Buongiorno a tutti,
Vorrei chiedere se quelcuno conosce delle pubblicazioni o delle linee guida che diano qualche indicazione sull'esecuzione delle spirometrie.
Grazie
Saluti
Roberto
un libro che mi è stato utile è:
Gregg E. Kuppel
PROVE DI FUNZIONALITA' RESPIRATORIA
Ed. Mediserve
Io posseggo un'edizione del 1996. Non so se ne è stata pubblilcata una successiva
Gli atti di un corso di formazione teorico pratico tenutosi a Viterbo nel giugno 2003 dal titolo "Appunti di spirometria" sono fatti bene.
Puoi provare a contattare i Colleghi dello SPISLL di Viterbo.
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
-e sapete anche come si disinfetta lo spirometro kit cosmed?
-le istruzioni non dicono molto - ho timore che possa essere veicolo di malattie -
- non trovo molti studi sull'argomento -
- Da noi si usa amuchina diluita con acqua - e' sufficiente ?
- molti non si pongono proprio il problema -- E' forse irrilevante ? - grazie
Buongiorno a tutti
io utilizzo amuchina diluita con acqua per la pulizia della sola turbina (posseggo uno SPIROLAB II). Questo è quello che mi è stato consigliato dal venditore. immersione per 3-4 ore.
QUALCUNO SA DIRMI CHI PUò FARE LA SPIROMETRIA OLTRE AL PERSONALE MEDICO?
GRAZIE
ollyou il 18/10/2007 09:55 ha scritto:
Buongiorno a tutti
io utilizzo amuchina diluita con acqua per la pulizia della sola turbina (posseggo uno SPIROLAB II). Questo è quello che mi è stato consigliato dal venditore. immersione per 3-4 ore.
QUALCUNO SA DIRMI CHI PUò FARE LA SPIROMETRIA OLTRE AL PERSONALE MEDICO?
GRAZIE
Temo che il problema non sia la disinfezione della turbina a fine giornata. La modalità d'esecuzione delle PFR è il punto critico della questione, vista la impossibilità di una sterilizzazione della turbina ad ogni prova.
Temo che il problema si possa attenuare solo modificando la modalità d'esecuzione e riducendo le PFR alla sola spirometria modificata in esclusivo senso espiratorio.
Cito di seguito una osservazione da me inviata ad un collega dello SPISLL recentemente.
.................con le osservazioni che sguono:
1) è facilmente documentabile un recente ed imponente flusso migratorio di lavoratori provenienti dai paesi dell'est europeo e in particolare dai paesi neocomunitari
2) è dato acquisito che in tali paesi alcune malattie infettive sono sotto scarso controllo viste le condizioni economiche dei paesi stessi
3)La tubercolosi in Europa
Nella Regione Europea dell’OMS, la TBC è un problema sanitario molto serio che richiede interventi urgenti. Secondo le stime dell’OMS, nel 2004 si sono registrati 450.00 nuovi casi e 69.000 decessi causati dalla TBC, che equivalgono a 50 nuovi casi o 8 decessi ogni ora.
In Europa si registra il 5 per cento del numero annuale di nuovi casi di TBC nel mondo, rispettivamente un po’ più ed un po’ meno delle regioni Americana e Mediterranea orientale dell’OMS.
In ambito europeo, l’incidenza della TB varia notevolmente passando dai 4 nuovi casi della Svezia ai 177 del Tajikistan (valori annuali per 100.000 abitanti).
La Federazione Russa occupa il 12° posto fra i 22 Paesi al mondo con il numero maggiore di nuovi casi di TB. Per quel che riguarda l’Unione europea (UE), il tasso di incidenza della TB aumenta passando da una media di 13 casi ogni 100.000 abitanti nei Paesi membri principali (UE/15) a 27 nei nuovi Paesi membri (UE/10) a 53 nei quattro Paesi che stanno per entrare a far parte dell’Unione o candidati all’ingresso nella stessa, fino a 98 nei Paesi che confinano con l’Unione.
Secondo l’ultimo rapporto mondiale dell’OMS, l’Europa presenta zone con i più alti tassi di TBC farmaco-resistente al mondo, con ben 8 paesi fra i primi 10 che sono stati trovati al momento dell’indagine (1999-2002) con una prevalenza di TBC multi-resistente.
Cosa c'entra tutto ciò?
Lo so che lo sapevi, mi meraviglieri moltissimo se così non fosse.
Aggiungo però che da un'indagine formale che sto svolgendo tra i lavoratori mi risulta quanto segue:
Le prove respiratorie vengono eseguite con boccagli sterili (più o meno) sia in ambito di medicina del lavoro che in ambito medico sportivo utilizzando spirometri portatili (COSMED in primis).
La prova respiratoria richiede una duplice fase, una inspiratoria ed una espiratoria attraverso boccaglio e turbina.
La fase inspiratoria con il flusso d'aria attraverso la turbina avviene senza nemmeno la più elementare tutela rispetto agli agenti possibilmente lasciati nella turbina dall'atto espiratorio forzato del candidato precedente.
Ne consegue che le prove respiratorie eseguite come abitualmente avviene possono essere un veicolo importante di malattie infettive anche gravi, considerando che nessuno si sogna di cambiare e/o sterilizzare la turbina per ogni PFR che esegue (non esistono turbine usa e getta).
E' una mia sensazione che per prevenire ci stiamo inconsciamente trasformando in untori.
Attendo una tua valutazione del "caso".
Medici indolenti & Aziende Netgroup
https://www.facebook.com/retemedicicompetenti/
caro collega hai colto nel segno.
io faccio fare la spirometria solo in fase espiratoria, chiedendo al lavoratore di inspirare in modo massimale ma senza il boccaglio. mi rendo conto che probabilmente tale modalità di esecuzione non è proprio perfetta, ma anch'io ho fatto le tue stesse considerazioni (tra l'altro sulla tbc ho fatto la tesi di specializzazione) e l'escamotage trovato mi è sembrata la cosa più logica da fare.
cordialità (e complimenti per il tuo metodo per le discopatie).
maxmd il 24/10/2007 11:30 ha scritto:
caro collega hai colto nel segno.
io faccio fare la spirometria solo in fase espiratoria, chiedendo al lavoratore di inspirare in modo massimale ma senza il boccaglio. mi rendo conto che probabilmente tale modalità di esecuzione non è proprio perfetta, ma anch'io ho fatto le tue stesse considerazioni (tra l'altro sulla tbc ho fatto la tesi di specializzazione) e l'escamotage trovato mi è sembrata la cosa più logica da fare.
cordialità (e complimenti per il tuo metodo per le discopatie).
Anch'io e ormai da anni in rispetto al tanto declamato ma poco considerato diritto alla salute.
Grazie per i complimenti, ma lo hai provato?
Tcam
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Benissimo tcam
sono pienamente d'accordo con la tua puntuale valutazione sulla possibilità di veicolare agenti patogeni attraverso l'esecuzione della spirometria nella fase inspiratoria. Io quando ho comperato lo spirometro, ho avuto in dotazione due turbine. Ne ho acquistata un'altra (in totale 3) che interscambio ogniqualvolta decido di eseguire una spirometria con una fase inspiratoria. Solitamente eseguo solo la spirometria espiratoria con un boccaglio monouso.
ciao
fracchiolla il 17/10/2007 09:53 ha scritto:
un libro che mi è stato utile è:
Gregg E. Kuppel
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Io posseggo un'edizione del 1996. Non so se ne è stata pubblilcata una successiva
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