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Rischio chimico in supermercato

Questo argomento ha avuto 6 risposte ed è stato letto 5973 volte.

furnom

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202
  • Rischio chimico in supermercato
  • (23/03/2007 16:59)

Buongiorno a tutti. Sono stato da poco nominato medico competente per un piccolo supermercato e, analizzando il documento di valutazione dei rischi redatto in gennaio, noto come previsto il rischio da movimentazione manuale di carichi (motivo per cui effettuo le visite mediche) che non è stato quantificato (ad esempio con la metodica NIOSH) ma che ritengo molto basso e pertanto reputo sufficiente una periodicità triennale delle visite mediche. La sorpresa emerge quando analizzo la valutazione del rischio chimico (effettuata per l’attività di pulizia ordinaria dei locali che gli addetti alle vendite fanno a turno) e, nonostante tale attività venga effettuata da ciascun operatore mediamente 1-2 volte a settimana utilizzando prodotti per uso domestico in ambienti ben areati, il rischio chimico viene giudicato come non moderato e questo mi impone, ai sensi del DL25/02, di effettuare visite a cadenza annuale (attività che mi sembra una perdita di tempo per me ed una spesa inultile per la ditta). Alla richiesta di chiarimenti al consulente che ha effettuato questa valutazione la risposta è stata: “solo negli uffici il rischio chimico è moderato”. Tralasciamo i commenti (ragionando così anche l’uomo della strada può effettuare la valutazione del rischio chimico) come posso comportarmi? Pensavo di redigere una relazione integrativa al documento di valutazione del rischio chimico nel quale effettuare le mie considerazioni (considerando tale rischio come moderato e pertanto giustificando la mia peridiocità triennale): cosa ne pensate?
Grazie Marco F.

ipernic

ipernic
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75
  • Re: Rischio chimico in supermercato
  • (24/03/2007 19:34)

Il comportamento che ti proponi mi pare appropriato e conforme a quanto previsto dalla legge.
Quanto alle bizzarrie dei DVR, non ti preoccupare. Mi è capitato di recente di vedere un'indagine fonometrica in un supermercato. Era stato misurato il livello continuo equivalente del banco dei pesci, indifferenti al fatto che sono muti! E per di più anche surgelati!

agomessi

agomessi
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Medico del Lavoro Competente
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15
  • Re: Rischio chimico in supermercato
  • (25/03/2007 15:40)

La questione è molto interessante per la dicotomia di valutazione che si realizza con qualche frequenza negli ultimi tempi ; premesso che sotto il profilo "sostanziale" quanto consigliato da iperemic è indubbiamente corretto, qualche riflessione s'impone specie se l'ambiente di lavoro presenta qualche conflittualità. Infatti si potrebbe considerare che il medico competente "concorre" alla valutazione del rischio il cui onere è però in primis del datore di lavoro. Pertanto, premesso che la collaborazione con l'RSPP e RLS è fondamentale per l'ottimale realizzazione della prevenzione, forse occorre anche ipotizzare l'opportunità di formalizzare la diversa valutazione (del medico competente) segnalando al RSPP ed al datore di lavoro la posizione assunta in tema di valutazione e la conseguente necessità di un "aggiornamento". Con l'occasione si può concordare la variazione con il RLS .La disamina del 6 comma dell'art 4 Dlgs 626/94 stabilisce infatti che il DL effettua la valutazione ed elabora il documento in collaborazione con RSPP e con il MC ove obbligatoria la sorveglianza sanitaria,previa consultazione con il RLS. La professionalità del collega sarà riconosciuta e lo metterà al riparo anche in caso di controlli o pignole contestazioni su formalismi interpretativi.

Sinhue

acapri

acapri
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243
  • Re: Rischio chimico in supermercato
  • (25/03/2007 17:44)

L'art.4 comma 2 lett.a del D.Lgs.626/94, stabilisce che nel documento di valutazione devono essere stabiliti i criteri con cui questo è redatto.
Prtanto secondo il 626/94, oltre alla osservazione di agomessineo, con cui concordo, non si può dire come è d'altronde ovvio, dappertutto è così....Vai a leggere se il DL ha trascritto i criteri con cui è stato redatto il DVR, e se questi ti sembrano oggettivamente applicabili, perchè in questo caso la tua nota servirebbe a rivedere tutto il DVR qualora tali criteri non fossero cvoerenti con il ciclo lavorativo e con i rischi a cui sono esposti i lavoratori.
Sicuramente sarebbe di aiuto avere un MC che svolge lavoro con professionalità e neutralità.

Dott.Andrea Capri
Specialista in Medicina del Lavoro

nofertiri9

nofertiri9
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1256
  • Re: Rischio chimico in supermercato
  • (25/03/2007 20:00)

...e si vede che magari sono io a non conoscere bene il mio lavoro di igienista industriale. Fatto sta, che contrariamente a quanto succede nel supermercato seguito da furnom, ho recentemente collaborato con un collega su un caso analogo e mi sono trovata degli indici NIOSH nettamente superiori a 1, e non per il peso dei carichi, ma per la variabilità dell'altezza di stoccaggio-soprattutto quell'ultimo maledetto scaffale in basso e il primo ancor più malefico scaffale in alto- mentre per il RC proprio non c'è stato santi di avere qualcosa di più che "moderato, anche se non ho certo fatto misure ( ... e de che? del lisoform?)ma adottato l'algoritmo della Regione ER.
Che dire, supermercatoche vai, rischi che trovi...
A proposito, vi siete mai divertiti ad un OCRA per le cassiere? provate! A me, è uscito un discreto rischio di sovraccarico biomeccanico, con punte decisive per il sabato. Però, giuro parola promesso non mi sognerei mai di fare misure di rumore, nemmeno si sabato mattina subito dopo gli stipendi...
Saluti cari a tutti

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

Quadrini

Quadrini
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Medico del Lavoro
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122
  • Re: Rischio chimico in supermercato
  • (27/03/2007 18:45)

sono stato nominato M.C. di una catena di supermercati: a tal proposito concordo con la collega Nofertiri99, oltre alla Movimentazione manuale dei carichi ( tira/spingi) sono da considerare i movimenti ripetitivi della cassiere e degli addetti alla salumeria ( operazioni con affettatrici ) e alla macelleria ( operazioni di disossamento). Il rischio accertato è discreto per tutte queste operazioni. consiglio al Collega Furnom di non soffermarsi alla movimentazione dei carichi per improntare una sorveglianza sanitaria: Più che che le discopatie o ernie discali sono le patologie correlate ai movimenti ripetitivi quelle chi si riscontrano in maggior numero.
Saluti. quadrini

furnom

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Medico del Lavoro Competente
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202
  • Re: Rischio chimico in supermercato
  • (27/03/2007 19:27)

Cari colleghi, innanzitutto grazie per i vostri consigli che si dimostrano sempre autorevoli e molto utili. Per la cronaca volevo darvi qualche notizia in più: trattasi di un piccolo supermercato che vende solo prodotti per la casa e la persona e profumeria (no alimentari), perciò valutando la movimentazione dei pesi ho notato che sono pochissimi i casi nei quali il peso supera i 10-12 kg (in quanto lo scatolone pieno di prodotti viene movimentato con il pallet e l’allestimento viene effettuato spostando la confezione singola) e sinceramente il rischio da movimentin ripetitivi non lo configurerei (anche se non ho effettuato alcuna valutazione OCRA) in quanto anche l’attività in cassa è limitata a quando è presente il cliente e, a parte il sabato pomeriggio, la desolazione di quel posto è abbastanza inquietante. Riguardo alle mie considerazioni circa il rischio chimico ho scritto al datore di lavoro (che per la cronaca è una bravissima persona ma un po’ anziana e di 626 & C. non ci capisce assolutamente nulla nonostante risulti che abbia partecipato a corsi su corsi) e all’RSPP precisando che, secondo quanto da me valutato, il rischio chimico presente in tale attività lavorativa è un rischio che non si configura e pertanto ritengo opportuno una periodicità triennale delle visite mediche in virtù dell’unico rischio presente, ovvero quello della MMC.
Paradossalmente in un ipermercato di una grossa catena che seguo, nel laboratorio pane pasticceria è presente un pavimento antiscivolo caratterizzato da mattonelle ciascuna che presenta numerosi rilievi di qualche millimetro. Ebbene: quando all’interno del reparto vengono movimentati i carrelli metallici (riempiti per più piani delle delizie che vanno in forno) o le pianette o altri carrelli (tutti con ruote metalliche o rivestiti da una gomma molto dura) si determina un rumore molto fastidioso per non dire assordante. Poiché se ne movimentano decine e decine in una mattina è stata effettuata una fonometria: il Lep,d è risultato pari a 74,7 dBA: non si configura il rischio rumore ma sicuramente non è stata una cosa fuori dal mondo aver effettuato la fonometria in questo reparto.
Saluti
Marco F.

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