ricopro il ruolo di rls presso una fabbrica manifatturiera che impiega circa 200 operai(uomini e donne).
volevo porre alla Vs attenzione una situazione che si è verificata e della quale sono stato interessato da una lavoratrice.
il fatto è questo:
la lav. in questione veniva nel 2005 assegnata ad un turno di lavoro notturno (22-6) con cadenza all'incirca ogni 2 mesi e soffrendo di disturbi chiedeva la visita di idoneità al medico competente che la invitava a presentare una qualche certificazione che indicasse quali erano i disturbi.
la lav. produceva un certificato di uno psicologo della asl che la dichiarava sofferente di "disturbo d'ansia con esacerbazioni notturne che al momento tale sintomalogia impedisce di svolgere attività lavorative notturne".
il mc, presa visione del certificato, con risposta scritta, non riteneva idonea la lav. per 6 mesi alla effettuazione di turni notturni.
trascorsi circa 8 mesi ( senza che ci sia stata nessuna comunicazione del mc)l'azienda emette un ordine di servizio nel quale impone alla lav. il turno notturno.
domanda:
è corretta come prassi?
prima di comandare la lavoratrice al turno notturno l'azienda(il mc) non avrebbe dovuto rivisitarla?
la lavoratrice se soffre ancora degli stessi disturbi può rifiutarsi?
deve essere per forza la lav. a proprie spese a rivolgersi allo specialista?
scusate ancora una domanda:
il mc è tenuto a informare per iscritto il lavoratore del suo giudizio sulla non idoneità temporale al lavoro art.17 c.3 lg. 626 ma sulla idoneità no?
scusate ma avevo dimenticato i ringraziamenti per le eventuali risposte.
graziew
Allora, andiamo con ordine. Allo scadere del giudizio di idoneità la dipendente deve essere nuovamente sottoposta a valutazione da parte del Medico Competente (e agli eventuali accertamenti integrativi del caso. Il giudizio di idoneità non e' un evento promozionale da ipermercato....non è che finita la promozione tutto torna come prima....non funziona cosi'. Per quanto riguarda gli eventuali accertamenti integrativi il Medico Competente puo' ritenere soddisfacenti quelli eventualmente prodotti dalla dipendente o richiederne di nuovi, in questo caso a totale carico del datore di lavoro. In questo senso se il datore di lavoro emette arbitrariamente un giudizio di idoneità consiglio alla dipendnete di richiedere formalmente una visita a richiesta ex art. 17 d.lgs 626/94. Vedrai che tutto si chiarirà con la mediazione del Medico Competente. Per quanto riguarda le modalità di comunicazione del giudizio di idoneità quanto citi e' corretto.
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
Ovviamente aggiornaci su come procedera' la cosa.
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innanzi tutto grazie per le celere risposta
da quello che dici sicuramente ti riferisci alla non idoneità al turno notturno perchè questo è il caso in esame.
quindi se ho ben capito scaduta la non idoneità la lav deve essere risottoposta a visita di idoneità giusto?
quello che dici a proposito della documentazione prodotta è chiaro quello che invece ancora non lo è ( per me si intende) è se il MC può subordinare l'eventuale inidoneità solo a fronte di ulteriori certificati dello specialista. per essere chiari il MC ha chiesto alla lav di produrre ulteriore certificazione altrimenti la riterrà idonea. tutto questo in passato ora la lav deve decidere se martedì prossimo effettuerà la prestazione notturna oppure rifiutarsi incorrendo in provvedimenti disciplinari. mi ha appena telefonato dicendo che l'azienda l'aveva convocata. vedremo gli sviluppi.
Il Medico competente come ho riportato sopra puo' o richiedere gli accertamenti o tenere per buoni quelli prodotti dalla dipendente.
Non entro (volutamente) nel merito del fatto se sia piu' corretto (o meno) che sia il dipendente a produrre la documentazione o il Medico competente a richiedere l'accertamento per chiarire il problema clinico. La sostanza non cambia: in un modo o nell'altro il problema che determina la non idoneità deve essere documentato altrimenti la dipendnete deve tornare a svolgere l'attività in turni.
Per quanto riguarda la rivalutazione (ndr visita medica) da parte del Medico competente, questa deve comunque esserci altrimenti non vedo chi possa attestare che la dipendente sia nuovamente idonea (o non idonea). Quindi: se la rivalutazione c'e' stata varra' il nuovo giudizio (caso che mi sembra non essere quello in esame), se non c'e' stata vale quello precedentemente (6 mesi fa) emesso. Spero di essere stato chiaro...
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chiarissimo grazie
cmq ci sono sviluppi dell'ultima ora:
dietro mia indicazione la lav ha fatto presente all'azienda di non essere stata più sottoposta a visita e ha diffidato la stessa ad assegnarla al turno notturno
proprio adesso mi ha telef dicendo che l'azienda ha provveduto a modificare l'ordine di servizio della prossima settimana assegnandola al turno diurno e chiamandola a visita martedì mattina.
adesso mi sembra che la procedura sia più corretta poi quello che deciderà il MC si vedrà.
p.s. sulla scelta di non entrare nel merito di chi debba produrre la certificazione mi permetto di osservare che se è vero che la sostanza ai fini dell'idoneità o meno non cambia ritengo a mio modesto parere che il primo accertamento dovrebbe essere a carico del dipendente (altrimenti tutti i lav richiederebbero dei cekup gratuiti) ma una volta dimostrato che il problema esiste il MC non dovrebbe invitare il lav a produrre in continuazione certificati attestanti i suoi problemi ma qualora ritenesse di dover verificare ad intervalli regolari il perdurare dei problemi dovrebbe essere lui come prevede la legge a richiedere a spese dell'azienda i controlli necessari.
tutti sappiamo quanto costa fare una visita da uno specialista e farsi fare un certificato. fare leva sulla dispendiosità economica di tale prassi per scongiurare la richiesta di esonero a qualsiasi titolo mi sembra alquanto scorretto considerando il fatto che parliamo di lav che hanno uno stipendio mensile di circa 1100E
cosa ne pensi?
Considerazione arguta (e un po' "provocatoria"...lo dico bonariamente) quella che fai. Ogni volta che un accertamento è necessario al medico competente per la formulazione del giudizio di idoneità questo è a carico del datore di lavoro. Spesso e' proprio in occasione delle visite di sorveglianza sanitaria che emergono problemi che possono influenzare l'idoneità alla mansione specifica e non vedo perche' l'accertamento, in tal caso, debba essere a carico del dipendente. Anche se e' il primo. Questo non toglie che se un dipendnete ritiene di voler approfondire una patologia con il proprio medico di base, in una struttura o presso uno specilaista di fiducia, possa farlo..sostenendone pero' gli oneri. In questo caso il medico competente non e' tenuto a scegliere lo specialista scelto dal dipendente. Ma questo, credimi, indipendentemente dal fatto che sia la prima visita o la millesima....nella sostanza non cambia.
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
bordini il 06/04/2007 09:13 ha scritto:
Considerazione arguta (e un po' "provocatoria"...lo dico bonariamente) quella che fai. Ogni volta che un accertamento è necessario al medico competente per la formulazione del giudizio di idoneità questo è a carico del datore di lavoro. Spesso e' proprio in occasione delle visite di sorveglianza sanitaria che emergono problemi che possono influenzare l'idoneità alla mansione specifica e non vedo perche' l'accertamento, in tal caso, debba essere a carico del dipendente. Anche se e' il primo. Questo non toglie che se un dipendnete ritiene di voler approfondire una patologia con il proprio medico di base, in una struttura o presso uno specilaista di fiducia, possa farlo..sostenendone pero' gli oneri. In questo caso il medico competente non e' tenuto a scegliere lo specialista scelto dal dipendente. Ma questo, credimi, indipendentemente dal fatto che sia la prima visita o la millesima....nella sostanza non cambia.
condivido pienamente.
un'ultima cosa: la lav visto la piega che ha preso la questione mi ha chiesto di accompagnarla alla visita di martedì; mi sembra che ne abbia la facoltà, il MC può opporsi alla mia presenza quando essa è espressamente richiesta dal lavoratore?
ringraziandoti per le risposte faccio gli auguri di buona Pasqua a te e a tutta la redazione
Io distinguerei la visita medica da altre iniziative. In occasione della visita medica i contenuti sono protetti dal segreto professionale e dalla privacy. Il dipendnete se vuole potrà poi raccontarti quanto detto. Cio' non toglie che potreste incontrare il medico competente in una situazione diversa dalla visita periodica, magari coinvolgendo anche altre figure, e discutere del problema specifico(senza entrare ovviamente nei contenuti medici). Anche perche'...anche se tu partecipassi all'incontro...cosa cambierebbe?? QUello che vuole dirti la dipendnete te lo dice di gia'...se vuoi parlare con il medico competente lo puoi incontrare...io vedo poco utile, anzi,mi sembrebbe poco produttiva, una terza presenza in occasione di una visita medica...rischierebbe solamente di amplificare il problema dando ad altre figure coinvolte un'immgaine distorta.
Nella vostra situazione mi sembra che ci sia bisogno di chiarezza e non di prese di posizione. Anche perche', ti diro, mi sembra che, come spesso accade, la cosa stia diventando più grande di quello che non dovrebbe essere...
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