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AIDS e idoneità alla mansione

Questo argomento ha avuto 2 risposte ed è stato letto 3604 volte.

silanus

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Provenienza
Nuoro
Professione
Medico Competente
Messaggi
15
  • AIDS e idoneità alla mansione
  • (30/12/2006 17:10)

Vi allego la relazione clinica relativa ad una dipendente che deve essere assunta con la mansione di assistente domiciliare anziani (assistenza alla persona, pulizia del domicilio, esclusione di medicazione ferite e somministrazione farmaci). La clinica non rappresenta un particolare problema, in quanto la dipendente svolge tranquillamente la mansione assegnata, senza difficoltà e limitazione. Resta il problema della patologia di base. saluti

Relazione clinica
La sig.ra XXXXXXXX nata nel 1972 è sieropositiva per HIV dal 1996 quando si sottopose al test HIV nel corso di un ricovero in ostetricia per parto. La paziente ha assunto in concomitanza della nascita del bambino la profilassi con AZT, manifestando, a seguito di ciò, una notevole reazione dermatologica di tipo orticaroide.
Altre malattie concomitanti sono: dermatite da contatto, ricorrenti dolori artralgici alle mani e fenomeno di Raynaud. Nel Maggio 1999, ricoverata presso il Sistema di sorveglianza e controllo dell'AlDS e delle infezioni HIV dell'Ospedale XXXXX ha iniziato HAART con Viracept, Videx e Zerit, che fu sospesa nel Luglio dello stesso anno per gravi effetti collaterali quali atassia e dismetria. Per la neuropatia di natura iatrogena ha praticato terapia vitaminica. Nel Settembre 1999 riinizia terapia HAART con Viracept, Zerit ed Epivir. Nello stesso anno viene ricoverata presso una struttura dell'Università XXXXXXX per polmonite basale sinistra, dove veniva modificata la terapia HAART con l'inserimento dello Ziagen al posto dello Zerit.
Nella primavera del 2000 deve nuovamente sospendere la terapia antiretrovirale per il ripresentarsi dei disturbi atassici e dismetrici, che regrediscono con la sospensione della HAART e con l'assunzione di Dobetin. Presenta, successivamente, numerosi ascessi odontoiatrici. Nel Gennaio 2001 si ripristina la terapia antiretrovirale con Viramune e Combivir associati a Deflan 30, terapia che,ancora una volta, deve interrompere per comparsa di epatopatia da farmaci e, di nuovo, disturbi atassici e dismetrici, con difficoltà nell'equilibrio e nel movimento
fine delle mani. Nel Maggio 2001 viene ricoverata presso l'Ospedale XXXXX per congiuntivite batterica, presentava valori di TCD4+ pari a 574/mm ed una viremia HIV-RNA pari a 8OOOO copie/ml. Da alcuni anni è seguita nel nostro reparto. Nel 2003 presentava valori di TCD4+ pari a 553/mm ed una viremia HIV-RNA pari a 15770 copie/ml. Nel 2004 presentava Dermatite seborroica, viene ripristinata la terapia antiretrovirale con Kaletra e Zerit che viene interrotta lo stesso anno per la comparsa di effetti collaterali. Nell'Aprile 2005 presentava valori di TCD4+ pari a 377/mm ed una viremia HIV-RNA pari a 45400 copie/ml.
Nel Maggio 2006 (ultimo controllo) i valori di TCD4+ sono risultati pari a 308/mm.
La paziente attualmente non assume terapia antiretrovirale.
Dal punto di vista clinico presenta: ipoastenia degli arti superiori, parestesie alle mani ed alterazioni dell'equilibrio ad occhi chiusi, tuttavia non è possibile praticare RMN encefalo perché riferisce di aver avuto allergia al mezzo di contrasto.
Conclusioni:
Sindrome da immunodeficienza acquisita ingravescente e in stadio avanzato.
Neuropatia periferica HIV correlata.

medlav

GANDALF IL GRIGIO

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416
  • Re: AIDS e idoneità alla mansione
  • (02/01/2007 11:04)

Caro Collega, il caso da te esposto è estremamente interessante e stimolante. Personalmente seguo due aziende che si occupano di assistenza alla persona, ed ho avuto nel passato un paio di casi simili al tuo (forse meno gravi ma comunque sempre di AIDS si trattava), e concordo con te sul fatto che la lavoratrice possa svolgere la mansione senza difficoltà, soprattutto se il paziente da assistere è collaborante e parzialmente autonomo. Il problema che può sorgere in questi casi sono le malattie dell'utente che potrebbe contagiare la nostra lavoratrice, aggravandone le condizioni generali; sai meglio di me che, in particolari situazioni, una semplice influenza o una polmonite atipica può essere un serio problema. In questi casi la cosa migliore è instaurare una stretta collaborazione con gli specialisti infettivologi per decidere eventuali misure di tutela per la lavoratrice (vaccinazioni, terapie mirate, periodi di astensione dal lavoro, etc). Personalmenre ritengo che sarebbe molto utile un confronto con altri colleghi MC che hanno avuto esperienze in merito.

Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"

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Medico Competente
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19
  • Re: AIDS e idoneità alla mansione
  • (02/01/2007 19:17)

Nell'esprimere il giudizio di idoneità, ritengo che il collega debba in ogni caso fare riferimento al DVR, in particolare, visto il quadro clinico presentato dalla lavoratrice, ponderando con estrema cautela i rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e da mmc, oltre che il rischio biologico cui la stessa potrebbe essere esposta a causa del proprio deficit immunitario.
Dò per scontato che la lavoratrice sia stata efficacemente informata e formata sui rischi propri della mansione chiamata a ricoprire e che pertanto conosca e applichi comportamenti corretti per tutelare se stessa ed i pazienti che dovrà assistere.

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