chiedo ai più esperti qualche delucidazione in merito descrivendovi il caso...
Sono il medico competente di una azienda da circa 6 mesi e nel rilevarla ho constatato che il DVR era assolutamente inadeguato e non conforme alla più semplice norma di buona tecnica per cui ho chiesto al datore di lavoro di farne uno nuovo. Il datore di lavoro, per redigere il DVR, si è rivolto ad un medico specialista in medicina del lavoro che , vecchio e probabilmente stanco dell'attività di sorveglianza o forse con passione per la parte tecnica, ha effettuato personalmente i rilievi ed ha prodotto unn DVR a mio avviso più che discreto...
Il dubbio che mi è sorto in un primo momento è che non essendo egli un tecnico abilitato iscritto all'ordine dei chimici o biologi o ingegneri potesse essere suscettibile di contestazioni da parte degli organi ispettivi ma non ho trovato a riguardo normativa che ne faccia espressamente riferimento tranne per il rumore dove si parla di esperto qualificato, anche se la legge non stabilisce i criteri della qualifica.
grazie per i chiarimenti
Pippo
Guarda che nel "corsus studiorum" dei chimici biologi e ingegneri non c'è spesso nulla che riguardi la sicurezza e certamente mai nulla che riguardi anche da lontano la salute. Se spesso tali figure si applicano a scrivere i DVR è principalmente perché non hanno attività più redditizie. Del resto non è un caso se la legge prevede che la redazione del DVR sia un obbligo non delegabile del datore di lavoro: è molto più importante la conoscenza dei problemi, che la laurea, qualunque essa sia.
Non credo ci possano essere difficoltà, da parte di un MeLC davvero competente ed esperto, a stilare un documento di valutazione dei rischi completo e valido ai sensi della normativa (e anche per gli aspetti pratici legati - soprattutto - alla prevenzione in ambiente di lavoro).
Del resto è esperienza comune ritrovare, a tutti i livelli, documenti di VdR "fotocopiati" o, comunque, redatti con superficialità e approssimazione ... talora non pertinenti alla stessa realtà lavorativa che dovrebbero riguardare; documenti firmati da sedicenti tecnici o improvvisati esperti del settore (naturalmente ce ne sono anche di ottimi, non voglio banalizzare l'attività di chi lavora con professionalità in questo campo). Rammento anche che la SIMLII aveva chiesto che fosse inserita, tra le qualifiche previste dalla nuova legge sui requisiti professionali degli RSPP, la specializzazione in Medicina del Lavoro, indicazione peraltro non accolta dal legislatore. Personalmente, almeno per il momento, preferisco privilegiare le attività di sorveglianza sanitaria, che assorbono grande parte della mia quotidiana attività lavorativa, ma comprendo bene che - in alcuni casi - altri colleghi MeLC possano aver deciso diversamente.
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