sono una infermiera che presta la sua opera in reparto di neonatologia e assistenza ai neonati in sala parto. da alcuni anni ho avuto problemi al rachide al tratto lombosacrale. Il giudizio del medico competente è stato: limitazione alla movimentazione dei carichi, prima e successivamente dopo aver fatto domanda come previsto dalla legge 626 mi è dato l'esonero temporaneo dal lavoro notturno.Nel mese di novembre 2006 dopo visita periodica il medico competente mi riconosceva l'esonero alla movimentazione dei carich.Poiche le mie condizioni di salute richedevano un intervento chirurgico , mi è stata messa una protesi discale L4-L5 a fine novembre 2006 oggi sono in matattia. Posso fare domanda di spostamento di reparto e di riconoscimento di malattia professionale? A chi vanno intirizzate?
La richiesta di trasferimento ad altro reparto genericamente va indirizzata al SITRA dell'azienda dove lavora.
La denuncia di malattia professionale, invece, la deve fare il medico (che può essere sia il medico competente aziendale, sia il medico del patronato sindacale, sia qualunque altro medico che l'ha visitata e ritenga sussistere il sospetto di malattia professionale).
Perchè venga riconosciuto il nesso di causalità tra la patologia da lei accusata, e l'origine professionale della stessa, però, devono verificarsi alcune condizioni, come l'aver lavorato per diversi anni in reparti ospedalieri con importante attività di movimentazione manuale di carichi.
Nel suo caso, per esempio si dovrebbe considerare da quanti anni svolge il lavoro di infermiera, e se precedentemente all'impiego presso la neonatologia, ha lavorato in reparti ad alto rischio per la movimentazione dei carichi (generalmente la neonatologia non rientra tra questi).
Le consiglio, quando rientrerà al lavoro al temine del periodo di malattia, di chiedere una visita al medico competente della sua azienda, al fine di rivalutare la sua situazione e la sua idoneità alla mansione.
silgen il 11/01/2007 02:33 ha scritto:
La richiesta di trasferimento ad altro reparto genericamente va indirizzata al SITRA dell'azienda dove lavora.
La denuncia di malattia professionale, invece, la deve fare il medico (che può essere sia il medico competente aziendale, sia il medico del patronato sindacale, sia qualunque altro medico che l'ha visitata e ritenga sussistere il sospetto di malattia professionale).
Perchè venga riconosciuto il nesso di causalità tra la patologia da lei accusata, e l'origine professionale della stessa, però, devono verificarsi alcune condizioni, come l'aver lavorato per diversi anni in reparti ospedalieri con importante attività di movimentazione manuale di carichi.
Nel suo caso, per esempio si dovrebbe considerare da quanti anni svolge il lavoro di infermiera, e se precedentemente all'impiego presso la neonatologia, ha lavorato in reparti ad alto rischio per la movimentazione dei carichi (generalmente la neonatologia non rientra tra questi).
Le consiglio, quando rientrerà al lavoro al temine del periodo di malattia, di chiedere una visita al medico competente della sua azienda, al fine di rivalutare la sua situazione e la sua idoneità alla mansione.
ringrazio Silgen per la risposta. Aggiungo,che lavoro nel reparto di neonatologia da 18 anni e prima ho lavorato in urologia 1 anno e mezzo e pochi mesi in geriatria.
Ho inoltrato domanda di visita al medico competente della mia azienda al fine di rivalutare l'idoneità alla mansione, il giudizio è stato: idonea alle mansioni con esclusione temporanea dalla turnazione notturna. Ho, anche, fatto richiesta di trasferimento di reparto alla direzione sanitaria della mia azienda in virtù del fatto che alla visita annuale di prevenzione il medico competente mi ha prescritto l'esclusione dalla movimentazione manuale dei carichi, verbalmente mi è stato risposto che i neonati non pesano molto per cui posso continuare a fare quello che ho sempre fatto. Inoltre la direzione ha, sempre verbalmente, detto che il medico competente doveva fare l'elenco di quello che posso o non posso fare. Intanto oggi io mi ritrovo con una protesi discale che per il medico competente non vuol dire niente o quasi e una direzione sanitaria che fa scarica barile. A chi posso rivolgermi per tutelare quella che rimane della mia salute?
Rivolgiti al tuo patronato di categoria che sapra' consigliarti su cosa fare.
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