Sono triste, arrabbiato, incupito, deluso, e visto che “…se son d’umore nero allora scrivo, frugando dentro alle nostre miserie…”, mi sfogo con voi. Forse qualcuno mi darà del matto, ma ci sono abituato……
Sabato mattina, nell’Umbria Felix, si è consumata l’ennesima, insensata tragedia sul lavoro. Non mi dilungherò sul fatto in se, che è noto a tutti coloro che abbiano letto un giornale o seguito un notiziario televisivo…..del resto, in un colpo solo, 4 morti ed un disastro ambientale non sono uno scherzo. Volevo solamente fare alcune riflessioni su di una vicenda che mi ha colpito particolarmente, forse perché un paio di quei poveri operai hanno lavorato, fino ad alcuni mesi fa, in una ditta da me seguita come MC…..
Ho assistito in tv ed ho letto sui giornali alla solita trafila di reazioni indignate, di propositi definitivi, di proposte illuminate…..ho visto politici dalle facce contrite e pensierose, ho sentito lezioni sulla definizione sindacale di morte bianca, ho letto anche di un grosso politico locale che tra i primi commenti ha affermato che forse era meglio “andare a farsi togliere il malocchio”…..ma per favore! Ma ce ne fosse stato uno, uno solo, a sinistra come a destra, che abbia avuto il coraggio di dire chiaramente che in Italia non è che manchino le leggi in materia di sicurezza sul lavoro ma che esse sono largamente disattese….nessuno ha detto che i Colleghi di alcuni servizi di vigilanza a volte non hanno neanche un’auto per uscire per servizio (e devono prendere la propria se vogliono fare il proprio dovere)…..nessuno ha detto che ci sono dei ddl (e non solo) che andrebbero messi in galera…..ma del resto siamo nel paese dove le valutazioni del rischio le fanno anche i commercialisti e le visite anche gli igienisti. Ora cosa succederà? Ve lo dico io, cosa succederà; per qualche settimana (ma non troppe perché c’è Natale vicino…) controlli a tappeto in Umbria e forse in qualche regione confinante, un paio di convegni/tavole rotonde dove figure illuminate di professionisti e di politici in cerca di gloria faranno le solite proposte/promesse per un lavoro più sicuro, poi, come sempre, piano piano le acque si quieteranno, ognuno riprenderà la propria tranquilla navigazione a vista….fino alla prossima strage.
La verità è che di quei 4 poveracci morti sabato, tolti i familiari e gli amici, non frega niente a nessuno, come non frega niente a nessuno di quelli morti oggi e di quelli che moriranno domani (e si perché la media nazionale è di 4 morti al giorno…), che ai convegni si continua a parlare di cose fatue, che lo Stato non fa nulla per perseguire una politica che instilli negli Italiani la cultura della sicurezza e della prevenzione, che in molte realtà, per mancanza di fondi, occorre fare di necessità virtù. La stessa necessità che spinge una persona a rischiare la propria vita per 1000/1200 euro al mese….no, non è possibile, è ora di cambiare tutto, è ora di mettere seriamente in discussione tutto quello che riguarda questa materia in Italia, è ora di badare al sodo, di cercare la sostanza della 626 e non solo i pezzi di carta che tutelano i nostri preziosi sederini. Basta, non si può morire per 1200 euro al mese.
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
GANDALF IL GRIGIO il 27/11/2006 11:29 ha scritto:
Sono triste, arrabbiato, incupito, deluso, e visto che “…se son d’umore nero allora scrivo, frugando dentro alle nostre miserie…”, mi sfogo con voi. Forse qualcuno mi darà del matto, ma ci sono abituato……
Sabato mattina, nell’Umbria Felix, si è consumata l’ennesima, insensata tragedia sul lavoro. Non mi dilungherò sul fatto in se, che è noto a tutti coloro che abbiano letto un giornale o seguito un notiziario televisivo…..del resto, in un colpo solo, 4 morti ed un disastro ambientale non sono uno scherzo. Volevo solamente fare alcune riflessioni su di una vicenda che mi ha colpito particolarmente, forse perché un paio di quei poveri operai hanno lavorato, fino ad alcuni mesi fa, in una ditta da me seguita come MC…..
Ho assistito in tv ed ho letto sui giornali alla solita trafila di reazioni indignate, di propositi definitivi, di proposte illuminate…..ho visto politici dalle facce contrite e pensierose, ho sentito lezioni sulla definizione sindacale di morte bianca, ho letto anche di un grosso politico locale che tra i primi commenti ha affermato che forse era meglio “andare a farsi togliere il malocchio”…..ma per favore! Ma ce ne fosse stato uno, uno solo, a sinistra come a destra, che abbia avuto il coraggio di dire chiaramente che in Italia non è che manchino le leggi in materia di sicurezza sul lavoro ma che esse sono largamente disattese….nessuno ha detto che i Colleghi di alcuni servizi di vigilanza a volte non hanno neanche un’auto per uscire per servizio (e devono prendere la propria se vogliono fare il proprio dovere)…..nessuno ha detto che ci sono dei ddl (e non solo) che andrebbero messi in galera…..ma del resto siamo nel paese dove le valutazioni del rischio le fanno anche i commercialisti e le visite anche gli igienisti. Ora cosa succederà? Ve lo dico io, cosa succederà; per qualche settimana (ma non troppe perché c’è Natale vicino…) controlli a tappeto in Umbria e forse in qualche regione confinante, un paio di convegni/tavole rotonde dove figure illuminate di professionisti e di politici in cerca di gloria faranno le solite proposte/promesse per un lavoro più sicuro, poi, come sempre, piano piano le acque si quieteranno, ognuno riprenderà la propria tranquilla navigazione a vista….fino alla prossima strage.
La verità è che di quei 4 poveracci morti sabato, tolti i familiari e gli amici, non frega niente a nessuno, come non frega niente a nessuno di quelli morti oggi e di quelli che moriranno domani (e si perché la media nazionale è di 4 morti al giorno…), che ai convegni si continua a parlare di cose fatue, che lo Stato non fa nulla per perseguire una politica che instilli negli Italiani la cultura della sicurezza e della prevenzione, che in molte realtà, per mancanza di fondi, occorre fare di necessità virtù. La stessa necessità che spinge una persona a rischiare la propria vita per 1000/1200 euro al mese….no, non è possibile, è ora di cambiare tutto, è ora di mettere seriamente in discussione tutto quello che riguarda questa materia in Italia, è ora di badare al sodo, di cercare la sostanza della 626 e non solo i pezzi di carta che tutelano i nostri preziosi sederini. Basta, non si può morire per 1200 euro al mese.
Sinhue
come "medico del SSN" nel concordare con Gandalf devo constatare che oggi purtroppo si ha effettivamente la sensazione che per molta gente ,anche per talune direzioni pubbliche,e per non poche consorterie e gruppi di interesse, la sicurezza e la tutela della salute - al di la' delle difese a volte scontate a volte più o meno "rituali" assunte da talune parti della società - non siano più una questione di assoluta priorità e diffuso interesse sulla quale vale la pena assegnare risorse e mezzi....speriamo un po' nel Decreto Bersani per dissuadere i DDL troppo furbi ma certo è che se la prevenzione "pubblica" piange anche l'assistenza non ride : la medicina ospedaliera pubblica con il suo altissimo costo per la gestione del personale e dell'emergenza è penalizzata dalla forte concorrenza del privato in un mercato dove ormai l'etica e' spesso un concetto molto elastico....o no?
Sinhue
billi
Non si puo' non condividere l'amarezza del collega e di coloro cui stanno a cuore le sorti della sicurezza e della salute dei lavoratori. E basta!! Avessero almeno il buon senso di tacere! Tutti, destra, sinistra e soprattutto sindacalisti che di questa materia non capiscono un tubo ed approfittano delle tragedie per fare passerella. Aspettiamo i prossimi morti ed i piu' silenziosi ammalati per il lavoro, a costi anche molto piu' bassi di 1200 euro. Qualche settimana fa nella mia zona un altro infortunio mortale e' stata l'occasione per i soliti bla bla da parte dei soliti noti: adesso, passato il momento piu' niente. Il problema non esiste piu'. Come al solito le soluzioni all'italiana: ci si indigna sui media per qualche giorno per tutte le emergenze che tali non sono ma ordinaria amministrazione (emergenza acque, emergenza rifiuti, emergenza sicurezza, emergenza criminalita' ...) e poi si spera che tutto torni come e piu' di prima..
Anche io condivido i colleghi, ancora una volta ribadisco quanto già altre volte scritto. " Medico competente peofessione dequalificante" Salvo qualche isola felice.
saluti
Gennaro Bilancio
Gennaro il 28/11/2006 09:07 ha scritto:
Anche io condivido i colleghi, ancora una volta ribadisco quanto già altre volte scritto. " Medico competente peofessione dequalificante" Salvo qualche isola felice.
saluti
Va bene battersi il petto per la dequalificazione dei medici competenti (problema vero e da risolvere) forse però non tutto è da imputare a loro ed in particolare per questo tipo di infortuni sul lavoro!!!!
La redazione di MedicoCompetente.it
Non mi riferisco all'infortunio in oggetto ma tutto quello che ruota intorno alla prevenzione. Tranne sporadiche aree felici, purtroppo il D.Lgs. 626 è stato recepito dai molti datori di lavoro come una tassa in più da pagare, mentre da molte figure professionali come una fonte di guadagno. Se un misero medico competente individua un problema in un'azienda, diventa lui stesso un problema.
Saluti
Gennaro Bilancio
Cari colleghi protesto! Non mi riferisco alle prime mail del forum, credo che siamo tutti perfettamente d'accordo con le parole accorate di Gandalf, Agomessi e Billi, perdere la vita per 1000 euro non è concepibile ( non che poi lo sia perderla per altre cifre o ragioni), ma sembra che la tendenza a piangersi addosso non cerchi altro che spazi per manifestarsi, mentre sarebbe meglio da parte di tutti rimboccarsi le maniche e partecipare con gesti propositivi e positivi. Chiedo anticipatamente scusa a Gennaro ma le sue frasi mi fanno arrabbiare anche se capisco che sono sfoghi amari: " Medico competente professione dequalificante" e "...Se un misero medico competente individua un problema in un'azienda, diventa lui stesso un problema." Saranno anche pensieri che , specie il secondo, si possono in parte capire, ma di qui ad avallarli ce ne corre. Caso mai è l'Azienda che a quel punto diventa un problema per il MC ! Meglio, se i rapporti si fanno grigi, abbandonare la barca.
Ho abbandonato e dovuto abbandonare decine di Aziende per questi problemi, altre ne ho trovate e comunque preferisco lavorare meno piuttosto che in condizioni di disagio nel rapporto con l'azienda e non credo di essere speciale, la quasi totalità dei colleghi che conosco fa altrettanto. Certo anche nella nostra kategoria ci sono mele malate, ma da qui a generalizzare .... E' evidente, da quanto scrive, che il collega Gennaro è un MC che amerebbe lavorare con serietà e che pretende di essere rispettato professionalmente, ma allora perchè definirsi, sebbene con ironia " un misero medico competente", miseri sono quelli che "ammazzano" gli operai con dolo o negligenza vera della legge. Misera è la burocrazia di certe leggi incomprensibili o pluriinterpretabili che costringe noi MC a spostare il tiro o l'attenzione da cose più importanti, miseri sono quanti hanno partorito nella notte il tristemente famoso 1bis.
Fra l'altro trovo semplicemente insopportabile questa voglia tutta italiana di autodenigrazione pubblica, questo perverso desiderio di raccontarci sempre come mafiosi, come santi costretti dal sistema a peccare, , come indefessi lanciatori di "J'accuse".
Beninteso, Gennaro ha un sacco di ragioni per essere arrabbiato e amareggiato, cose da combattere, da cambiare, ce ne sono anche troppe, ma il modo di farlo secondo me non è questo, anzi, lo trovo molto controproducemte. Tra l'altro, d'accordo con la direzione, per il tristissimo incindente umbro non vedo cosa possa centrare il MC.
Occorre positività e voglia di fare. Esiste un documento sull'etica e sulla professionalità del MC redatto da un gruppo di colleghi, presentato all'ultimo congresso SIMLII e pubblicato anche su questo sito,sul quale si può o meno essere d'accordo, ma non sembra aver suscitato molti commenti, positivi o negativi che fossero. Oppure prendete le assemblee elettive delle nostre Società, tutti che piangono e nessuno ci va, proprio quando sarebbe il momento di asciugare le lacrime con un gesto partecipato, tutti hanno un treno che parte, una zia che aspetta....
Forse farei meglio a smettere qui, ma un'ultima cosa che mi resta lievemente indigesta, devo proprio dirla. Gennato scrive " purtroppo il D.Lgs. 626 è stato recepito dai molti datori di lavoro come una tassa in più da pagare, mentre da molte figure professionali come una fonte di guadagno".
Sono perfettamente d'accordo sulla prima parte anche se conosco datori di lavoro, non troppi, che vivono il 626 con lo spirito giusto.
Sulla seconda parte della frase avrei da obiettare; percepire il 626 ANCHE come una fonte di guadagno onesta da parte delle figure professionali coinvolte non lo trovo così esecrabile, questo è il nostro lavoro e vorrei vedere se non ci desse un guadagno!
Non capisco né ho mai capito questi sottili e velati sensi di colpa,
secondo me dovremmo cercare di liberarcene,viviamo in occidente, in un contesto capitalistico del quale fino a prova contraria facciamo parte, lo possiamo criticare od aborrire, ma il contesto è questo e la parola guadagno non è una parola tabù, specie se sorretta da un impegno onesto nel lavoro. Ma forse mi sto allargando.
Siate buoni.
Che c'entra l'immane tragedia di Perugia con i medici igienisti che da circa 5 anni fanno i medici competenti? E' un problema, diffusissimo, di sicurezza, non di salute. Purtroppo in Italia non solo la medicina del lavoro, ma anche tutta la prevenzione primaria è spesso vista come un inutile orpello e non come una risorsa umana, civile ed anche economica. Io opero nella prevenzione da più di 20 anni e sempre mi scontro con questa mentalità indegna di un Paese civile. La prevenzione ha i suoi costi, ma sono costi di civiltà, e tutti noi, se ne siamo consapevoli, dobbiamo smetterla con generalizzazioni superficiali e ormai datate, facendo il possibile per diffondere la cultura della prevenzione e della promozione della salute in tutti i campi dell'attività sociale e lavorativa.
Quasi tutti i desideri del povero sono puniti con la prigione (Celine)
Ha perfettamente ragione Pipius, l'immane tragedia di Perugia non c'entra nulla con "i medici igienisti che da cinque anni fanno i medici competenti". Ci mancherebbe altro! Ben lungi dal pensarlo e se non si era capito me ne scuso. Restano comunque miseri quanti nella notte hanno partorito il famigerato 1bis, visti il modo in cui lo hanno fatto e le intenzioni che sottendevano al gesto. Non si vorrà mica affermare che l'art.1bis è stato promulgato nell'interesse dei lavoratori e della prevenzione? L'Igiene e gli Igienisti hanno compiti importantissimi in questo ambito, ma non sono medici del lavoro ( e viceversa, sia chiaro).
I medici legali hanno poi una preparazione ancora più lontana dal contesto dell prevenzione..
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