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é una malattia professionale

Questo argomento ha avuto 10 risposte ed è stato letto 3214 volte.

DELFINO

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  • é una malattia professionale
  • (24/04/2007 17:07)

Salve a tutti . Sono un operaio metalmeccanico che da circa un mese è a casa con un ernia discale in L4-L5 nonchè una + piccola in L5-S1.
In seguito a un solita operazione di attrezzamento macchina utensile, ho iniziato a risentire un dolore muscolare alla coscia sx,continando a svolgere la mia attività di operatore su C.N.C.,sentivo l'etendersi del dolore dalla natica (sx) lungo tutta la gamba, fino al piede ,con la mancanza di sensibilità di quest'ultimo.Dalla TAC si è riscontrato quanto sopra esposto;facendolo presente al datore di lavoro.
Quest'ultimo ha ritenuto opportuno farmi continuare a svolgere la solita mansione,ma durante la stessa giornata ho risentito di un forte dolore sul tratto lombare.Fatto presente a tutte le persone competenti e vista la loro incapacità o indifferenza nel gestire la situazione,ho lasciato il posto di lavoro recandomi dal mio medico di base,il quale mi ha dato l'astensione lavorativa di circa un mese.
Tralasciando le cure e li cicli di terapia che tutt'oggi continuo a svolgere ,la mia domanda è la seguente:visto l'attenggiamento del datore di lavore in che modo posso procedere per definirla una malattia professionale?

bordini

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  • Re: é una malattia professionale
  • (25/04/2007 19:26)

Le modalità con cui descrivi la'ccaduto farebbero pensare piu' a un infortunio sul lavoro che non ad una malattia professionale. Perche' non è stato inquadrato come tale e sei andato dal medico di base inquadrandolo cosi' come periodo di "malattia comune"??
Ne hai già parlato con il medico competente (se c'e')?
Ricordati che puoi chiedere una "visita a richiesta ex art. 17 d.lgs 626/94" se ritieni che il tuo stato di salute sia incompatibile con le mensioni o compiti svolti.
Per quanto riguarda la eventuale diagnosi di malattia professionale occorrerebbe sapere da quanto tempo fai questo lavoro, l'entità dei carichi che movimenti manualmente, i risultati della valutazione del rischio e altre cose che su un forum non e' agevolissimo trattare e approfondire. Se vuoi un consiglio cerca di non farti condizionare da eventuali ripicche o sentimenti di rivalsa col tuo datore di lavoro. Comincia a sentire il medico competente. E facci sapere come evolve la cosa.

"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)

DELFINO

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  • Re: é una malattia professionale
  • (26/04/2007 07:27)

Prima di tutto grazie !
Per quanto riguarda il discorso degli attriti "eventuali" con il datore di lavoro è un vero problema ,alimentato anche e paradossalmente dalla classe sindacale.
Mi rendo conto che il mio è un caso particolare,ma purtroppo appartengo
alla classe + bistrattata in questo paese.Siamo arrivati al punto di doverci privare di diritti per non intrapendere la strada "rognosa".
Quando inizialmente ho avvertito i primi sintomi ,credevo che era solo un risentimento muscolare.Ho fatto la TAC suggeritami dal medico di base;con la stessa conprovante le 2 ernie, mi sono recato dal datore di lavoro il quale ha ritenuto che io dovessi continuare a svolgere la solita mansione dandomi il colpo di grazia e dichiarando che il probema era legato al passato . Ma visto che io non ho mai accusato di problemi sulla colonna vertebrale ,mi chiedevo :è possibile?ma sopratutto quali sono le responsabilità del medico della mia azienda ,dell'addetto alla sicurezza e dello stesso datore di lavoro?

bordini

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  • Re: é una malattia professionale
  • (26/04/2007 11:40)

Non ho ancora capito una cosa....siete sottoposti a sorveglianza sanitaria (temo di no....ma vorrei una conferma)??

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  • Re: é una malattia professionale
  • (26/04/2007 11:47)

"Sorveglianza sanitaria"'?!
Assolutamente NO!

bordini

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  • Re: é una malattia professionale
  • (26/04/2007 18:04)

Purtroppo senza medico competente (cosa incredibile oltre che verosimilmente illegale visto il settore lavorativo) credo che l'unica strada percorribile sia sentire il tuo patronato di categoria...ammesso che riesca a produrre qualcosa un atto medico che poi dovrai mostrare al tuo datore di lavoro. Hai provato a contattare l'ASL competente per territorio?

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  • Re: é una malattia professionale
  • (26/04/2007 18:06)

Rileggendo un tuo post precedente dici pero' "responsabilità del medico della mia azienda"...non vorrei essermi espresso male...il medico competente è il medico aziendale....c'e' o no? (se c'e' vuol dire che e' attiva qualche forma di sorveglianza sanitaria...)

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  • Re: é una malattia professionale
  • (26/04/2007 19:09)

Ma certo che c'è !Ma ciò non vuol dire che quest'ultimo salvaguardi la salute di un dipendente, anzi tutt'altro!Un azienza "CERCA" di non mettersi contro le norme della 626;ma in ogni caso "credo" ,almeno da quanto ho appreso ,che quella "sorveglianza sanitaria" avrebbe dovuto in questo caso segnalare all'INAIL l'eventuale infortunio o malattia professionale(vista la circostanza).Invece per timore di beccarsi una penale, cerca e trova strade "alternative",mettendo i dipendenti in condizioni poco "gradite" e soprattutto a dover affrontare tutti gli oneri fiscali.Credo di essere stato + chiaro.Anche perchè se non fosse così,mi dispiacerebbe moltissimo.Il problema non è aprire la pratica con il medico di base ma è : come è possibile che un medico,un uomo che ha cultura e coscienza(almeno dovrebbe) assuma un'atteggiamento del genere,ma soprattutto le leggi ,le norme e tutto ciò che concerne il diritto,la salute e la sicurezza sul lavoro permettono questo?

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  • Re: é una malattia professionale
  • (27/04/2007 17:23)

Non entro nel merito della tua nota critica che evidentemente è motivata da un'esperienza personale che, apparentemente, si scontra con quanto sancito dalla vigente normativa. Ti ricordo, tuttavia, che esistono i patronati che in questi casi possono offrirti un valido supporto medico-legale.

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  • Re: é una malattia professionale
  • (27/04/2007 18:20)

Saprebbe indicarmi qualcuno "valido" per la mia situazione ,visto che un ipotetico "sindacato" che tutela la classe proletaria non c'è e non è mai esitito?

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