Volevo avere assensi e dissensi circa gli esamiematochimici nelle estetiste. Io credo sia opportuno farli per epatite B e C (anche HIV? no vero? oltretutto la privacy....), visto che molti regolamenti consigliano la vaccinazione antiepatite B in questa categoria e vista la resistenza dei virus dell'epatite virale nell'ambiente.
Consiglierei anche la vaccinazione.
Che ne pensate? a spese di chi?
E relativamente al rischio chimico? alcuni protocolli prevedono la ricerca di non so quali acidi nelle urine... am il rischio è tale da prevedere una sorveglianza sanitaria. Io credo, posto che so che non è compito mio fare la valutazione del rischio, che il rischio sia moderato.
Aspetto con ansia consigli!
grazie.....
Partiamo dal fondo: la valutazione dei rischi la fai anche tu! "Il Medico Competente collabora con ...." e se il documento è già stato redatto, puoi, se lo ritieni, fare delle integrazioni.
Gli esami di laboratorio eventuali sono in funzione dei rischi effettivi, e delle sostanze effettivamente usate in particolare. Più che fare gli esami per l'epatite (che esami sarebbero?), io caldeggerei la vaccinazione contro l'epatite B, d'accordo con il Datote di lavoro, che valuta TUTTI i rischi e provvede alla protezione dei lavoratori (anche con la vaccinazione), con spese a suo carico.
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
igienista??!! o medico legale!!!???
medlav
caro collega, estrapoliamo alcuni passi del tuo intervento:
..."anche HIV? no vero? oltretutto la privacy"....: quindi tu faresti tranquillamente gli esami HIV nelle dipendenti? vabbè...
..."molti regolamenti consigliano la vaccinazione antiepatite B in questa categoria"...: regolamenti? ma di che? forse volevi dire linee guida? mah...
..."a spese di chi?"... la vaccinazione anti-HBV si paga? magari intendevi anche quella anti-HCV o anti-HIV?
..."alcuni protocolli prevedono la ricerca di non so quali acidi nelle urine"...: ma sì, cerca gli acidi nelle urine, te ne fornisco io qualcuno: ac. t-t- muconico, ac. ippurico, ac. mandelico... ovviamente i.t., f.t. vedi tu...
..."posto che so che non è compito mio fare la valutazione del rischio, che il rischio sia moderato"...: fammi capire: in mancanza di una valutazione dei rischi tu cosa fai? non fai la sorveglianza sanitaria? e nel caso di un DVR lo segui pedissequamente? perchè il rishio è moderato? come lo hai valutato? hai visto le schede tecniche delle sostanze utilizzate? che metodo usi di solito?
spero di averti aiutato a riflettere su quello che stai facendo e su come lo fai. ma no npreoccuparti, prima o poi qualche bravo collega ti illuminerà su cosa fare e come farlo "perchè tra colleghi bisogna aiutarci e fare crescere anche chi non è del campo per il bene dei lavoratori".
saluti
Sarebbe troppo semplice e forse poco intelligente postare un avvilito "no comment". Pur tuttavia trattasi sempre di colleghi e come già ribadito più volte in questo eccellente forum non è a loro imputabile alcuna "colpa".
La medicina del lavoro è ormai da tempo ruzzolata nel burrone del visitificio senza quartiere, all'insegna di centri e società supercertificate sulla carta ma che ben poco hanno a che vedere con la qualità e lo scrupolo nonchè le doti umane che caratterizzano la nostra splendida professione.
Nè tuttavia mi sento di poter biasimare i commenti sdegnati dei colleghi michelangelo e silanus, anzi, essi rappresentano un attestato di stima per ogni vero medico del lavoro, razza in estinzione ma ancora presente.
E allora, dirà qualcuno, a che pro questo mio post polemico,uguale a tanti altri? Ebbene non so rispondervi nemmeno io ma di una cosa sono certo: nel leggere le impressioni e le esperienze dei colleghi, nel vedere e toccare con mano la dequalificazione della professione che amo, mi sento inerme, sdegnato, perso in un immobilismo morale e professionale; un pò come un sorcio chiuso in gabbia.
Tuttavia i colleghi igienisti, medici legali e quant'altri ne verranno, colleghi "normali" come chi scrive non hanno alcuna colpa, al di là forse di un'audacia che alle volte in effetti rasenta la scelleratezza.
I veri responsabili sono i colleghi di alto rango, le lobby varie, i nostri "baroni" della medicina del lavoro.
Dov'erano quando veniva inserito il famoso articolo galeotto? Come è potuto succedere ciò? Perchè è stato permesso? Posso permettermi di ipotizzare che un aumento della manovalanza (igienisti e medici legali) avrebbe fatto comodo ai fatidici centri-società di servizi dei grossi baroni? Aumentando l'offerta e restando invariata la richiesta non si abbatono i costi? Non è una banale legge di mercato o mi sbaglio?
In realtà cari colleghi la leggina sanante non è che la goccia che ha fatto traboccare un vaso da tempo ormai strapieno. Pieno di facili guadagni e di livelli professionali così bassi da far rabbrividire; pieno dei compensi irrisori corrisposti ai colleghi giovani sfruttati come manovalanza; un vaso pieno di clientelismi e caporalati, di contratti che i centri stipulano con le aziende inserendoci dentro tutti gli accertamenti come i salumi al bancone del supermercato, col malcapitato medico di turno che firma la nomina e non può variare il protocollo perchè esso è già stabilito alla stipula del contratto (un vero abominio se si pensa che i titolari delle società di servizi che stipulano tali contratti sono spesso medici del lavoro anche loro!!). Un vaso pieno di visite fatte a ufo, senza un sopralluogo conoscitivo preliminare della azienda, senza un'occhiata al DVR, senza neanche conoscere le figure della sicurezza aziendale coinvolte. Un vaso pieno di sopralluoghi non effettuati (perchè non pagati) o effettuati sulla carta; di riunioni periodiche finte dove il primattore è Bill Gates col suo Word copia incolla; un vaso colmo del "tot a visita", dell'indifferenza dei politici, dei sindacati e alla fine purtroppo anche dei lavoratori, letteralmente colpiti (esperienza personale) dinanzi ad un medico del lavoro che esegue una visita medica completa. Un vaso pieno di illegalità (rammento a tutti come la 626/94 preveda le forme di regolamentazione del rapporto economico tra il medico competente ed il datore di lavoro, ed il rapporto di subappalto in consulenza per tramite terzi è ILLEGALE come ha anche confermato una recente interrogazione parlamentare. Cosa aggiungere ancora?
E' tardi e sono stanco di scrivere queste nefandezze, peraltro a tutti note. Il vaso ne è troppo pieno. Volendo ironizzare direi che si è trasformato in un vaso da notte...
Buonanotte a tutti.
parole sante, concetti sacrosanti, tristi verità nello sfogo notturno di dario73 (ma alcuni di voi sono insonni?)... parecchi mesi fa avevo deciso di non intervenire più sul forum per lamentarmi ma solo per parlare di medicina del lavoro tuttavia... SONO STUFO! stufo e stupito della totale mancanza di professionalità, dell'allegra incompetenza, del furbo interesse. il mio non è solo uno sfogo verso i medici legali ed igienisti ma anche ai medici del lavoro, non solo sanati purtroppo, che con i loro comportamenti continuano a screditare il nostro operato. cosa porterà in un futuro prossimo tutto cio'? dobbiamo pensarci seriamente se la nostra attività ha un senso svolta in questo modo. personalemente sono felice di un forum come questo che ci permette uno scambio, tuttavia da neo-specialista mi cadono le braccia (e non solo quelle) di fronte a certi quesiti: "cosa devo fare con un edile con un soffio cardiaco?", "chi deve pagare la visita oculistica?", ed infine "...certi acidi nelle urine". purtroppo qualche buon collega si degna pure di fornire una pronta risposta, link linee guida, consigli... in tale senso ha solo santa ragione il collega che parlava del forum come di un "pronto soccorso della medicina del lavoro"... vabbè, mi sono dilungato anche troppo, un saluto a tutti e andiamo avanti (meglio si spera)
Caro collega michelangelo, da recenti colloqui avuti con colleghi del Nord-Est italiano, mi sembra che la tua zona sia una delle poche dove ancora, di massima, viene esercitata la professione in maniera degna e scrupolosa.
Mi raccomando, restate sempre così! Non lasciate che i centri-servizi-subappaltanti prendano piede.
Nessun collega di altre regioni italiane me ne voglia (chi scrive opera nel centro-Italia), non è mia intenzione fare di tutta l'erba un fascio. Esistono ovunque colleghi realmente competenti, che esercitano la professione in maniera esemplare (esperienza diretta). Si tratta di colleghi che, in maniera indefessa e caparbia, non cedono al ricatto dell'avidità e del sistema malato. A tutti questi professionisti va il mio plauso indiscusso.
Tornando al discorso delle zone, pare che da Roma (inclusa) in giù la medicina del lavoro non ci sia più. Mi risulta che sia infarcito di centri pseudo-società di servizi che ahime stanno ormai prendendo piede rapidamente anche nel Nord-Ovest.
Proprio oggi devo tristemente registrare a mio danno la rescissione di un contratto con una azienda che ha deciso di passare al centro servizi. Motivazione ufficiale: "Dottore, questa società, tra l'altro certificata Sincert, ci offre il servizio in loco, con evidente minor intralcio per la nostra attività, dal momento che i nostri dipendenti non devono effettuare spostamenti. E poi si sa, in questo campo le consulenze vanno e vengono..."
Ecco il miracolo che non ti aspetti operato dal "carrozzone delle meraviglie", ben supportato da una serie di giri di amicizie politiche e non.
Papà ha un camper che oramai, stante l'età avanzata, non utilizza più di tanto a fini turistici. Sto seriamente pensando di prenderlo in gestione per operarci qualche modifica rendendolo atto al ruolo di "unità mobile di medicina del lavoro".
Che altro dire...è tutto un magna-magna.
billi
Cari colleghi Dario e Michelangelo,
la vostra amarezza ed i vostri sfoghi sono totalmente condivisibili. E’ proprio vero! la qualita’ e gli argomenti del forum si sono totalmente impoveriti. Il forum e’ diventato non una fonte di arricchimento culturale ma una scorciatoia per riuscire a “racimolare” quattro informazioni con cui poter improvvisare alla meno peggio una professione, quella del medico del lavoro, che e’ oggettivamente sottovalutata in primis proprio dai nostri legislatori. In caso contrario quell’aborto di leggina ormai cronicizzata non avrebbe mai visto la luce. In ogni caso il vecchio detto che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio e’ sempre valido: anche colleghi con la nostra stessa specializzazione hanno contribuito con i loro comportamenti libertini alla decadenza della nostra disciplina, a fronte di qualche collega non specialista (raro) che esercita con coscienza questa attivita’. Ma non appena dal forum si alza qualche voce di protesta (es: Pronto soccorso medicina del lavoro) per gli argomenti oserei dire eufemisticamente provocatori che qualcuno propone, subito qualche Solone sentenzia che non e’ giusto tarpare le ali a chi sta spiccando il volo, che tutti gli argomenti sono utili, che negli ospedali il piu’ esperiente guida il meno esperiente e cosi’ via.
Intendiamoci: non e’ difesa della categoria a tutti i costi (tra l’altro non siamo neppure categoria). E’ solo rispetto di quella qualita’ tanto sbandierata nei convegni ma mai realizzata anche da chi ne parla, e dei sacrifici di decine e decine di colleghi neo specialisti in medicina del lavoro, che dopo anni di sacrifici si trovano il mercato del lavoro saturato da gente che fa domande inimmaginabili per chi ha coscienza della responsabilita’ che comporta la nostra professione. Cosi’ facendo, alla luce della nostra indiscussa signorilita’, continueremo a giustificare tutte le storture realizzate nel tempo ai nostri danni ed a quelli dei lavoratori che della nostra opera traggono vantaggio: penso comunque, anzi dopo tempo ne ho la certezza, che molti personaggi, con e senza specializzazione, godano non poco di queste poco trasparenti situazioni.
Dario73 il 23/05/2007 04:49 ha scritto:
Caro collega michelangelo, da recenti colloqui avuti con colleghi del Nord-Est italiano, mi sembra che la tua zona sia una delle poche dove ancora, di massima, viene esercitata la professione in maniera degna e scrupolosa.
Mi raccomando, restate sempre così! Non lasciate che i centri-servizi-subappaltanti prendano piede.
Nessun collega di altre regioni italiane me ne voglia (chi scrive opera nel centro-Italia), non è mia intenzione fare di tutta l'erba un fascio. Esistono ovunque colleghi realmente competenti, che esercitano la professione in maniera esemplare (esperienza diretta). Si tratta di colleghi che, in maniera indefessa e caparbia, non cedono al ricatto dell'avidità e del sistema malato. A tutti questi professionisti va il mio plauso indiscusso.
Tornando al discorso delle zone, pare che da Roma (inclusa) in giù la medicina del lavoro non ci sia più. Mi risulta che sia infarcito di centri pseudo-società di servizi che ahime stanno ormai prendendo piede rapidamente anche nel Nord-Ovest.
Proprio oggi devo tristemente registrare a mio danno la rescissione di un contratto con una azienda che ha deciso di passare al centro servizi. Motivazione ufficiale: "Dottore, questa società, tra l'altro certificata Sincert, ci offre il servizio in loco, con evidente minor intralcio per la nostra attività, dal momento che i nostri dipendenti non devono effettuare spostamenti. E poi si sa, in questo campo le consulenze vanno e vengono..."
Ecco il miracolo che non ti aspetti operato dal "carrozzone delle meraviglie", ben supportato da una serie di giri di amicizie politiche e non.
Papà ha un camper che oramai, stante l'età avanzata, non utilizza più di tanto a fini turistici. Sto seriamente pensando di prenderlo in gestione per operarci qualche modifica rendendolo atto al ruolo di "unità mobile di medicina del lavoro".
Che altro dire...è tutto un magna-magna.
Non so se Mambo sia un igienista o un medico legale... Io sono un igienista, e sono anche vecchio del mestiere (del mestiere di medico, intendo, medico tout-court, senza ulteriori qualifiche che finiscono con l'essere restrizioni). E allora vediamo un po' la questione. Sono sicuri i colleghi specializzati in medicina del lavoro di aver imparato al corso di specialità quali esami o vaccinazioni bisogna far fare alle estetiste, e soprattutto quali esami o vaccinazioni sarebbe stato necessario far fare loro una volta giunto l'anno di grazia 2007? Oppure hanno assorbito al corso di specialità la "filosofia di base" necessaria e sufficiente per dirimere da soli questo tipo di questioni, anzi tutti i tipi di questioni che la vita professionale può presentare al medico competente? Vedete, il problema è che la medicina del lavoro, e dovreste saperlo meglio di me, non è una branca esclusivamente clinica (come ad esempio la medicina interna), in cui norme di regolamenti e leggi potranno anche esser presenti, ma in misura estremamente ridotta rispetto alla "scienza e coscienza" del medico. Se esercitate la medicina del lavoro esclusivamente in base alla vostra scienza e coscienza, ignorando le cose sacrosante ma anche le idiozie d'annata che questo o quel legislatore si è sognato di imporre, prima o poi finite nei guai, e avrete un bel difendervi dicendo che avete agito secondo scienza e coscienza. Vi risponderanno che la "scienza" (= "insieme di conoscenze") della medicina del lavoro include anche la puntuale e aggiornata conoscenza di tutto quanto non solo il legislatore ma addirittura la giurisprudenza sono andati "cacando" (il gerundio non è volgare, essendo tratto da un verbo usato in senso analogo da Tomasi di Lampedusa nel suo "Gattopardo"). Mi pare quindi sensato che chiunque abbia un dubbio su quali accertamenti o trattamenti sia corretto (anche eventualmente in senso legale: non si sa mai) fare in determinate occasioni e per determinate categorie si tolga questo dubbio chiedendo ai colleghi. Se poi i colleghi non sanno rispondere, è inutile che sviino il discorso alludendo alla presunta incompetenza di chi non ha il diploma di specializzazione in medicina del lavoro. Tutti possiamo essere incompetenti su qualcosa, anche nell'ambito della nostra specialità.
MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507
Privacy | Contatti