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Cartella Sanitaria e di Rischio

Questo argomento ha avuto 15 risposte ed è stato letto 3314 volte.

Gennaro

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  • Cartella Sanitaria e di Rischio
  • (21/11/2007 09:39)

Buona giornata a tutti
Vorrei aprire una discussione in merito alla Cartella sanitaria e di rischio.
Pricisamente, quali sono i contenuti di una buona anamnesi lavorativa che il medico competente deve inserire in cartella? la domannda sembra banale e la risposta scontata....
Grazie
Gennaro

Gennaro Bilancio

lombait

lombait
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Medico del Lavoro Competente
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  • Re: Cartella Sanitaria e di Rischio
  • (21/11/2007 14:01)

effettivamente una risposta esauriente richiederebbe molto spazio.
Ti dico comunque come imposto io in generale l'anamnesi lavorativa: parto dal primo lavoro (ovviamente non mi interessa se con o senza contratto) e tendo a raggruppare le attività per analogia dei rischi. Magari poi alla fine richiamo, sulla base del rischio lavorativo attuale, eventuali precedenti esposizioni a fattori di rischio che possano giocare un ruolo sinergico con l'attuale.
Risposta forse un pò complicata ma spero utile

nofertiri9

nofertiri9
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  • Re: Cartella Sanitaria e di Rischio
  • (21/11/2007 19:07)

Gennaro il 21/11/2007 09:39 ha scritto:
Buona giornata a tutti
Vorrei aprire una discussione in merito alla Cartella sanitaria e di rischio.
Pricisamente, quali sono i contenuti di una buona anamnesi lavorativa che il medico competente deve inserire in cartella? la domannda sembra banale e la risposta scontata....
Grazie
Gennaro

...vedo che hai avuto modo di interfacciarti con un certo gruppo di tuoi colleghi dei Servizi che, nella cartella sanitaria di certe aziende nel loro mirino semipersonale, pretendono che tu ci scriva (è un esempio esasperato, ma non troppo)anche quanti rapporti sessuali ha il lavoratore a settimana, se con la legittima compagna o occasionali, se prima di uscire di casa la mattina la fa nel suo bagno o se usa quello della fabbrica, se hai valutato la possibilità che possa essere allergico al bagno schiuma o allo shampoo, perchè non lo hai fatto sottoporre alla pincopallinemia che potrebbe essere l'IBE dalla tiziosempronite occasionalmente sfiorata 2 minuti ogni 3 anni...
Forza, non ti abbattere: andranno in pensione anche loro, una buona volta!

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

Gennaro

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  • Re: Cartella Sanitaria e di Rischio
  • (22/11/2007 13:42)

La cartella sanitaria così come più volte scritto su questo forum, dovrebbe seguire un lavoratore dopo il licenziamento.
Su questo punto penso che siamo tutti d’accordo.
A questo punto la domanda sorge spontanea” a cosa serve la cartella sanitaria e di rischio?
Serve solo per avere dei dati sanitari pregressi?....sicuramente no….sarebbe troppo riduttivo!
Penso che inserendo dettagliatamente il compito lavorativo, i rischi di esposizione e la stima del rischio, il nuovo medico competente in caso di sospetta malattia professionale avrà tra le mani dei dati fondamentali utili per valutare il nesso di causalità.
Saluti Gennaro

Gennaro Bilancio

nofertiri9

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  • Re: Cartella Sanitaria e di Rischio
  • (22/11/2007 19:06)

certo, dovrebbe essere come dici tu. Altrimenti non ha senso, concordo.
eppure, sono convinta che così come lo dici tu non accadrà mai. nemmeno se lo scrivono nella Costituzione

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

Gennaro

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  • Re: Cartella Sanitaria e di Rischio
  • (23/11/2007 07:05)

Penso che è possibile attuare quanto ho scritto. Conosco medici competenti che operano nel modo su descritto.
Basta un pò di volontà, svincolarsi da centri mangiasoldi e dedicare il giusto tempo per svolgere tuti i compiti che il medico competente ha sia dal punto di vista legislativo che etico.
Purtroppo in molte realtà lavorative, soprattutto nelle mie zone il MC viene visto come la figura professionale che deve fare le "visite mediche". Non voglio discutere dei motivi, già altre volte ne abbiamo parlato. Voglio solo esprimere un pensiero personale, confrontarmi con voi e magari trovare un'omogeneità di comportamento sulle problematiche che il MC incontra durante la propria attività. Nel caso specifico la L'inseriemnto dei rischi nella cartella sanitaria.
La sorveglianza sanitaria non è solo la visita medica ma inizia con la presa visione del documento di valutazione dei rischi (molti medici competenti sono nominati dopo la stesura della VD). La lettura della VDR deve essere critica, il MC dovrebbe segnalare al datore di lavoro le incongruenze. Purtroppo devo dire con rammarico che molte, mltissime valutazione dei rischi sono carte per camino. Spesso non è descritto il ciclo tecnologico, o se presente solo accenato, manca un elenco dei lavoratori, manca un mansionario, mancano le schede tecniche di sicurezza degli agenti chimici utilizzati, o se presenti sono in diverse lingue tranne l'italiano e non aggiornate, manca spesso la valutazione dei rischi per gli "ipersuscettibili", spesso sono utilizzati medodi non compatibili con l'attività lavorativa presente in quel contesto produttivo, manca un taglio sanitario ecc..
Il medico competente che non ha una buona valutazione dei rischi non può operare bene è costretto ad arrampicarsi sugli specchi sin dall'inizio. Allora perchè il MC non interviene e fare in modo che ciò cambi? Lo so, conosco i motivi, ma penso che se tutti iniziano a comportarsi in un certo modo le cose possono cambiare.! RICORDIAMOCI CHE IL MEDICO COMPETENTE A PARITA' DEL DATORE DI LAVORO RISCHIA IL "SEDERE"
Non vorrei dilungarmi, le cose da dire sull'argomento sono tante.
Dopo la valutazione dei rischi il Mc deve effettuare un buon sopralluogo, durante il quale osserva direttamente e attentamente i lavoratori durante l'attività. Naturalmente il sopralluogo deve essere effettuato insieme al RSPP e RLS, momento in cui può chiedere informazioni sul ciclo tecnologico e dicutere sulle problematiche riscontrate.
Sempre secono il mio parere il mc deve conoscere i metodi di valutazione dei vari rischi specifici presenti nell'ambiente di lavoro, in modo tale da verificare se i metodi che sono stati scelti sono compatibili con quell'attività lavorativa. Se il caso lo richieda il MC deve effettuare in prima persona una prima valutazione del rischio, o una propria valutazione per confrontarla con quella trovata. Con questo non volgio dire che il MC deve fare l'architetto, il biologo, il chimico o un'altra figura professionale che si occupa della salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori, ma deve poter essere indipendente e partecipativo alla valutazione dei rischi. Naturalmente non deve accontentarsi dei numeretti che escono fuori dai vari metodi ma verificare quali sono quei punti critici che hanno determinato qual valore. Un sopralluogo effettuato in questo modo permette al medico competente di essere "padrone della situazione". Infatti può redigere un buon protocollo di sorveglianza sanitaria, compilare dettagliatamente la cartella sanitaria di rischio, formulare un giudizio di idoneità adeguato e trovare il nesso di causalità in caso di malattia professionale.
Non ho scritto niente di particolare, penso che tutti i medici competenti ne sono a conoscenza, allora quando cambiamo?
Saluti Gennaro

Gennaro Bilancio

Gennaro

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  • Re: Cartella Sanitaria e di Rischio
  • (23/11/2007 07:08)

Ho fatto un pò di errori durante la scrittura chiedo scusa

Gennaro Bilancio

nofertiri9

nofertiri9
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  • Re: Cartella Sanitaria e di Rischio
  • (23/11/2007 20:20)

Caro gennaro, sappiamo entrambi che la situazione in cui operiamo è la stessa, geograficamente parlando. Tu dici sui DVR quello per cui io sto imprecando da anni, e se proprio lo vuoi sapere è da quando, con il 626, la "sicurezza" si è fatta business.
Prima, permettetemi di insistere con il 303/56, magari non erano tantissime le aziende che davvero curavano questi aspetti aziendali, in compenso quelle che lo facevano si rivolgevano ai signori professionisti, e non al ragioniere per "fare queslle carte della sicurezza", e lo sai come lo sappiamo in parecchi. Mi potevo permettere di suggerire i punti e i tempi di campionamento, potevo scegliere le priorità, insomma potevo fare il mio mestiere tentando di non commettere troppi errori: si "studiava" la fabbrica, si faceva consulenza come si deve; certo, sempre lì a contrattare per il lato economico (non ricordo di una sola mia offerta che sia stata accettata senza discuterne, da mai) ma alla fine i risultati c'erano. Adesso, se voglio sopravvivere professionalmente, sono costretta ad abbozzare anche alle richieste di RSPP che mi chiedono di misurare cose scelte in modo raffazzonato e per di più in numero e condizioni a mio avviso poco significativi perchè possano costituire un valido punto di partenza per una corretta valutazione, e questo sia per agenti chimici che per altri fattori di rischio. E non ti dico che succede quando, per caso, esce qualche risultato che "non gli garba". Intanto, anche nel mio campo specifico stanno spuntando come i funghi d'autunno "studi pofessionali" che offrono a prezzi decisamente poco credibili analisi del di tutto e del di più. In genere, anche quelli sono assoldati dai centri mangiasoldi (mi piace questa definizione, la trovo precisa e puntuale) che non hanno alcun interesse a porre problemi perchè poi dovrebbero anche risolverli, e tutti insieme mettono la testa sotto la sabbia.
Mi ripeto, da un pochetto sto lavorando più per i penalisti che per le fabbriche, a momenti, perchè poi quando sorge davvero il problema e di trovano con delle carte, e solo carte, in mano, allora sì che chiamano, eccome.
Dice un mio caro amico e collega dirigente del Servizio di Prevenzione in una AUSL in altra Regione "oh, he te tu un sei 'ontenta 'he 'uando i s'ha i 'arabinieri a 'ulo ti si 'hiama???" (indovinate di che regione sto parlando...)E io gli ho risposto che no, non sono contenta affatto, perchè sono relegata ad intervenire quando è, spesso, già tardi.
Se tutti i medici si comportassero come tu auspichi, se in tutti i laboratori non si curasse solo l'aspetto costi/ricavi con le conseguenze relative, si potebbe incidere sul qualcosa, almeno. Ma torvi sempre chi firma l'analisi accondiscendente, cosìcome trovi sempre chi firma l'idoneità altrettanto accondiscendente.
Personalmente, io penso che un buon consulente debba non limitarsi ad eseguire delle analisi o comunque misure attendibili, perchè questo è il minimo che si chiede a un qualunque professionsita non "cartaro", ma che sia tenuto anche a fornire indicazioni supplementari, a suggerire strategie valutative, in poche parole a collaborare.
Ma...
Eppure, se voi medici poteste avere delle notizie attendibili sulle esposizioni pregresse, che sarebbe tanto bello poter vedere riportate sulle Cartelle Personali di rischio, e ovviamente sulle presenti, probabilmente avreste delle possibilità valutative a vostra volta maggiori, potreste dare ulteriori suggeimenti etc., . Così, si potrebbe innescare un circolo virtuoso. A volte ci si riesce.
A volte NO.

Nofer
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fbruz

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  • Re: Cartella Sanitaria e di Rischio
  • (23/11/2007 23:06)

Gennaro il 23/11/2007 07:05 ha scritto:
Penso che è possibile attuare quanto ho scritto. Conosco medici competenti che operano nel modo su descritto.
Basta un pò di volontà, svincolarsi da centri mangiasoldi e dedicare il giusto tempo per svolgere tuti i compiti che il medico competente ha sia dal punto di vista legislativo che etico.
Purtroppo in molte realtà lavorative, soprattutto nelle mie zone il MC viene visto come la figura professionale che deve fare le "visite mediche". Non voglio discutere dei motivi, già altre volte ne abbiamo parlato. Voglio solo esprimere un pensiero personale, confrontarmi con voi e magari trovare un'omogeneità di comportamento sulle problematiche che il MC incontra durante la propria attività. Nel caso specifico la L'inseriemnto dei rischi nella cartella sanitaria.
La sorveglianza sanitaria non è solo la visita medica ma inizia con la presa visione del documento di valutazione dei rischi (molti medici competenti sono nominati dopo la stesura della VD). La lettura della VDR deve essere critica, il MC dovrebbe segnalare al datore di lavoro le incongruenze. Purtroppo devo dire con rammarico che molte, mltissime valutazione dei rischi sono carte per camino. Spesso non è descritto il ciclo tecnologico, o se presente solo accenato, manca un elenco dei lavoratori, manca un mansionario, mancano le schede tecniche di sicurezza degli agenti chimici utilizzati, o se presenti sono in diverse lingue tranne l'italiano e non aggiornate, manca spesso la valutazione dei rischi per gli "ipersuscettibili", spesso sono utilizzati medodi non compatibili con l'attività lavorativa presente in quel contesto produttivo, manca un taglio sanitario ecc..
Il medico competente che non ha una buona valutazione dei rischi non può operare bene è costretto ad arrampicarsi sugli specchi sin dall'inizio. Allora perchè il MC non interviene e fare in modo che ciò cambi? Lo so, conosco i motivi, ma penso che se tutti iniziano a comportarsi in un certo modo le cose possono cambiare.! RICORDIAMOCI CHE IL MEDICO COMPETENTE A PARITA' DEL DATORE DI LAVORO RISCHIA IL "SEDERE"
Non vorrei dilungarmi, le cose da dire sull'argomento sono tante.
Dopo la valutazione dei rischi il Mc deve effettuare un buon sopralluogo, durante il quale osserva direttamente e attentamente i lavoratori durante l'attività. Naturalmente il sopralluogo deve essere effettuato insieme al RSPP e RLS, momento in cui può chiedere informazioni sul ciclo tecnologico e dicutere sulle problematiche riscontrate.
Sempre secono il mio parere il mc deve conoscere i metodi di valutazione dei vari rischi specifici presenti nell'ambiente di lavoro, in modo tale da verificare se i metodi che sono stati scelti sono compatibili con quell'attività lavorativa. Se il caso lo richieda il MC deve effettuare in prima persona una prima valutazione del rischio, o una propria valutazione per confrontarla con quella trovata. Con questo non volgio dire che il MC deve fare l'architetto, il biologo, il chimico o un'altra figura professionale che si occupa della salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori, ma deve poter essere indipendente e partecipativo alla valutazione dei rischi. Naturalmente non deve accontentarsi dei numeretti che escono fuori dai vari metodi ma verificare quali sono quei punti critici che hanno determinato qual valore. Un sopralluogo effettuato in questo modo permette al medico competente di essere "padrone della situazione". Infatti può redigere un buon protocollo di sorveglianza sanitaria, compilare dettagliatamente la cartella sanitaria di rischio, formulare un giudizio di idoneità adeguato e trovare il nesso di causalità in caso di malattia professionale.
Non ho scritto niente di particolare, penso che tutti i medici competenti ne sono a conoscenza, allora quando cambiamo?
Saluti Gennaro

fai bene e scorda, e se fai male ... pensaci ...

fbruz

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  • Re: Cartella Sanitaria e di Rischio
  • (23/11/2007 23:26)

Caro Gennaro,
come è bello pontificare (fino alle pippe mentali) dalle comode stanze dell'Organo di Vigilanza della Struttura Pubblica, seduto dietro ad un tavolo dove, protetto dalla Struttura, stessa puoi dire e (purtroppo) fare quello che vuoi; tanto lo stipendio "fisso e per tutta la vita" te lo paga l'ASL, e nessun Datore di Lavoro potrà mai contraddirti.
Penso che hai fatto anche tu il Medico Competente VERO .......???!! Prima della "Guardia" hai fatto il "Ladro"!!! Lavoravi come hai descritto ..... ??? Spero di si, perchè, se ci sei riuscito (scusami ma ho qualche umano dubbio) rispondi alle seguenti domande:
1. Ti è stato permesso dal Datore di Lavoro di fare ciò che hai descritto?
2. Di fronte a palesi violazioni delle norme igienico ambientali ed alle incongruenze del D.V.R., il D.d.L. ha operato le modifiche da te proposte??
3. Di fronte ad idoneità quasi impossibili (es. gli ipersuscettibili) ti è stato lasciato spazio per una reale NON IDONEITA'??
Vorrei sapere infine, per non dilungarmi troppo (avendo ancora circa una trentina di quesiti da sottoporti), una cosa:
DOVE SONO I BUROCRATI DEL'ASL QUANDO I MEDICI COMPETENTI NON RIESCONO A SVOLGERE IL LORO LAVORO PERCHE' TROPPO FICCANASO E QUINDI LIQUIDATI DAL DATORE DI LAVORO ????
Un saluto a tutti e a voi BUONA VIGILANZA!!!!

fai bene e scorda, e se fai male ... pensaci ...

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