Una recente nota della Regione Lombardia ha chiarito che gli accertamenti sanitari nei confronti dei tirocinanti che chiedono di frequentare le strutture sanitarie sono obbligatori e a carico dell’Ente di formazione. Quest’ultimo deve pertanto avvalersi di un proprio Medico Competente, oppure stipulare apposite convenzioni con le aziende ospedaliere per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria.
Chiedo ai colleghi MC di asl e aziende ospedaliere come vengono invece considerati nelle loro strutture i frequentatori volontari.
Poichè il D.L.gs 626/94 equipara ai lavoratori subordinati (oltre ai soci lavoratori di cooperative e società) esclusivamente di allievi di istituti di formazione scolastica, universitaria e professionale, a mio parere non vi è alcun obbligo di sorveglianza sanitaria da parte dell'ospedale nei confronti di questi frequentatori volontari.
Se i frequentatori volontari sono esposti a rischio, quale esso sia, va comunque attivata la sorveglianza sanitaria nei loro confronti, sia come visita preventiva che come periodica nella stessa maniera dei lavoratori dipendenti. L'onere è a carico dell'azienda sia per quanto riguarda le visite che gli accertamenti sanitari come pure eventuali vaccinazioni. Se d'altronde i volontari frequentatori non sono esposti ad alcun rischio non vi è tale obbligo di sorveglianza sanitaria ma resta comunque quello relativo alla informazione e formazione.
Chiedo a "frama": sulla base di quale norma sostieni che debba essere attivata la sorveglianza sanitaria con onere a carico dell'azienda, anche nel caso dei volontari?
In effetti ai volontari di norma viene "offerta" la copertura in caso di infortunio (biologico e classico). Non mi risulta che invece debba essere attivata la sorveglianza sanitaria. Tirocinanti e volontari implicano inquadramenti giuridici differenti. Ma forse frama intendeva volontari=tirocinanti?
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
Chi sono i volontari che prestano servizio presso le aziende sanitarie o meglio cosa sono? Non sono altro che dei lavoratori che lavorano “gratis” ecco perché alla fine devono essere visitati come ogni lavoratore che possa essere esposto a rischi professionali e la sorveglianza sanitaria va attivata anche per loro. Nell’art.2 della 626 viene definito come “lavoratore: persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro………”. Negli ospedali chi sono i volontari? Medici abilitati che frequentano un reparto e prestano la loro opera anche al fine di poter fare una esperienza lavorativa o perfezionare le proprie capacità, ecc. (Le ragioni possono essere tante) Possiamo trovare anche personale religioso(frati, suore, assistenti spirituali) oppure volontari del soccorso (Croce rossa, verde, azzurra o bianca che sia). Il loro volontariato per lo più è subordinato a un numero minimo di ore settimanali per avere diritto a poter conservare tale status ( per esempio almeno 20 ore/sett. per poter usufruire del servizio di mensa ospedaliera gratuitamente, infatti al volontario possono essere soltanto corrisposti i rimborsi spesa e niente altro, ecc.). Capisco che le realtà possono variare di provincia in provincia e dalle alpi fino a Lampedusa avremo una miriade di peculiarità ma comunque i volontari servono, fanno comodo gli è stato per lo meno garantito l’assicurazione per gli infortuni a carico dell’azienda che ne fa uso ma non funziona ovunque in questa maniera.
Si, va bene la storiella che tutti conosciamo...ma sono "dipendenti"? A quale titolo il medico competente sottopone a visita medica un volontario che non e' dipendente? Per curiosità...visiti anche i Sumaisti? Anche questi lavorano ore e ore per molti ospedali....ma non sono dipendenti...
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
C'è anche una "postilla": poiché la sorveglianza sanitaria si conclude con un giudizio medico legale sulla idoneità al lavoro, credo possano presentarsi situazioni almeno "spinose" da questo punto di vista! Il problema reale è se debbano o possano essere considerati lavoratori...
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
La legge dice "lavoratori dipendenti o ad essi equiparati" e con ciò comprende tutti (laurendi, borsisti, ospiti, ecc.), quindi secondo me: sorveglianza sanitaria. Cosa succederebbe se un volontario contraesse una malattia professionale? Soprattutto se come concausa fosse presente una particolare predisposizione? In radioprotezione, qualunque sia il tuo status, se non hai il dosimetro non entri in zona controllata e il dosimetro l'EQ lo da solo dopo il giudizio di idoneità del medico autorizzato (o del ..... medico competente ....., ma di di ciò quando avrò più tempo aprirò una nuova discussione!)
"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI
Personalmente non sono d'accordo con Campurra.
Comunque tanto per facilitare la lettura riporto quanto recita l'art. 2 Comma 1 lett.A del D.Lgs 626/94 :
"lavoratore: persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari, con rapporto di lavoro subordinato anche speciale.
Sono equiparati i soci lavoratori di cooperative o di società, anche di fatto, che prestino la loro attività per conto delle società e degli enti stessi, e gli utenti dei servizi di orientamento o di formazione scolastica, universitaria e professionale avviati presso datori di lavoro per agevolare o per perfezionare le loro scelte professionali.
Sono altresì equiparati gli allievi degli istituti di istruzione ed universitari e i partecipanti a corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, macchine, apparecchi ed attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici".
Ognuno tragga le proprie conclusioni.
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
ecco, io non essendo MC ho un punto di vista più, come chiamarlo, generalistico.
Io dico: occorre vedere che c'è scritto nel DVR. E diciamo che, come giustamente ha ricordato Ennio in un altro thread, vederne uno fatto bene non è cosa facile. Ma per comodità di discorso, ipotizziamo che il DVR ci sia, e che sia anche fatto bene. Un buon DVR, anche nelle fabbriche e nei cantieri, non può non tener conto dei "presenti occasionali", tanto per cominciare, quindi tutto ciò che è norme tecniche di sicurezza collettiva deve per forze essere non solo applicabile ma soprattutto applicato.Per quanto riguarda le mansioni (perchè pare lo sappiamo in pochi, ma in un DVR non si scrive solo se ci sono buchi per terra, balaustre della debita altezza, occrimani alle scale, antiscivolo sui gradini e robe del genere), un buon DVR identifica le mansioni, identifica i rischi presenti e/o residui per quelle mansioni, dopo di che nel "piano di miglioramento delle misure di sicurezza" dà indicazioni su come rimuovere/ridurre i rischi, a volte anche ricorrendo -quando la tecnica manca o non è possibile applicarla- ai DPI. Tutto ciò riguarda senza alcun dubbio i lavoratori, ben identificati come dipendenti,ma passiamo adesso un momento all'analisi del testo normativo.Gli "equiparati": cosa sono queste strane bestie? la norma lo spiega, come copiaincollato da bordini.
ebbene, a mio modestissimo avviso, sia i tirocinanti (che il tirocinio lo devono fare per forza perchè è previsto per superare l'esame, spesso) che i volontari (poverelli,son quelli che lavorano "aggratìss"!)sono equiparati, in quanto "utenti dei servizi di orientamento o di formazione [c]scolastica, universitaria e professionale [/c] avviati presso datori di lavoro per agevolare o per perfezionare le loro scelte professionali". Utenti, sono utenti perchè "utono" dell'ospedale, o clinica universitaria che sia. Orientarsi, in effetti stanno lì proprio per questo. Quanto ad agevolare o perfezionare le loro scelte professionali, e magari qui qualche problemino c'è, ma di ordine squisitamente teorico-politico, in quanto immagino che nessuno di voi oserà contestare che uno specializzando, che di fatto sta svolgendo un tirocinio obbligatorio altrimenti con il ....che si specializza, sta oggettivamente perfezionando la sua scelta professionale. E cosa fa uno specializzando? ebbene, tranne forse i primi mesi del primo anno, fa esattamente ciò che fa il medico strutturato. Lo stesso dicasi per i tirocinanti di scienze infermieristiche, che fanno esattamente ciò che fanno gli infermieri (e se no, che accidenti ci starebbero a fare!). Per i "volontari", uguale discorso: prestano la loro opera professionale gratuitamente ed a carattere spontaneo, ma tutti, tirocinanti e volontari, comunque sempre per [c] il Datore di Lavoro[/c]. A mio avviso, anche i volontari "laici", ossia quelli delle ONG e delle Associazione di assistenza ospedaliera prestano la loro opera per il Datore di Lavoro . Me, m'importa poco che sia il Preside della Facoltà o l'Amministratore dell'ospedale. E' il Datore di Lavoro? bene, si comportasse da tale.
E giusto per portare acqua a questo mulino, vi comunico che la noferpargola medico, ormai da 5 anni specializzanda (ha finalmente quasi finito lo sperpetuo), un bel dì discutendo di fatti diciamo economico-sindacali con uno stutturato anziano ebbe a far notare che la carenza persino di guanti monouso in un reparto con alto rischio di infettività come il loro era inammissibile almeno al pari del fatto che nessuno degli specializzandi, nè prima nè dopo di lei, era mai stato sottoposto a visita nemmeno per sbaglio, che per contro a tutti loro era stato fatto firmare un foglio per ricevuta delle informazione sulle procedure di sicurezza che però nessuno aveva mai visto. a dirle tutte, il repato ne è del tutto sprovvisto, ma dalla Direzione del Personale era arrivata questa circolare che [s]si doveva far firmare[/s]ai "ragazzi". Lo strutturato contrappose il fatto che loro non erano dipendenti della Clinica... ma poverello cadde malissimo perchè quella è mia figlia (per sua fortuna porta il cognome del padre...) e mangia pane e prevenzione da che aveva 8 anni, o forse anche da prima. Risultato? protesta scritta ufficiale della noferpargola, alla Direzione d'Istituto, il prof cade dalle nuvole e dice "ma come, non vi hanno mai controllato? ma porca puzzola, a parte tutti gli infettivi che abbiamo fosse solo perchè alzate i pazienti a spalla come gli infermieri..." e così la pratica finì in mano alla disciplinare, da dove il povero malcapitato preposto di turno è uscito con un biasimo e la diffida a convocare quanto prima il MC per le visite. E la noferpargola, con tutti gli altri specializzandi, andò a visita. Il MC la guarda, e con fare bonario nonché chiamandola "collega", le dice che francamente lui non ravvisava rischi per la sua mansione; poveretto, sfortunato anche lui, e sempre perchè la bimba è figlia della sua mamma ed anche se non ha fatto MDL (con grossa sofferenza di mammina, tra l'altro)come specializzazione, si era beccata un glorioso 30 e lode all'esame di MDL in Corso di Laurea, per cui ha iniziato con il rischio biologico da contatto sia pur accidentale con liquidi biologici infetti (voi pensate allo svuotamento di un'ascite in un cirrotico positivo per HBV e HCV...). Si è appena soffermata sulla movimentazione decisamente non assistita dei pazienti allettati (su questa, ha detto poco perchè da buona motociclista ha un inizietto di schiacciamento discale e voleva scivolare oltre), ed infine ha concluso con il rischio chimico-cancerogeno dei trattamenti antiblastici. Il povero MC, con le mani tra i radi capelli, si è sentito in dovere, a quel punto, di visitarla non solo, ma di prescivere anche degli accertamenti ematoclinici, che la piccina ha regolarmente eseguito in doppio, ossia prelievo smezzato, metà al Lab generale dell'Univ dove sta lei, e metà a mammà che almeno lì sa per certo come si fanno le analisi. Da dire che a me le sue transaminasi sono uscite altine, non le gammagt, al lab univ no, ma comunque lei ha insistito e si è fatta fare anche i markers epatitici. per fortuna, per ora tutti negativi. Le hanno quindi proposto la vaccinazione antiB, ma lei ha rifiutato, per iscritto, atteso che là si può prendere tranquillamente tutto l'alfabeto dei virus epatitici, piuttosto la/li fornissero di guanti monouso, mascherine da utilizzare al pari degli occhiali in particolari pratiche mediche, occhialini paraspruzzi e possibilmente di indumenti di lavoro (parliamo di camici, completi e zoccoli da ospedale)che nel loro caso sono indumenti protettivi dal rischio biologico, e quindi DPI a tutti gli effetti, che non devono nè possono essere a carico del lavoratore.
Insomma, la mia bimba, di cui ovviamente vado fierissima, ha scatenato un vespaio, che è durato un anno, ma... ma l'ha spuntata.
Non perchè sia bellissima (ogni scarrafone è bello alla sua mamma), ma perchè si è portata le fotocopie delle varie gazzette ufficiali, e qualche "anima buona" le ha passato anche qualche sentenzina similare.
Se c'è dipendenza nel senso che non è libera professione, visto che non puoi andare in ospedale nei giorni che ti pare agli orari che ti pare ma sei sottoposto a turnazione decisa dall'Alta Direzione, sei "equiparato". Poi, ti pagano da piangere di fame, non hai i diritti degli altri lavoratori, niente maternità nè ferie matrimoniali, niente pensione (anzi, si devono anche pagare l'ENPAM e le tasse con i soldini loro), ma -cacchiarola!- almeno la tutela della salute in un ospedale /clinica universitaria è legalmente oltre che moralmente dovuta. Se hanno fato una delibera apposita, chiedo alla nofepargola e vi passo gli estremi, ma credo ci sia solo la determina della Commissione Disciplinare.
Nofer
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