Cari Colleghi, in un'azienda che si avvia ad utilizzare macchinari potenzialmente in grado di sviluppare (sulla base dei test richiesti) ultrasuoni con frequenza superiore a 10kHz e potenza superiore a 300W, mi chiedo se, in termini di sorveglianza sanitaria mi consigliereste di integrare il protocollo sanitario che, sulla base del rischio complessivo, già prevede oltre alla visita annuale, l'emocromo e l'esame urine. Preciso che l'esposizione diretta del lavoratore sarà possibile solo in caso di malfunzionamenti delle macchine
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