La questione è molto diretta: nel protocollo sanitario per la sorveglianza di operai edili includete o no le analisi del sangue?
Sento e leggo opinioni molto contrastanti. a mio parere si tratta di una categoria di lavoratori sottoposta ad importante sforzo fisico e quindo cardiovascolare, oltretutto normalmente esposta a lavori in quota, perciò io credo che una routine sia importante nella sorveglianza del lavoratore, almeno un emocromo per escludere condizioni di anemia e una glicemia per valutare la tolleranza glucidica.
grazie in anticipo di rendermi partecipe delle vostre esperienze.
In merito agli esami da praticare negli edili, riporto alcune autorevoli fonti per dare forza a quello che scriviamo nei nostri programmi di sorvelgianza sanitaria:
“Non vi sono evidenze sufficienti per esprimersi a favore o contro lo screening per la coronaroparia asintomatica mediante l'uso di elettrocardiografia a riposo, ECG ambulatoriale o ECG sotto sforzo (raccomandazione "C") nei soggetti di entrambi i sessi di mezza età o anziani.
I disagi, le spese e i potenziali rischi di un test di screening di routine potrebbero essere giustificati se esso riducesse in modo significativo l'incidenza di IMA e di morte cardiaca, ma il dato non è ancora stato confermato. Finché studi appropriati non dimostreranno che lo screening della coronarosclerosi comporta dei vantaggi, l'individuazione e il trattamento dei principali fattori di rischio cardiaco come l'ipertensione, l'ipercolesterolemia e il fumo rimarranno le uniche misure certe per ridurre la morbilità e la mortalità coronariche nei soggetti asintomatici.” (PNLG – Programma Nazionale Linee Guida –ISS). http://www.pnlg.it/tskfrc/cap01.php
“Diabete mellito: opinioni varie, alcuni medici competenti ritengono utile eseguire una glicemia all'assunzione negli edili.
E' opinione di questo gruppo SPSAL che tale pratica possa comportare ricadute di ingiustificata selezione e che per lo screening preventivo e periodico generalizzato l'anamnesi sia sufficiente senza ricorrere alla glicemia per la maggior parte dei lavori; a differenza dello sport agonistico o di attività imprevedibili ed estreme (squadre di soccorso, lotta antincendio ecc.) , rischi aggiuntivi e limitazioni importanti riguardano soltanto quadri di diabete mellito generalmente sintomatici o trattati. All'osservazione sulla scarsa affidabilità della anamnesi in un lavoratore in assunzione, condivisibile per alcuni casi, è possibile obiettare che un lavoratore informato è tenuto a collaborare responsabilmente comunque assumendosi responsabilità in merito alla veridicità delle proprie affermazioni, che vanno registrate in cartella.”
Programmi di sorveglianza sanitaria – Orientamenti degli SPSAL Azienda USL Modena – Anno di pubblicazione: 2001
Sempre l'USL di Modena, in merito agli altri esami ematochimici di base li cita solo come esami da eseguire negli esposti al rischio chimico (imbianchini, pavimentisti...).
Mi piacerebbe condividere con altri colleghi la ricerca di fonti attendibili attraverso le quali motivare l'utilità degli esami che inseriamo nei singoli programmi sanitari (un buon piano sanitario deve essere dotato di fonti bibliografiche).
sul sito inail ( medicina e riabilitazione/download/medicina del lavoro =la prevenzione nelle malattie professionali = è un software gratuito e scaricabile ) si trova la scheda edilizia e rivestimenti (tetti ecc) Zinco leghe e composti la scheda esami consiglia emato chimici
Io non condivido l'idea di esagerare con gli esami ematochimici "generici"
Pennacchio il 07/05/2007 01:59 ha scritto:
In merito agli esami da praticare negli edili, riporto alcune autorevoli fonti per dare forza a quello che scriviamo nei nostri programmi di sorvelgianza sanitaria:
“Non vi sono evidenze sufficienti per esprimersi a favore o contro lo screening per la coronaroparia asintomatica mediante l'uso di elettrocardiografia a riposo, ECG ambulatoriale o ECG sotto sforzo (raccomandazione "C") nei soggetti di entrambi i sessi di mezza età o anziani.
I disagi, le spese e i potenziali rischi di un test di screening di routine potrebbero essere giustificati se esso riducesse in modo significativo l'incidenza di IMA e di morte cardiaca, ma il dato non è ancora stato confermato. Finché studi appropriati non dimostreranno che lo screening della coronarosclerosi comporta dei vantaggi, l'individuazione e il trattamento dei principali fattori di rischio cardiaco come l'ipertensione, l'ipercolesterolemia e il fumo rimarranno le uniche misure certe per ridurre la morbilità e la mortalità coronariche nei soggetti asintomatici.” (PNLG – Programma Nazionale Linee Guida –ISS). http://www.pnlg.it/tskfrc/cap01.php
“Diabete mellito: opinioni varie, alcuni medici competenti ritengono utile eseguire una glicemia all'assunzione negli edili.
E' opinione di questo gruppo SPSAL che tale pratica possa comportare ricadute di ingiustificata selezione e che per lo screening preventivo e periodico generalizzato l'anamnesi sia sufficiente senza ricorrere alla glicemia per la maggior parte dei lavori; a differenza dello sport agonistico o di attività imprevedibili ed estreme (squadre di soccorso, lotta antincendio ecc.) , rischi aggiuntivi e limitazioni importanti riguardano soltanto quadri di diabete mellito generalmente sintomatici o trattati. All'osservazione sulla scarsa affidabilità della anamnesi in un lavoratore in assunzione, condivisibile per alcuni casi, è possibile obiettare che un lavoratore informato è tenuto a collaborare responsabilmente comunque assumendosi responsabilità in merito alla veridicità delle proprie affermazioni, che vanno registrate in cartella.”
Programmi di sorveglianza sanitaria – Orientamenti degli SPSAL Azienda USL Modena – Anno di pubblicazione: 2001
Sempre l'USL di Modena, in merito agli altri esami ematochimici di base li cita solo come esami da eseguire negli esposti al rischio chimico (imbianchini, pavimentisti...).
Mi piacerebbe condividere con altri colleghi la ricerca di fonti attendibili attraverso le quali motivare l'utilità degli esami che inseriamo nei singoli programmi sanitari (un buon piano sanitario deve essere dotato di fonti bibliografiche).
Io eseguo, per gli edili che non abbiano rischio chimico,una spirometria e , l'audiometria solo se il Lepd lo renda obbligatorio.
Noi non siamo i medici di base e quindi dobbiamo emettere solo un giudizio d'idoneita' al lavoro specifico,effettuando accertamenti clinico-strumentali mirati solo al rischio lavorativo e non conosco rischi tabellati per cui si debbano effettuare analisi,ecg, etc..
Concordo sulla sostanziale inutilità, nello screening di massa, degli esami di laboratorio per i lavoratori edili in assenza di rischio chimico o di anamnesi positiva o sospetta per qualche patologia.
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
Concordo con CSM, l'unica osservazione che mi permetto di fare è che non mi fiderei troppo delle fonometrie di cantiere che sono solitamente estrapolate con programmi software sulla base di quanto dichiarato dal DL circa i tempi di utilizzo di ciascuna apparecchiatura. Pertanto, personalmente, anche se formalmente non pienamente corretto, per tutelare il lavoratore ho effettuato ed effettuo audiometrie negli edili anche se il LEP "estrapolato" risulta inferiore agli 80 dBA (ovviamente a periodicità biennale/pluriennale).
Saluti
Marco F.
Credo che per i lavoratori edili l’effettuazione di una routine sia indicata almeno in caso di visita preventiva, quando il lavoratore non è ancora conosciuto. Non sono affatto d’accordo sul fatto che tale scelta sia da delegare alla libera iniziativa del lavoratore tramite il curante. Un esame di routine comprendente emocromo, glicemia basale e funzionalità epato-renale è minimamente invasivo e può rivelarsi utile nel fornire indicazioni riguardo le condizioni di salute generale e, in casi particolari, anche sull’eventuale possibile abuso alcolico.
E’ ovvio che i dati dovranno essere messi in relazione con un’approfondita anamnesi e uno scrupoloso esame obbiettivo. E’ noto che muratori e manovali in genere sono più soggetti alla dissimulazione in fase di visita di assunzione e che alcuni tendono a sottovalutare eventuali sintomi. Nutro per contro molte più perplessità sull’utilità pratica di esami quali spirometrie ed ECG che ben difficilmente si rivelano determinanti ai fini della formulazione del giudizio di idoneità, in particolare in assenza di patologia organica e/o alterazioni funzionali di rilievo anamnestico.
C’è poco da fare: bisogna decidere se attenersi scrupolosamente alla normativa avallando le opinioni di alcuni dei colleghi delle ASL o, di tanto in tanto, ricordarsi che ci siamo laureati in medicina e chirurgia (e quindi tenuti ad agire secondo scienza e coscienza anche in assenza di fonti bibliografiche esaustive o linee guida).
Cosa ne pensate poi dello spinoso problema emergente della tutela dei terzi? Nel mio caso, essendo ospedaliero, la questione riveste a mio avviso un’importanza particolare.
Un cordiale saluto a tutti i colleghi.
"edili" può significare un mare di cose. Edile, è l'imbianchino che usa solo vernici in base acquosa (tempere) ma anche quello che usa smalti con solventi organici come toluolo e xilolo.
Edile è anche l'operaio specializzato addetto alle tracciatrici (sapete, quegli strumentini che fanno le linee nel muro per passarci cavi e tubazioni) ed al martello penumatico.
Edile è l'operaio che sversa la malta nella betoniera, ci aggiunge l'acqua e la fa girare. Edile è lo stuccatore specializzato nel ripristino di decorazioni artistiche. Edile è il signore che cambia l'olio nei sistemi di carotaggio/infilaggio delle macchine per sondaggi e perforazioni, ed edile è anche il gruista. Edile è il manovale che va in giro spostando sacchi di cemento e pile di mattoni. Edile è il piastrellista che sta accucciato per terra, ginocchia e talvolta schiena piegate, anche per 10 ore al giorno.
Perchè continuate a pensare "edili" e non chiedete un Documento di valutazione dei rischi con la chiarezza di quali rischi ha chi e come?
Magari, a un soggetto iperuricemico o reumatico non gli farà benissimo usare strumenti vibranti che espongano l'articolazione mano-braccio o il cingolo scapolo omerale, io penso.
E un soggetto con disfunzionalità epatiche probabilmente non sarà il caso di esporlo a vapori organici epatotossici, che già del suo non ci va un gran che bene.
E, infine, ho letto in un altro post una domanda sulla compatibilità di una sindrome di ménière con i lavori in altezza. Non mi esprimo, ma ricordo che in edilizia spesso si lavora anche nei pressi di scavi aperti, specie in fase di getto di fondazioni che-soprattutto- nell'edilizia specializzata di Grandi Opere Pubbliche, nei pressi dei quali un soggetto che soffre di improvvise vertigini, dovute a che lo dovete sapere voi medici, magari è il caso non sosti.
Mi rendo conto che voi vi trovate i DVR già fatti: ma perchè, sempre nel pieno rispetto delle professionalità di chiunque, non chiedete integrazioni? magari anche dando suggerimenti ai tanti che hanno fatto sì il benedetto corso di RSPP ma non è detto che qualcuno gli abbia spiegato con precisione cosa è una valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza.
Dire "edile" significa tutto e niente, è come dire "metalmeccanico": rifinitore di precisione su macchinari a controllo numerico o ribattitore di lamiere e occasionalmente saldatore a laser??
Meditate, gente, meditate.
La prevenzione non ha e non può avere un software valido per tutto: è l'utilizzo della conoscenza dei problemi abbinato al buon senso e, per voi medici del lavoro competenti, alla conoscenza etiologica delle patologie "work related".
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Essendo Medici del Lavoro competenti dovremmo cercare a mio parere di fare anche molta attenzione a cosa sta succedendo nel mercato del lavoro italiano.
Il lavoratore "edile" non è più di cittadinanza italiana ma di altre nazionalità e a volte per effettuare la visita medica è necessario avere un interprete o aver studiato arabo, egiziano, rumeno, albanese etc etc.
In prima visita pertanto diciamo che forse è "assolutamente necessario" effettuare una routine ematochimica al fine di cercare di conoscere e di creare un punto d'inizio per la sorveglianza mirata di questi soggetti.
In seguito diventa importante quello che mi hanno insegnato durante i 4 anni di Specializzazione in Medicina del Lavoro, vale a dire l'importanza fondamentale dell'ANAMNESI LAVORATIVA e degli altri adempimenti che dovrebbero esssere svolti dal Medico del Lavoro, quali la riunione periodica, la relazione sanitaria, il sopralluogo.
Solo così si può cercare di evitare di standardizzare per tutto e tutti un piano sanitario che deve cercare invece di rispecchiare sempre i rischi presenti nell'attività in cui si svolge la sorveglianza sanitaria, associati alla realtà in cui dobbiamo svolgere il nostro ruolo, che purtroppo ricordo essere diversa (il ruolo delle ASL in Sicilia è ben diverso delle ASL in Lombardia, e anche le ASL in Lombardia dimostrano di avere idee ed esigenze diverse da distretto a distretto!!).
A tal proposito chiedo: come faccio a rispondere alla richiesta fatta in cantiere alle imprese di conoscere lo stato vaccinale prima dell'accesso in cantiere di tutti i dipendenti, che per legge devono essere vaccinati, quando alcune ASL non avendo fondi non effettuano alcun tipo di prestazione e quando i dipendenti sonon di altre nazionalità?
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