Buongiorno a tutti e grazie in anticipo a coloro che vorranno rispondermi.
Sono un vigile urbano addetto ai servizi amministrativi (lavoro di ufficio, solo una volta al mese possibilità di servizio festivo e/o notturno di viabilità) e il mio datore di lavoro mi sottopone obbligatoriamente con cadenza biennale a visita sanitaria per l'idoneità alla mansione specifica.
Durante l'ultima visita sono stato sottoposto a accertamento audiometrico (in cuffia in una stanza tutt'altro che insonorizzata, niente cabina silente), spirometria e visita, diciamo così, tradizionale, durante la quale il medico competente ha rilevato valori di pressione sistolica/diastolica 155/95.
Il medico mi ha detto che, avendomi trovato in sovrappeso (85Kg per m 1,75), si riservava di darmi l'idoneità se prima non vedeva i risultati di analisi del sangue e dele urine, cose di cui sono in attesa:sono pertanto uscito dallo studio con in mano copia della certificazione risultanze degli accertamenti effettuati senza la compilazione della parte relativa ai risultati finali (idoneità, non idoneità, giudizio in sospeso etc.).
Alle mie richieste di chiarimenti in merito al perchè e in che modo valori pressori un po' al di sopra della norma e un leggero sovrappeso (non sono obeso) potessero incidere sull'idoneità alla mia mansione specifica mi sono sentito ripondere che il medico competente aveva il diritto di valutare qualsiasi tipo di patologia e che, se per esempio il lavoratore avesse una situazione familiare che gli potesse creare tensione e stress, era potere del medico competente non rilasciare una idoneittà in funzione della propria valutazione del peso che questi fattori potrebbero avere.
Da qui le mie perplessità e le mie domande:
1- quali sono i limiti degli accertamenti sanitari che il medico competente compie sul lavoratore in funzione deldocumento di valutazione dei rischi della mansione specifica?
2- l'art. 16 della L.626/1994 recita testualmente al comma 3: "Gli accertamenti di cui al comma 2 comprendono esami clinici e biologici e indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti necessari dal medico competente". Sono legittimi esami generici (come emocromo, glicemia etc.) che ben difficilmente mi sembra possano essere considerati "mirati al rischio"?
3- Uno stato di sovrappeso può essere considerato elemento discriminante tra idoneità e non idoneità?
4- Dove finisce la competenza del medico competente (scusate il bisticcio di termini) ed inizia il diritto alla privacy del lavoratore?
E' lecito che questa figura istituzionale si permetta di tirare in ballo relazioni e dinamiche che afferiscono alla sfera dello strettamente privato del lavoratore?
Cerchero' di rispodnere in modo sintetico alle tue domande. Alla domanda 1 e 2 rispondo dicendoti che gli esami che il medico competente effettua sono -per legge- mirati al rischio e sono il risultato di quanto emerso dalla valutazione dei rischi. Accade quindi che alcuni degli accertamenti presi singolarmente non possano portare alla formulazione del giudizio di idoneità ma concorrono -nell'ambito di tutti gli accertamenti eseguiti- a fornire al medico competente un quadro d'insieme sul tuo stato di salute, condizine che si traduce poi nella formulazione del giudizio di idoneità alla mansione.
Faccio un esempio: una condizione di diabete (che si diagnostica partendo proprio da una glicemia elevata) potrebbe portare il tuo medico competente alla formulazione di un giudizio di idoneità con esenzione dal turno di notte con il solo fine di tutelare la salute del lavoratore.
All domada 3 rispondo ASSOLUTAMENTE NO.
Alla 4 mi sorge una domanda: c'e' stato un "attrito" o qualche incompresnione durante la visita? Cio' che accade nella sfera privata del soggetto, se non ha ripercussioni sulla salute psicofisica del lavoratore stesso in grado di modificarne il giudizio di idoneità, potra' essere annotata sulla cartella sanitaria ma non avra' ripercussioni sulla formulazione del giudizio.
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
grazie per la risposta ,
si c'è stato un attrito in quanto non sono stato informato per tempo della visita ma solamente la mattina di lunedi al mio rientro l'appuntamento era fissato per le 16,00 dello stesso giorno noi lavoratori non siamo stati informati nè del rischio che corriamo nè che gli accertamenti vengono fatti anche sulle ggt , che il medico competente riempe il verbale di visita ma non barra alcuna casella di idoneita o eventuali accertamenti attesi , fatti esternamente alla struttura del medico competente . premetto anche che sono in aria di responsabile per la sicurezza con il sindacato . grazie di nuovo
Mi scuso per alcune "storture" nell'italiano del mio messaggio. L'importante che i concetti fossero chiari.
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
Lasciamo perdere, mi devo scusare anche io per il post di prima scritto in fretta e furia in pausa pranzo.
Ringrazio nuovamente per la risposta.
Alcune cose però mi lasciano perplesso.
In funzione dei rischi individuati nel documento di valutazione degli stessi, non dovrebbe esistere un protocollo standard di accertamenti del quale il lavoratore deve essere debitamente informato? Ogni esame ulteriore "ad personam" che il medico competente ritenga di prescrivere non dovrebbe essere illustrato al lavoratore nel suo svolgimento e, soprattutto, nelle sue finalità?
Quello della trasparenza e della corretta informazione, problema sempre rilevante, è un aspetto ancora più delicato, secondo me, in questo contesto dove il medico non è quello di "fiducia" ma una figura istituzionale scelta dal datore di lavoro.
Riguardo poi al fatto che accadimenti della mia vita privata possano essere annotati nella cartella sanitaria che afferisce alla sfera del lavoro, mi fa sorgere spontanea una considerazione: mai parlare dei fatti propri sul luogo di lavoro!
Assolutamente si...ogni accertamento medico deve prevedere una corretta informazione del paziente/dipendente. Il consenso informato direi che ormai deve essere il "minimo sindacale" in ogni atto medico, anche in quelli previsti dalla Legge.
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
Concordo con Bordini, però mi si affaccia un dubbio: Audiometria e Spirometria. C'è per caso un'esposizione al rumore con un LEX,8h superiore a 85 dB(A)? C'è un'esposizione a polveri o un obbligo di utilizzo di DPI per le vie respiratorie? Non sarà per caso il "solito pacchetto standard" venduto così per alzare il prezzo?
Ricordo che il D.Lgs. 626/94 cita testualmente all'art. 17, c.1 "e) fornisce informazioni ai lavoratori sul significato degli accertamenti sanitari cui sono sottoposti" e "f) informa ogni lavoratore interessato dei risultati degli accertamenti sanitari di cui alla lettera e) e, a richiesta dello stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria". Ricordo che sempre il 626, all'art. 92, c., lett. b) recita: "con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda da lire cinquecentomila a lire tre milioni per la violazione degli articoli 17, comma 1, lettere e), f),....".
Altro dubbio: visita biennale, per quale rischio? Forse VDT, e allora l'esame oculistico? la valutazione dell'apparato osteo tendineo per "evidenziare eventuali malformazioni strutturali"(art. 55, c.1) e comunque che c'entrano audiometria e spirometria?
Ultimo commento: 1,75 x 85 da un BMI di 28, ovvero sovrappeso di primo grado e comunque non influente sul giudizio di idoneità.
"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI
Riprendo l'ultimo intervento:
1)Lavorando tutta la settimana in un ufficio dubito che il rumore sia superiore al volore di soglia e comunque nessuno si è mai presentato a misurarlo.
2)A detta del medico l'audiometria serve perchè due volte all'anno devo recarmi al poligono di tiro ed esplodo 50 colpi con la pistola d'ordinanza: pensare che anche questo viene fatto con le cuffie protettive indossate.
3)La spirometria viene fatta perchè esiste la possibilità che saltuariamente (molto, in verità) possa essere impiegato in compiti di viabilità e esposto alle polveri sottili. Mi viene da ridere pensando che abito in uno dei punti più trafficati della città, dalle finestre posso vedere i veicoli fermi in fila a una distanza di 200 metri dalle 8 di mattina alle 8 di sera!
3)Rischio da VDT? Non viene riconosciuto neppure ai colleghi addetti all'inserimento dati, figuriamoci a chi, come me, usa il pc solo in modo complementare alla attività di istruzione di pratiche amministrative, quindi non intensivo nè continuativo.
4)Alla domanda "quale rischio?" non so proprio rispondere in quanto nessuno ha mai visto il documento di valutazione del rischio e neppure ne è conosciuto il contenuto in quanto mai è stata fatta informazione ai lavoratori dei rischi individuati nella mansione specifica.
obelix.it il 15/11/2007 08:35 ha scritto:
Riprendo l'ultimo intervento:
1)Lavorando tutta la settimana in un ufficio dubito che il rumore sia superiore al volore di soglia e comunque nessuno si è mai presentato a misurarlo.
2)A detta del medico l'audiometria serve perchè due volte all'anno devo recarmi al poligono di tiro ed esplodo 50 colpi con la pistola d'ordinanza: pensare che anche questo viene fatto con le cuffie protettive indossate.
3)La spirometria viene fatta perchè esiste la possibilità che saltuariamente (molto, in verità) possa essere impiegato in compiti di viabilità e esposto alle polveri sottili. Mi viene da ridere pensando che abito in uno dei punti più trafficati della città, dalle finestre posso vedere i veicoli fermi in fila a una distanza di 200 metri dalle 8 di mattina alle 8 di sera!
3)Rischio da VDT? Non viene riconosciuto neppure ai colleghi addetti all'inserimento dati, figuriamoci a chi, come me, usa il pc solo in modo complementare alla attività di istruzione di pratiche amministrative, quindi non intensivo nè continuativo.
4)Alla domanda "quale rischio?" non so proprio rispondere in quanto nessuno ha mai visto il documento di valutazione del rischio e neppure ne è conosciuto il contenuto in quanto mai è stata fatta informazione ai lavoratori dei rischi individuati nella mansione specifica.
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