Non so ancora come andrà a finire ma vi racconto lo stesso.
Come medico competente di una azienda metalmeccanica che lavora all'interno del porto, sono stata chiamata per fare una visita straordinaria ad un dipendente che dopo sei mesi a casa per depressione maggiore, rientra al lavoro.
Questo lavoratore è ancora in terapia (dose massima di psicofarmaci vari, oltre ad essere seguito 3 volta/settimana dallo psichiatra della ASL)
Ovviamente al lavoro che faceva precedentemente (alla guida di un autobotte all'interno del porto con tanto di responsabilità e di rapporto con ditte varie) lo ritengo temporaneamente non idoneo, ho proposto al DL fare un percorso "soft" di addatamento ed inserimneto graduale ma purtroopo il lavoratore è veramente molto scompensato e non reagisce.
Il datore di lavoro è molto preoccupato e così tutti gli altri colleghi che temono che succeda qualcosa di non piacevole.
Il lavoratore, dopo la lunga assenza potrebbe rischiare il posto di lavoro.
Avete avuto situazioni simili?
DR. AMY
"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin
In una situazione come la descrivi credo che in atto il dipendente sia di concreto pericolo per se, per gli altri e per gli impianti e pertanto non credo sia in atto inseribile al lavoro. Ciò detto penso che del problema sia maggiormente competente il Collegio Medico-Legale dell'Azienda Sanitaria, a cui il Datore di lavoro dovrebbe rivolgersi (Art. 5 Legge 300). Infatti quì ci troviamo di fronte ad un caso in cui non sono i rischi presenti sul luogo di lavoro a poter mettere a rischio la salute (già compromessa) del dipendente ma è il dipendente che, a causa della sua patologia, potrebbe nuocere a sè e agli altri. In pratica sarebbe a questo punto da valutare la "capacità lavorativa" prima ancora dell'idoneità alla mansione specifica.
Saluti
GRAZIE
DR. AMY
"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin
Il gruppo di studio La.r.a. (Lavoratori rischiosi per gli altri) si occupa da tempo di questo tipo di problemi. Tra i lavori pubblicati di recente segnalo: (1) Magnavita N. Management of the impaired physician in Europe. Med Lav 2006; 97, 6: 762-773. (2) Magnavita N, Cicerone M, Cirese V, De Lorenzo G, Di Giannantonio M, Fileni A, Goggiamani A, Magnavita G; Marchi E,. Mazzullo D, Monami F, Monami S, Puro V, Ranalletta D, Ricciardi G, Sacco A, Spagnolo A,. Spagnolo AG, Squarcione S, Zavota G. Aspetti critici della gestione dei "lavoratori rischiosi" nei servizi sanitari. Documento di Consenso. Med Lav 2006; 97,5: 715-725. (3) Magnavita N. Tutela del lavoratore rischioso per gli altri. ISU UCSC, Roma 2004.
MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507
Privacy | Contatti