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Lavoratori a chiamata

Questo argomento ha avuto 12 risposte ed è stato letto 5998 volte.

furnom

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202
  • Lavoratori a chiamata
  • (06/05/2007 22:05)

Cari colleghi, vi chiedo un parere: come vi comportate o vi comportereste con i lavoratori a chiamata? Trattasi di lavoratori di un’agenzia che vengono ingaggiati per brevi periodi (a volte anche solo per 2-3 giorni) dalle varie aziende che ne fanno richiesta e che pertanto sono sottoposti a rischi diversi in ambienti di lavoro diversi.
La legge prevede la visita preventiva per accertare l’idoneità alla mansione specifica (che sappiamo essere valida solo per quel determinato ambiente di lavoro), ma sottoporli a visita ogni volta che cambiano lavoro mi sembra impensabile oltre che ridicolo.
Io pensavo di accorpare una serie di rischi per i quali valuto il lavoratore ed formulo il relativo giudizio di idoneità (es. rumore, movimentazione manuale di carichi, movimenti ripetitivi agli arti superiori, polveri, irritanti respiratori e cutanei, ecc.). Se poi sono di fronte a realtà dove il rischio chimico risulta maggiore (pensiamo a carrozzerie, falegnameria con verniciatura, meccanici ecc.) effettuerei anche una valutazione dell’emocromo e della funzionalità epatorenale anche se poi si pone il problema degli esami biotossicologici. Ovviamente escluderei da questa forma di idoneità tutte quelle realtà con rischi particolari (cancerogeni, silicosi, esteriorganofosforici ecc.).
Vi sembra un compromesso accettabile quello sopradescritto? Alternative?
Un saluto
Marco F.

GANDALF IL GRIGIO

GANDALF IL GRIGIO
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416
  • Re: Lavoratori a chiamata
  • (06/05/2007 22:33)

Mi sembra che la tua impostazione sia un buon compromesso dal punto di vista medico, anche se per alcuni tipi di lavorazioni (es in altezza, turni notturni, etc) potresti trovarti in difficoltà. Mi domando tuttavia che traccia ci sia di questa tipologia di lavoratori nei DVR delle ditte utilizzatrici...non oso pensarci..... In assenza di dati certi, ed in molti casi anche del tempo materiale per acquisirli, credo che ti convenga comportarti come si faceva spesso (quasi sempre) in epoca pre 626, cioè considerare presente "a prescindere" il rischio più grave... non sarà il massimo della professionalità (per qualcuno) ma almeno limiti i danni almeno dal punto di viste medico....
La cosa che veramente mi sfugge è su che base conferisci la periodicità? Ed inoltre se, come immagino, questi lavoratori possano passare allegramente dal fare il meccanico saldatore a fare il falegname, come puoi giustificare (legalmente) il certificato di idoneità alla mansione specifica senza una visita?

Sergio Truppe
................................................................

"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"

Picpus

Picpus
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  • Re: Lavoratori a chiamata
  • (06/05/2007 22:38)

Ripropongo quanto detto tempo fa in un altro link: in questi casi, ma anche per molti lavoratori interinali che lavorano per brevi periodi vedo come unica soluzione possibile che sia data una idoneità ad una mansione specifica (es. saldatore, falegname, ecc.), anche se (anzi, proprio perchè, almeno dal punto di vista operativo)non può essere data tempestivamente una idoneità specifica anche al posto di lavoro in una determinata azienda, ogni volta che il lavoratore cambia azienda. In questo modo la idoneità alla mansione potrebbe essere data in linea di massima annualmente, e per evitare di ripetere sempre la visita preventiva, la sorveglianza dovrebbe essere eseguita a carico dell'azienda fornitrice, che ha maggiori probabilità di seguire più a lungo il lavoratore. Inoltre la cartella sanitaria e di rischio dovrebbe seguire tutti gli spostamenti del lavoratore, quindi dovrebbe essere consegnata subito, insieme al giudizio di idoneità, al lavoratore (che va responsabilizzato della importanza della cartella e della sua presentazione alle visite successive). Questo è il mio parere in proposito, ma appunto solo il mio parere. La legge al riguardo tace, e parla della sorveglianza sanitaria come se ancora i lavoratori fossero fossilizzati su una mansione o su una azienda! Ci sono speranze che il perpetuamente emanando T.U. risolva il dilemma?

"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein

Picpus

Picpus
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392
  • Re: Lavoratori a chiamata
  • (06/05/2007 22:42)

Scusate, dimenticavo: ovviamente il lavoratore non può fare il tuttologo, ma dovrebbe, e secondo me è molto opportuno lo faccia, professionalizzarsi in uno o pochi indirizzi, per ciascuno dei quali non dovrebbe poter lavorare senza la relativa preventiva idoneità.

"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein

nofertiri9

nofertiri9
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  • Re: Lavoratori a chiamata
  • (09/05/2007 19:45)

Picpus il 06/05/2007 10:42 ha scritto:
Scusate, dimenticavo: ovviamente il lavoratore non può fare il tuttologo, ma dovrebbe, e secondo me è molto opportuno lo faccia, professionalizzarsi in uno o pochi indirizzi, per ciascuno dei quali non dovrebbe poter lavorare senza la relativa preventiva idoneità.

...quando hai fame o devi portare i soldi a casa, fai qualunque cosa ti chiedano. Anche a costo di rimanerci: se non sai fare un lavoro, cerchi di compensare con la buona volontà, e quasi mai ti rendi conto che magari rischi la vita.
La prova di quello che dico? le statistiche INAIL. E la cronaca quotidiana.

Nofer
--------------------------------------------------------------------
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

dr.alesiani

dr.alesiani
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  • Re: Lavoratori a chiamata
  • (14/05/2007 19:53)

furnom il 06/05/2007 10:05 ha scritto:
Cari colleghi, vi chiedo un parere: come vi comportate o vi comportereste con i lavoratori a chiamata? Trattasi di lavoratori di un’agenzia che vengono ingaggiati per brevi periodi (a volte anche solo per 2-3 giorni) dalle varie aziende che ne fanno richiesta e che pertanto sono sottoposti a rischi diversi in ambienti di lavoro diversi.
La legge prevede la visita preventiva per accertare l’idoneità alla mansione specifica (che sappiamo essere valida solo per quel determinato ambiente di lavoro), ma sottoporli a visita ogni volta che cambiano lavoro mi sembra impensabile oltre che ridicolo.
Io pensavo di accorpare una serie di rischi per i quali valuto il lavoratore ed formulo il relativo giudizio di idoneità (es. rumore, movimentazione manuale di carichi, movimenti ripetitivi agli arti superiori, polveri, irritanti respiratori e cutanei, ecc.). Se poi sono di fronte a realtà dove il rischio chimico risulta maggiore (pensiamo a carrozzerie, falegnameria con verniciatura, meccanici ecc.) effettuerei anche una valutazione dell’emocromo e della funzionalità epatorenale anche se poi si pone il problema degli esami biotossicologici. Ovviamente escluderei da questa forma di idoneità tutte quelle realtà con rischi particolari (cancerogeni, silicosi, esteriorganofosforici ecc.).
Vi sembra un compromesso accettabile quello sopradescritto? Alternative?
Un saluto
Marco F.

Mario

dr.alesiani

dr.alesiani
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  • Re: Lavoratori a chiamata
  • (14/05/2007 19:54)

In merito a visite “preassuntive >< preventive

Eterna diatriba con aziende “interinali” somministratrici di lavoro atipico.
Vi sottopongo una riflessione in quanto sempre in lotta con dette società.

Azienda farmaceutica: rischio chimico moderato, rumore, mmc.
Caso A: assunzione di un operatore di reparto con tali rischi lavorativi, direttamente dall’azienda.
L’ufficio del personale invita il futuro dipendente a recarsi presso un istituto idoneo a fare accertamenti stabiliti dalla procedura di SS e poi avvisa me che il giorno tale saranno completati gli accertamenti e potrò sottoporlo a visita per l’idoneità. qui tutti abbiamo paura di scrivere PREASSUNTIVA ed erroneamente, secondo me, la si definisce PREVENTIVA.)
La persona viene, visita ok, certificato di idoneità=OK.
La stessa persona era stata preventivamente assunta? O si aspetta il certificato del medico… e se questo è dirimente per l’impiego? Avesse . caso mai, un’ernia ls per cui è limitata ad una mmc con RLW di 6 Kg…
Come va a finire la questione?.
Caso B: assunzione di un operatore di reparto con tali rischi lavorativi, tramite soc. interinale.
La società richiedente fa richiesta il venerdì pomeriggio per un lavoratore simile che deve prendere servizio il lunedì successivo!
Chi, come, dove e quando si fanno le “visite preassuntive”
Io MC dell’azienda che faccio servizio fisso la mattina del venerdì che operatività posso svolgere in questo frangente!
Il lavoratore entra in azienda senza “mio” certificato oppure deve averne uno rilasciato dal MC della soc.interinale, edotta preventivamente dei rischi presenti in azienda!!!??!!
Possibile che un’azienda possa essere “sotto scacco” per la necessità di tempi brevi e la “reperibilità” del suo medico del lavoro?
Se fosse cosi “secca” la questione, allora a che servono le soc. interinali se non possono coprire l’emergenza lavorativa delle aziende.
E potrei dire altre mille cose.
Venendo al caso personale…. In estate faccio 4-5 settimane di vacanza non riposando né a Natale né a Pasqua.
Come fa la povera azienda se il suo MC sta a scaldare le c…ppe al sole? Si blocca tutto.?. O dobbiamo avere anche nel lavoro libero professionale, il sostituto.
Lasciamo perdere il “superfluo”… e se mi ammalo e la malattia, speriamo non grave, è oltremodo lunga…blocco la pianificazione ed il lavoro dell’azienda di cui il solo “divino” MC?
Io ho sempre pensato che la soc. interinale debba avere un suo medico C. che valuti i dipendenti della stessa con visite appropriate in quanto per il turnover delle aziende utilizzatrici, qualcuno potrebbe non essere visitato in quanto non ricadente come tempistica nei calendari di SS delle aziende in cui nel tempo presta l’opera e quindi quel lavoratore potrebbe correre dei rischi.
Inoltre, siccome non ho mai visto (rarissimamente!!) cartelle sanitarie di rischio, andare in giro per le varie aziende, si confarebbe il caso che un lavoratore, per esempio con rischio mmc, che lavorasse tre-quattro mesi per azienda, ogni 120 gg. circa si debba sottoporre ad accertamenti sanitari invasivi e a volte pericolosi.
Io sono del parere che la soc. interinale debba avere un suo MC che dia una idoneità generica a tutti i lavoratori in carico e poi dia anche una idoneità specifica per ogni singolo lavoratore quando questo venisse impiegato in un’azienda che preventivamente ha comunicato la propria valutazione dei rischi, stabilendo la cartella sanitaria e di rischio.
A questo punto il lavoratore entra in azienda ed il MC della stessa lo prende in carico con tutta la doc. sanitaria presentata e valutandola conferma alla propria azienda la idoneità o non idoneità se la persona venisse adibita a lavorazioni diverse, intervenute nel frattempo, da quelle del DVR.
Vista la persona, aggiorna la cartella, esprime il giudizio e le eventuali prescrizioni e richiude il plico sanitario.
Se il lavoratore lavora per un tempo più breve della cadenza della SS aziendale, andando via, riporta alla soc, interinale il tutto ( ed il MC della stessa può controllare); se invece lavora ancora quando scatta la periodicità della SS aziendale, il viene sottoposto anche esso come dice la legge agli accertamenti e visita e giudizio.
In questa ultima evenienza il MC aziendale riapre il plico, effettua quanto nelle sue spettanze e archiviando riconsegna il plico sigillato.
Io penso che in questa maniera, la legge sia meglio osservata, superando anche tutte le
Incongruenze ed il lavoratore interinale è veramente protetto nei suoi rischi lavorativi.
Scusate se sono stato prolisso e a volte ripetitivo e forse inesatto.
Vi sarei grato se qualcuno, più esperto e navigato mi facesse sapere se ho scritto un mare di ca……ate (cavolate!).
Ciao
Mario

Mario

Picpus

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  • Re: Lavoratori a chiamata
  • (15/05/2007 10:20)

Cara Nofer, il mio intervento voleva solo essere un tentativo di venir fuori da questa situazione incancrenita, dove appunto i più deboli ci lasciano la pelle! Dico solo che se non cominciamo da qualche parte, mai avremo la possibilità di intravedere la soluzione del problema. Quello che serve è tirar fuori proposte per una possibile soluzione, valutarle, criticarle, migliorarle... ma non fare polemica (tra l'altro stimo molto i tuoi interventi).
Anche l'ultima proposta del dr. Alesiani mi sembra ragionevole. Occorre far entrare nella testa delle persone (lavoratori, datori di lavoro e quant'altri) che la cartella sanitaria è indispensabile ALL'INIZIO di un nuovo lavoro.

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dr.alesiani

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  • Re: Lavoratori a chiamata
  • (26/05/2007 10:30)

Picpus il 15/05/2007 10:20 ha scritto:
Cara Nofer, il mio intervento voleva solo essere un tentativo di venir fuori da questa situazione incancrenita, dove appunto i più deboli ci lasciano la pelle! Dico solo che se non cominciamo da qualche parte, mai avremo la possibilità di intravedere la soluzione del problema. Quello che serve è tirar fuori proposte per una possibile soluzione, valutarle, criticarle, migliorarle... ma non fare polemica (tra l'altro stimo molto i tuoi interventi).
Anche l'ultima proposta del dr. Alesiani mi sembra ragionevole. Occorre far entrare nella testa delle persone (lavoratori, datori di lavoro e quant'altri) che la cartella sanitaria è indispensabile ALL'INIZIO di un nuovo lavoro.

Mario

dr.alesiani

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  • Re: Lavoratori a chiamata
  • (26/05/2007 10:34)

Ti ringrazio Picpus, c'è in effetti molta confusione nella gestione della ss degli interinali!
Faccio solo una riflessione! Se questo nostro forum serve per scambiarci opinioni,informazioni,"dritte", lamentazioni etc..etc.....possibile che solo in tre abbiamo scritto qualche cosa?
Per tutti gli altri colleghi il problema non esiste e mai si sono trovati in situazioni problematiche? Oppure sono tanto fortunati da non averne....
La domanda penso sia lecita!!!
grazie

Mario

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