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vdt e prescrizioni

Questo argomento ha avuto 36 risposte ed è stato letto 10881 volte.

CRISTINA.GIAMBI

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  • vdt e prescrizioni
  • (08/01/2007 10:11)

Cari colleghi volevo sapere come vi comportate voi con i videoterminalisti in relazione alla formulazione del giudizio di idoneità. io utilizzo il visiotest che generalmente eseguo sul lavoratore facendogli indossare le sue lenti correttive. Nel caso in cui il test sia assolutamente normale... date l'idoneità specifica senza alcuna prscrzione? o prescrivete l'obbligo delle lenti? Quando utilizzate questa prescrizione?

ex utente da milano

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  • Re: vdt e prescrizioni
  • (10/01/2007 18:51)

CRISTINA.GIAMBI il 08/01/2007 10:11 ha scritto:
Cari colleghi volevo sapere come vi comportate voi con i videoterminalisti in relazione alla formulazione del giudizio di idoneità. io utilizzo il visiotest che generalmente eseguo sul lavoratore facendogli indossare le sue lenti correttive. Nel caso in cui il test sia assolutamente normale... date l'idoneità specifica senza alcuna prscrzione? o prescrivete l'obbligo delle lenti? Quando utilizzate questa prescrizione?

Cara Cristina, ti rispondo io anche se ho visto che spesso partecipa al forum un oculista che, più precisamente, saprà illustrarci. Rimanendo nel campo della acuità visiva per vicino e per lontano che tu valuti con questo tipo di ortoanalizzatore (in realtà poi valuti anche altri parametri): il senso di questo screening visivo é di valutare se il soggetto necessita di correzione o se la correzzione in uso, per vicino o per lontano, é adeguata. Pertanto se il visus é nella norma, con la sua correzione, non ha senso che tu specifichi una "prescrizione" di utilizzo delle lenti in uso. Diverso invece se esiste un deficit per visione intermedia (50-70 cm) che puoi anche valutare con un ortoanalizzatore dotato di lenti aggiuntive intermedie. Ma vale la pena effettuare il test solo in alcune condizioni quali le avanzate presbiopie. Se positivo é necessaria una conferma specialistica ed eventuale lenti per "musica o visione intermedia". In questa caso subentra la tua prescrizione: prescrivi cioé un dpi aggiuntivo, le lenti per visione intermedia e sono a carico del datore di lavoro così come prevede l'art 7 della legge 3 febbraio 2003 n. 14. Spero di esserti stato utile in attesa di un intervento del nostro amico oculista.

CRISTIAN BOTTI

CRISTIAN BOTTI
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  • Re: vdt e prescrizioni
  • (11/01/2007 09:41)

Mi intrometto per aggiungere un ulteriore quesito in vista dell'eventuale intervento dell'oculista. Premesso che i vision screeners in commercio (Titmus, Ergovision, Visiotest per citarne alcuni) sono dotati di lenti aggiuntive per la valutazione dell'acuità visiva per distanza intermedia, esistono, a tale scopo, test o tavole ottotipiche standardizzate (come quelle per lontano o gli ottotipi a libro per vicino), da utilizzare all'interno di una visita di screening ortottica?
Grazie,
Cristian Botti

falco

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  • Re: vdt e prescrizioni
  • (12/01/2007 00:11)

cristiano.ravalli il 10/01/2007 06:51 ha scritto:


Cara Cristina, ti rispondo io anche se ho visto che spesso partecipa al forum un oculista che, più precisamente, saprà illustrarci. Rimanendo nel campo della acuità visiva per vicino e per lontano che tu valuti con questo tipo di ortoanalizzatore (in realtà poi valuti anche altri parametri): il senso di questo screening visivo é di valutare se il soggetto necessita di correzione o se la correzzione in uso, per vicino o per lontano, é adeguata. Pertanto se il visus é nella norma, con la sua correzione, non ha senso che tu specifichi una "prescrizione" di utilizzo delle lenti in uso. Diverso invece se esiste un deficit per visione intermedia (50-70 cm) che puoi anche valutare con un ortoanalizzatore dotato di lenti aggiuntive intermedie. Ma vale la pena effettuare il test solo in alcune condizioni quali le avanzate presbiopie. Se positivo é necessaria una conferma specialistica ed eventuale lenti per "musica o visione intermedia". In questa caso subentra la tua prescrizione: prescrivi cioé un dpi aggiuntivo, le lenti per visione intermedia e sono a carico del datore di lavoro così come prevede l'art 7 della legge 3 febbraio 2003 n. 14. Spero di esserti stato utile in attesa di un intervento del nostro amico oculista.

Ortualco

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  • Re: vdt e prescrizioni
  • (12/01/2007 15:27)

Ritengo che le prescrizioni debbano quasi esclusivamente attenere due possibilità: la riduzione del tempo complessivo di esposizione a VDT e una diversa distribuzione (più frequente di quella di legge) delle pause.
La prescrizione dell'obbligo di lenti non è una prescrizione, se non nei casi (assai rari) citati dal collega Ravalli e riguardanti specifiche patologie della visione intermedia. Bisogna fare poi molta attenzione al ricorso all'art.55, comma 5, circa l'attribuzione del costo di speciali lenti all'azienda: infatti vi sono stati contenziosi in questo senso. L'azienda può essere tenuta al rimborso solo se tali lenti riguardano "esclusivamente" l'attività al VDT. Se sono necessarie anche per la gestione del quotidiano extralavorativo, è assai arduo pretendere di accollarne la spesa all'azienda.

maxmd

maxmd
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  • Re: vdt e prescrizioni
  • (12/01/2007 16:24)

CRISTINA.GIAMBI il 08/01/2007 10:11 ha scritto:
Cari colleghi volevo sapere come vi comportate voi con i videoterminalisti in relazione alla formulazione del giudizio di idoneità. io utilizzo il visiotest che generalmente eseguo sul lavoratore facendogli indossare le sue lenti correttive. Nel caso in cui il test sia assolutamente normale... date l'idoneità specifica senza alcuna prscrzione? o prescrivete l'obbligo delle lenti? Quando utilizzate questa prescrizione?

concordo con le interpretazioni di ravalli e ortualco.
volevo solo portare a conoscenza dei colleghi l'interessante articolo sukll'argomento di Barbina e coll. dell'agenzia regionale del friuli. ( http://www.sanita.fvg.it/ars/spec...rogetti/allegati/PROT_VDT2001.doc)
cordialità

CRISTINA.GIAMBI

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  • Re: vdt e prescrizioni
  • (12/01/2007 16:48)

Intanto ringrazio tutti per le utili indicazioni.
A proposito della risposta di ortualco, tra le due prescrizioni temporali io finora ho sempre utilizzato l'aumento del numero delle pause. In che caso usi la limitazione del tempo complessivo giornaliero al vdt?
ad esempio nel caso di un soggeto praticamente monoculo (emorragia vena centrale della retina occhio destro: non riusciva a fare il visiotest - acuità visiva dell'occhio sinistro con lenti correttive 10/10)quale delle due prescrizioni avresti dato?
ciao

maxmd

maxmd
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  • Re: vdt e prescrizioni
  • (12/01/2007 17:20)

CRISTINA.GIAMBI il 12/01/2007 04:48 ha scritto:
Intanto ringrazio tutti per le utili indicazioni.
A proposito della risposta di ortualco, tra le due prescrizioni temporali io finora ho sempre utilizzato l'aumento del numero delle pause. In che caso usi la limitazione del tempo complessivo giornaliero al vdt?
ad esempio nel caso di un soggeto praticamente monoculo (emorragia vena centrale della retina occhio destro: non riusciva a fare il visiotest - acuità visiva dell'occhio sinistro con lenti correttive 10/10)quale delle due prescrizioni avresti dato?
ciao

innazitutto io considererei la presenza di fenomeni astenopici, quindi stanchezza oculare, comparsa di arrossamento e bruciore; con una sintomatologia positiva ritengo sia più utile l'aumento delle pause passando dai 15min/120min lav. previsti per legge ai 15-20min/60min lavorativi.
la limitazione del tempo complessivo, a mio modesto avviso, andrebbe riservata ai soggetti con importanti patologie oculari di tipo cronico (cheratocono, cataratta, maculopatie, neuropatie..) ma senza fenomeni astenopici.
ovviamente ben accette osservazioni e critiche dai colleghi.
cordialità

pmpsan

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  • Re: vdt e prescrizioni
  • (12/01/2007 18:57)

Per quanto é emerso dalla letteratura scientifica del settore negli ultimi anni, direi che prevalgono due tipi di condizioni nell'ambito del giudizio di idoneità del videoterminalista con patologie croniche e/o astenopia significativa: l'aumento delle pause e l'aumento della frequenza delle visite periodiche (con eventuale approfondimento oculistico a giudizio del M.C.).
Credo che la riduzione del tempo complessivo di esposizione al VDT appartenga ad una impostazione ormai superata che subiva i timori di una azione 'lesiva' del videoterminale tra la fine degli anni '80 e '90 fortunatamente smentita da molti studi. Come orientamento generale prenderei sempre in considerazioni i criteri delle L.G SIMLII di C. Romano senza perdere di vista il concetto di 'astenopia significativa' che, anche in soggetti apparentemente 'sani', può costituire fonte di affaticamento e di disagio autentico per l'operatore, oltre che causa di riduzione della produttività.

indipendente

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  • Re: vdt e prescrizioni
  • (13/01/2007 12:38)

A proposito di Vdt qualcuno ha affrontato seriamente l’applicazione concreta dei dispositivi speciali?
Abbiamo avuto un circolare del Ministero del 1998 e poi una legge dopo la condanna della Corte Europea ma dal punto di vista pratico non ho trovato, girando anche in rete, o sentendo colleghi indicazioni precise su come dare vera attuazione a tale norma perché di fatto NON c’è concretezza su che cosa siano tali dispositivi speciali al di fuori di fumose e generiche definizioni.
C’è qualche MC o oculista che può rispondere in maniera concreta ed esaustiva senza rimettersi pedissequamente alla norma che…ahimè non è di ausilio alcuno.
C’è qualcuno che l’ha prescritti e quindi che sa con esattezza a che cosa ci si riferisce e mi porta delucidazioni?
Grazie

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