Monoculo per occlusione Vena centrale retinica OD(un anno e mezzo fa) con visione >10/10 nell'altro occhio. In fase decisionale per trattamento laser; in terapia con cardioaspirina ed altri farmaci per situazione metabolica scompensata. Età 42.
Al momento della visita non lamentava sintomi di astenopia, comunque.
Idoneità con aumento delle pause con controllo a due anni?
Che dite?
Grazie a tutti
Se é la prima volta che lo visiti, consiglierei (con maggior cautela rispetto a L.G.) una idoneità annuale con pause di 10 min/ora, non trascurando aspetti quali la formazione-informazione mirata e individuale sui rischi ed una verifica 'ergonomica' della postazione di lavoro con VDT (D.M. 2/10/2000).
Concordo con il collega pmpsan sia in merito alla frequenza e durata delle pause, sia circa la periodicità ad un anno. Se i problemi dismetabolici fossero peraltro causa o concausa della ostruzione della VCR (alterazione della crasi ematica, ecc.) sarebbe infatti opportuno valutarne l'evolutività nonchè l'efficacia della terapia a frequenza sicuramente inferiore ai 24 mesi.
Concordo anche sulla necessità di una corretta gestione dell'informazione circa il dato ergonomico: la perdita del visus in OD determinerà infatti sicuri aggiustamenti posturali da parte dell'operatore VDT volti a minimizzare il fisiologico restringimento del campo visivo a livello del quadrante nasale (normalmente con la visione binoculare non ci accorgiamo di avere un naso). Vale a dire: probabilmente il lavoratore si sposterà più a destra per "centrare" il campo con il solo occhio sinistro. Quali ripercussioni circa l'impegno del distretto cervico-dorsale?
concordo con i miei colleghi, ma ti voglio dare un consiglio per esperienza personale: metti sempre per iscritto e fai firmare al lavoratore che lo hai informato sul maggior rischio legato al suo stato di salute e che gli hai fornito precise indicazioni su come ridurre il rischio sul lavoro. Questo per evitare un domani di ritrovarti a dover rispondere di mancata informazione del lavoratore.
lombait il 04/04/2007 01:34 ha scritto:
concordo con i miei colleghi, ma ti voglio dare un consiglio per esperienza personale: metti sempre per iscritto e fai firmare al lavoratore che lo hai informato sul maggior rischio legato al suo stato di salute e che gli hai fornito precise indicazioni su come ridurre il rischio sul lavoro. Questo per evitare un domani di ritrovarti a dover rispondere di mancata informazione del lavoratore.
Grazie dei consigli. Ma il consiglio di mettere tali informazioni su carta è riferito non alla patologia in particolare, ma a qualsiasi situazione in cui un lavoratore è esposto a maggior rischio?
Mi spiego meglio... dare il giudizio di idoneità con la prescrizione firmato anche dal lavoratore non è già una garanzia di informazione del lavoratore?
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