Cari colleghi, avrei bisogno di un consiglio.
Vorrei che qualcuno più esperto potesse darmi un consiglio o magari un consenso.
Azienda metalmeccanica. quattro lavoratori (più un impegato).
Le analisi di funzionalità epatica di tre degli operai sono risultate alterate.
In un caso, transaminasi alterate (circa 70) con GGT nei limiti.
Negli altri due casi transaminasi alterate (circa 70) e GGT a circa 120.(entrambi sono addetti alla saldatura, a filo, di ferro e alluminio)
Non sembrano e non dichiarano di essere bevitori. Non dichiarano patologie di base. E.O. negativo. Soggetti giovani (25-35 anni).
E' ovvio che potrebbe trattarsi di patologie di base che nulla hanno a che fare con le sostanze chimiche che utilizzano durante il lavoro, ma mi è scattato il campanello di allarme perchè mi è successa la stessa cosa in un' altra azienda (sempre metalmeccanica, con quattro positivi su cinque e con movimento simile di transaminasi e GGT). Non potrebbe essere dovuto ad un mancato o errato utilizzo dei DPI (assorbimento cutaneo e respiratorio)?
A questo punto non so come comportarmi.
Aveo pensato di fare così.
Ovviamente inviare i lavoratori dal proprio medico di base per la valutazione del caso, anche per una regolazione alimentare.
Nel frattempo analizzare con più precisione le sostanze che utilizzano i singoli lavoratori, se necessario ripetere i metaboliti urinari a fine turno, ripetere tramite l'RSPP il corso di formazione focalizzando l'attenzione sui DPI, sensibilizzare i lavoratori e il datore di lavoro sull'utilizzo dei DPI e ripetere le analisi tra 6 mesi (periodicità semestrale?).
Che ne pensate?
Se non vi sembra una follia, sei mesi di tempo sono un tempo giusto?
Nel frattempo però ovviamente gli rilascio il certificato di idoneità, magari relanzionando il tutto al datore di lavoro?
Aspetto con ansia consigli.
Ho un secondo quesito, ma apro una nuova discussione!
Grazie a chi vorrà darmi una mano!
PS: ma con la privacy come la mettiamo? Per spiegare la situazione al datore di lavoro e ai lavoratori è ovvio che, pur mostrando dati anonimi, le carte vengono allo scoperto! I dipendenti sono quattro....!!!
CRISTINA.GIAMBI il 01/06/2007 10:20 ha scritto:
Cari colleghi, avrei bisogno di un consiglio.
Vorrei che qualcuno più esperto potesse darmi un consiglio o magari un consenso.
Azienda metalmeccanica. quattro lavoratori (più un impegato).
Le analisi di funzionalità epatica di tre degli operai sono risultate alterate.
In un caso, transaminasi alterate (circa 70) con GGT nei limiti.
Negli altri due casi transaminasi alterate (circa 70) e GGT a circa 120.(entrambi sono addetti alla saldatura, a filo, di ferro e alluminio)
Non sembrano e non dichiarano di essere bevitori. Non dichiarano patologie di base. E.O. negativo. Soggetti giovani (25-35 anni).
E' ovvio che potrebbe trattarsi di patologie di base che nulla hanno a che fare con le sostanze chimiche che utilizzano durante il lavoro, ma mi è scattato il campanello di allarme perchè mi è successa la stessa cosa in un' altra azienda (sempre metalmeccanica, con quattro positivi su cinque e con movimento simile di transaminasi e GGT). Non potrebbe essere dovuto ad un mancato o errato utilizzo dei DPI (assorbimento cutaneo e respiratorio)?
A questo punto non so come comportarmi.
Aveo pensato di fare così.
Ovviamente inviare i lavoratori dal proprio medico di base per la valutazione del caso, anche per una regolazione alimentare.
Nel frattempo analizzare con più precisione le sostanze che utilizzano i singoli lavoratori, se necessario ripetere i metaboliti urinari a fine turno, ripetere tramite l'RSPP il corso di formazione focalizzando l'attenzione sui DPI, sensibilizzare i lavoratori e il datore di lavoro sull'utilizzo dei DPI e ripetere le analisi tra 6 mesi (periodicità semestrale?).
Che ne pensate?
Se non vi sembra una follia, sei mesi di tempo sono un tempo giusto?
Nel frattempo però ovviamente gli rilascio il certificato di idoneità, magari relanzionando il tutto al datore di lavoro?
Aspetto con ansia consigli.
Ho un secondo quesito, ma apro una nuova discussione!
Grazie a chi vorrà darmi una mano!
PS: ma con la privacy come la mettiamo? Per spiegare la situazione al datore di lavoro e ai lavoratori è ovvio che, pur mostrando dati anonimi, le carte vengono allo scoperto! I dipendenti sono quattro....!!!
Mancano alcune informazioni in merito ai rischi professionali: es. perchè nel protocollo è previsto sottoporre i dipendenti ad esami di funzionalità epatica? effettuano attività di verniciatura o comunque utilizzo di solventi? può essere allora utile associare il monitoraggio biologico.. A prescindere consiglio comunque un controllo dopo un incontro in ditta con i lavoratori in occasione del quale puoi anche coinvolgere il datore di lavoro in considerazione di un sospetto di esposizione professionale (e visto che gli esami rientrano nel protocollo di sorv.sanitaria) nel qual caso non è una violazione della privacy (ovviamente i dati sono riferiti anonimi). buon lavoro
seguo da decenni lavoratori con anamnesi profesionale del tutto analoga, e mai visto niente del genere.
In compenso, la laboratorista di base che comunque vive in me dice: scommettiamo, che sono tutti HCV positivi?
i valori di transaminasi e di GGT che mi dai, sono di quelli che mi spingono a chiedere di corsa i markers per la C al mio amichetto che ha il laboratorio attrezzato all'uopo. sempre con buona pace delle mie tasche se il DdL non intende assumersi il relativo onere economico: ma almeno il medico sa come regolarsi, e magari anche il lavoratore/paziente.
OK, lo so, ho sbagliato mestiere. Alla prossima reincarnazione, prometto faccio il Buon Samaritano.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
come dice dudi: "perchè nel protocollo è previsto sottoporre i dipendenti ad esami di funzionalità epatica?".
La spiegazione più razionale è che le alterazioni epatiche riscontrate siano di tipo extraprofessionali (vedi nefer).
Non penso che i saldatori in causa effettuino saldature tutto il giorno su pezzi impregnati di sostanze organiche (vernici, fluidi lubrificanti, sgrassanti, antiossidanti...) la cui decomposizione termica può teoricamente rappresentare un rischio anche per il fegato: ma nell'officina ci sarebbe tanto di quel fumo da non poter tenere gli occhi aperti...(l'ho visto!).
Grazie a tutti dei consigli.
Allora, i valori nei due saldatori sono:
GPT borderline
GOT circa 70-80
GGT 120-140.
Ai metalmeccanici che hanno comunque un rischio chimico valutato non moderato in genere richiedo analisi ematochimiche con emocromo funz epatica e renale (non siete d'accordo).
Mi rendo conto che molto probabilmente si tratta di patologie non correlate con l'esposizione professionale, ma che fare non indagare?
Inviare dal medico e rivederli successivamente?
A me è scattato il campanello d'allarme soltanto perchè nello stesso periodo mi è successa una situazione simile (quando ho le cartelle sotto mano vi riporto anche questi altri valori con precisione), altrimenti probabilmente non ci avrei posto tutta questa attenzione.
Voglio dire la cosa più normale è che si mettessero a dieta, valutassero con il proprio medico la situazione epatica con markers per epatite ed eventualmente eco epatica; non posso certo richiedere questi accertamenti al datore di lavoro, non credete?
mambo il 03/06/2007 09:25 ha scritto:
Grazie a tutti dei consigli.
Allora, i valori nei due saldatori sono:
GPT borderline
GOT circa 70-80
GGT 120-140.
Ai metalmeccanici che hanno comunque un rischio chimico valutato non moderato in genere richiedo analisi ematochimiche con emocromo funz epatica e renale (non siete d'accordo).
Mi rendo conto che molto probabilmente si tratta di patologie non correlate con l'esposizione professionale, ma che fare non indagare?
Inviare dal medico e rivederli successivamente?
A me è scattato il campanello d'allarme soltanto perchè nello stesso periodo mi è successa una situazione simile (quando ho le cartelle sotto mano vi riporto anche questi altri valori con precisione), altrimenti probabilmente non ci avrei posto tutta questa attenzione.
Voglio dire la cosa più normale è che si mettessero a dieta, valutassero con il proprio medico la situazione epatica con markers per epatite ed eventualmente eco epatica; non posso certo richiedere questi accertamenti al datore di lavoro, non credete?
Dimenticavo le sostanze che utilizzano di frequente sono sgrassanti e solventi. Comunque martedì pom torno in azienda e vi faccio sapere. Nel frattempo ogni consiglio è ben accetto!
Grazie a tutti
...io le analisi le ripeterei tra un mese, poi dopo tre mesi e poi dopo altri tre...
dice bene nofer, controlla HCV, e fai fare un eco addome..o almeno eco epatica
fine turno: ippurico, metilippurico, mandelico, fenilgliossilico, se esiste esposizione a toluene, xilene o stirene.
tienici inforamti, cordialità
maxmd il 05/06/2007 06:43 ha scritto:
...io le analisi le ripeterei tra un mese, poi dopo tre mesi e poi dopo altri tre...
dice bene nofer, controlla HCV, e fai fare un eco addome..o almeno eco epatica
fine turno: ippurico, metilippurico, mandelico, fenilgliossilico, se esiste esposizione a toluene, xilene o stirene.
tienici inforamti, cordialità
anche secondo me è il caso di fare markers ed eco. Ma credo sia il caso di consigliarglieli, magari scrivendo una lettera per il medico di base. Posso chiedere questi accertamenti al datore di lavoro? a me sembra sia eccessivo.
PEr la ripetizione degli acidi assicurandomi della corretta procedura di raccolta urina è un altro conto.
Non credi?
Comunque se il datore di lav non mi da buca come è successo oggi, domani vado in azienda.
certo, manda una lettera tramite il lavoratore al medico di base, magari mettendone copia in cartella.
il fine turno raccoglilo il venerdì pomeriggio, io mi sono trovato in una situazione simile con dei resinatori (valori di mandelico e fenilgliossilico alle stelle) e sono andato con le provette in azienda invitando i lavoratori a fare pipì con me dietro la porta del bagno...non penso sia eccessivo, visto che si tratta di informazioni importanti per lo stato di salute del lavoratore e, di conseguenza, per una corretta definizione dell'idoneità lavorativa.
cordialità
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