Prendendo spunto dalla recente pubblicazione in GU del decreto che istituisce l'anagrafe nazionale vaccini.
https://gallery.mailchimp.com/9f2...ne_Anagrafe_Nazionale_Vaccini.pdf
Partendo dal punto fermo che questa, cosi come le anagrafi regionali, si riferiscono alle sole vaccinazioni del calendario vaccinale vigente, mi chiedo quale deve essere il flusso (se richiesto e previsto) delle vaccinazioni relative ai vaccini di richiamo dTPa o altre vaccinazioni previste in base al piano sanitario, che alcuni di noi si potrebbero ritrovare a somministrare all'interno delle aziende. La soluzione potrebbe essere quella di inviare sempre e comunque alle ASL/ATS i lavoratori anche se confligge con l'indicazione del DL81 che stabilisce che è il DL a mettere a disposizione i vaccini. Attendo vostri commenti
Andrea Angelo Bordiga
abordiga il 05/12/2018 12:11 ha scritto:
Prendendo spunto dalla recente pubblicazione in GU del decreto che istituisce l'anagrafe nazionale vaccini.
https://gallery.mailchimp.com/9f2...ne_Anagrafe_Nazionale_Vaccini.pdf
Partendo dal punto fermo che questa, cosi come le anagrafi regionali, si riferiscono alle sole vaccinazioni del calendario vaccinale vigente, mi chiedo quale deve essere il flusso (se richiesto e previsto) delle vaccinazioni relative ai vaccini di richiamo dTPa o altre vaccinazioni previste in base al piano sanitario, che alcuni di noi si potrebbero ritrovare a somministrare all'interno delle aziende. La soluzione potrebbe essere quella di inviare sempre e comunque alle ASL/ATS i lavoratori anche se confligge con l'indicazione del DL81 che stabilisce che è il DL a mettere a disposizione i vaccini. Attendo vostri commenti
Grazie a Dio, le ASL a con cui ho avuto a che fare si sono sempre rese disponibili a vaccinare gratuitamente i lavoratori senza grandi storie.
Qualche anno fa qualche operatore isolato di una ASL aveva rimandato indietro i lavoratori chiedendo che la vaccinazione fosse pagata (si parlava dell'antitetanica in particolare) ... sono poi finiti sui giornali tra mille proteste ed ora vaccinano senza problemi.
Riguardo alla comunicazione dai MC alle ASL delle vaccinazioni eventualmente eseguite presso le aziende (tra l'altro pratica vietata per carenza dei requisiti igienico-sanitari ecc., ma è un'altra storia), si dovrebbe avere una PEC di riferimento immagino.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Ma che problemi vi mettete?
Io vaccino, quando è previsto dalla legge o quando i lavoratori lo richiedono e, soprattutto, ho una ragionevole certezza che la prestazione mi venga pagata. Poi invio la comunicazione alla ASL competente per territorio (non a quella di residenza del lavoratore, come cercavo di fare un tempo: un delirio, soprattutto con gli stranieri o i residenti in altre regioni). Quando non sono sicuro di essere pagato lascio la prescrizione, e che si arrangino.
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