Cari colleghi,
vorrei un consiglio.
Dopo aver effettuato le visite per l'idoneità alla mansione specifica in un asilo privato, mi trovo a dover formulare un giudizio di idoneità alla mansione di cuoca, ad una lavoratrice con sindrome ansioso depressiva con fasi di compenso alternanti, con funzioni eseguite a volte in modo non corretto (scarso rispetto di orari ed HCCP). La preoccupazione del consiglio dell'asilo, è rivolta alla tutela degli ospiti e ad una possibile situazione di "allarme" che potrebbe "contagiare" le mamme.
Ho internzione di proporre una idoneità con prescrizione, escludendo le operazioni di preparazione e distribuzione del vitto, e di controllo della dispensa degli alimenti; ho circoscritto l'idoneità alla pulizia della cucina, delle stoviglie, ecc.
Cosa ne pensate?
P.S.: anche se molti storceranno il naso, mi qualifico subito come un neo-specialista in Igiene e Medicina Preventiva.
mi correggo...HACCP!
Mamos il 08/06/2007 04:58 ha scritto:
Cari colleghi,
vorrei un consiglio.
Dopo aver effettuato le visite per l'idoneità alla mansione specifica in un asilo privato, mi trovo a dover formulare un giudizio di idoneità alla mansione di cuoca, ad una lavoratrice con sindrome ansioso depressiva con fasi di compenso alternanti, con funzioni eseguite a volte in modo non corretto (scarso rispetto di orari ed HCCP). La preoccupazione del consiglio dell'asilo, è rivolta alla tutela degli ospiti e ad una possibile situazione di "allarme" che potrebbe "contagiare" le mamme.
Ho internzione di proporre una idoneità con prescrizione, escludendo le operazioni di preparazione e distribuzione del vitto, e di controllo della dispensa degli alimenti; ho circoscritto l'idoneità alla pulizia della cucina, delle stoviglie, ecc.
Cosa ne pensate?
P.S.: anche se molti storceranno il naso, mi qualifico subito come un neo-specialista in Igiene e Medicina Preventiva.
...senza storcere il naso, ma con buonsenso:
1)la valutazione del rischio per la mansione cuoca l'hai perlomeno letta?? cioè, hai valuatto i rischi presenti per i quali scatta l'obbligo di sorveglianza sanitaria?? ...da come scrivi non si direbbe..
2)a tuo giudizio una persona con SAD è maggiormente tutelata se restringi il campo della sua attività lavorativa, ovvero se limiti ulteriormente le Sue possibilità di porsi in modo "attivo" nei confronti della mansione stessa??...
3)il fatto che la lavoratrice arrivi tardi al lavoro e non segua le norme HACCP non ti fa sorgere il dubbio che qualsiasi mansione e/o prescrizione non farebbe cambiare la situazione??
4)...l'ansia delle mamme è un motivo di prescrizione per la normativa vigente???
...esiste un gruppo di studio, si chiama La.R.A ed è coordinato da Magnavita; tra le altre cose si occupa di lavoratori con patologie psichiatriche che potrebbero essere fonte di rischio per colleghi e utenti, oltre che per sè...potresti contattarlo.
cordialità
ramazzini1
se specialista in igiene e' errata la qualifica di medico del lavoro competente, ma solo competente
Non entro nell'argomento specifico di questo post (e mi scuso della breve apparente "intrusione"), scrivo solo per puntualizzare che l'osservazione precedente mi sembra pertinente. Ho più volte stigmatizzato, nell'effettuare alcune risposte nell'ambito di altri forum, sull'utilizzo di "nick" da parte dei colleghi e non del proprio nome e cognome, ivi compresa l'omissione dell'indicazione dell'indirizzo di posta elettronica; a parte casi particolarissimi, che si possono contare sulla punta delle dita, in linea generale non ne vedo davvero la ragione. Comunque, per precisa scelta della Redazione, il sito rimane aperto a tutti e le discussioni rimangono non moderate (fatta eccezione per alcuni eccessi, lesivi della dignità personale, che talvolta è stato doveroso eliminare).
La dizione di Medico del Lavoro Competente (in sigla MeLC) riguarda e individua i medici specialisti in Medicina del Lavoro che svolgono l'attività di medico competente, precisando - anche se può apparire pleonastico - che non tutti gli specialisti medici del lavoro sono medici competenti (basti pensare, ad esempio, ai docenti universitari o ai ricercatori di altri Enti pubblici o privati che svolgono esclusivamente attività di ricerca o ai colleghi che prestano attività di vigilanza presso gli OO.VV.) e che - come ampiamente risaputo - non tutti i medici competenti sono specialisti in Medicina del Lavoro. D'altra parte questo sito è stato concepito e realizzato in epoca "precedente" alla approvazione del famoso articolo 1/bis, quando era possibile svolgere l'attività di medico competente solo per gli specialisti in Medicina del Lavoro (e i docenti universitari della disciplina) e per i colleghi autorizzati ai sensi dell'art. 55 del DL 277/91, e da quella condizione deriva la sua denominazione. Non credo sia il caso di effetuare una nuova registrazione sul Web o di cambiare indicazione, resta però integra la sostanza di quanto detto.
ramazzini1
La non moderazione dei forum e' in genere indice di democrazia: quel che guasta e' l'esagerazione. Un po' di ordine non guasterebbe e farebbe alzare i livelli delle discussioni. Molti dei vecchi frequentatori del forum ormai si limitano a leggere (smentitemi se sbaglio) e a fare spallucce..
Penso che un giudizio di limitazione nel caso in questione sarebbe eticamente inaccettabile, perchè non protegge il lavoratore da un rischio professionale nè mira alla protezione di terzi, ma sembra ispirato a non meglio precisati interessi di immagine del datore di lavoro. Una situazione simile ci ha spinto a scrivere un articolo sul GIMLE (Magnavita N, Bosco MG, Ranalletta D, Salerno S. Idoneità, disabilità e mobbing, GIMLE 2006; 28(4): 440-443) cui rinvio per le considerazioni sul ruolo del medico competente, che può risultare molto negativo.
Quanto al Post Scriptum di Ramistella, preciso di aver trovato qualche difficoltà a definirmi, essendo al tempo stesso universitario, ospedaliero, specialista in medicina del lavoro, medico autorizzato e medico competente. Preferirei quindi conservare la qualifica di "medico di fabbrica", come sono stato per circa venti anni prima del 626, quando eravamo pochi e poco pagati.
Rigrazio i colleghi per le risposte. Davvero molto utili.
A volte non sempre è possibile descrivere in un post, ed in modo esaustivo, i problemi cui si va incontro e che andrebbero visti direttamente (come di norma, in medicina). La patologia psichiatrica in questione sarebbe emersa per cause intercorse in ambito familiare, piuttosto che lavorative (sono stato appena nominato...proprio come il caso in letteratura segnalato da ipernic).
Comunque, proprio in virtù del fatto che vanno espressi "giudizi di idoneità riferiti al rischio professionale specifico e non generalizzati
alla capacità a proficuo lavoro", e che nella valutazione di problematiche psichiatriche (in qualunque ambiente e modalità si siano prodotte, io credo..), circoscrivere le fasi "attive" possa contribuire a pregiudicare le fasi di compenso, avevo già formulato il giudizio di idoneità alla mansione.
Ho iniziato questa professione da soli cinque mesi e quindi non debbo segnalarvi nulla di nuovo, comunque vorrei rimarcare il fatto che a volte si riversano sul medico del lavoro aspettative incongrue da parte di datori che non necessariamente cercano la via sanitaria per sostituire un lavoratore, ma magari solo per il timore (soprattutto quando la realtà lavorativa ed il contesto comunale sono di piccole dimensioni)di poter vedere compromessa tutta l'attività.
Confermando l'idoneità e non lasciando alcuno spazio a modalità di "Mobbing strategico", tornerò in quell'asilo per puntualizzare insieme al lavoratore e al datore i ruoli e le prerogative di ciascuno che, se perseguite in modo corretto, potrebbero portare alla risoluzione dei problemi magari anche in tempi rapidi.
A presto e buon lavoro (competente, si capisce!)
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