento di rischio fosse sfuggito sia al MC che al RSPP vi consiglio di riparlarne con entrambi.
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