ALCUNI TOPOGRAFI CHE EFFETTUANO RILEVAZIONI IN GALLERIE OVE SI TROVANO NORMALMENTE DEGLI OPERAI LAVORANTI, POTREBBERO ESSERE ESPOSTI POTENZIALMENTE AL RISCHIO AMIANTO. IN PRATICA, IN ALCUNE DI QUESTE GALLERIE IN PASSATO SONO STATE TROVATE DELLE PIETRE CONTENENTI AMIANTO: NON APPENA INDIVIDUATE SONO STATE IMMEDIATAMENTE ASPORTATE. FINO AD ORA, COMUNQUE, NESSUNO DEI TOPOGRAFI IN QUESTIONE SI è TROVATO IN GALLERIA NEL MOMENTO IN CUI QUALCUNA DI QUESTE PIETRE VENIVA SCOPERTA. DOMANDA, HA SENSO AGGIUNGERE NEL PROTOCOLLO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI, DI CONCERTO CON UNA PICCOLA MODIFICA NEL DVR, QUALCOSA TIPO" POTENZIALE RISCHIO AMIANTO?". VORREI DIRE, COSI' SCRIVENDO NON SIGNIFICHEREBBE CERTO INTRAPRENDERE UNA SORVEGLIANZA SANITARIA INERENTE LAVORATORI ESPOSTI ALL'AMIANTO, POICHè COSì NON E',NON SONO OPERAI CHE GIORNALMENTE SI TROVANO ESPOSTI A CIò, QUINDI LUNGI DA ME CONSIDERARE PROTOCOLLI CON RICERCA SIDEROCITI,RX O QUANT'ALTRO, MA OPTEREI PER UN PROTOCOLLO EMATICO ASSAI CORPOSO, OLTRE CHE AL RESPONSO DELLA SPIROMETRIA E DELL' ESAME OBIETTIVO. MI PIACEREBBE PERò AL RIGUARDO, QUALORA CREDIATE NE VALGA LA PENA, SE CI FOSSE QUALCHE PARERE, DA CONSIDERARE. UN SALUTO
Mi pare un rischio -per come descritto- più teorico che altro.
Potreste fare un campionamento ambientale e vedere le concertazioni aerodisperse su che livelli si pongono rispetto alla normativa. Dal punto di vista sanitario, sempre andando "a occhio", mi pare che l'unica patologia ipotizzabile possa essere il mesotelioma (e forse placche) e quindi qualsiasi cosa tu andrai ad inserire nel piano sanitario sarà di fatto inutile. Se si rendessero necessari DPI specifici allora le PFR servirebbero almeno a quello.
Non conosco se in Calabria esista una normativa in materia amianto, in Lombardia potresti rifarti al PRAL regionale.
Personalmente non amo nei DVR il "rischio potenziale".
Cosa intendi per "protocollo ematico corposo"?
A parte questo, a puro titolo di curiosità, ti risulta che per lavori di questo genere sia mai stato preso in considerazione il rischio da radiazioni ionizzanti (almeno per gli operatori che stanno per un tempo significativo in gallerie o miniere)?
Protocollo ematico che vada oltre la routine. Per la seconda domanda, no, non credo sia mai stato preso in considerazione tale aspetto.
Per il discorso amianto potrebbero configurarsi le esposizioni sporadiche e di debole intensità (Esedi), art. 249, ma va fatta specifica valutazione (campionamenti).
Concordo con Milvio Piras:considerato il Radon?
Anche io non riesco a comprendere la differenza tra routine epatica e protocollo corposo, né l'utilità in funzione di una possibile exp ad amianto.
Routine ematica, pardon
Intendevo una routine ematica più amplificata giusto per conoscere meglio le condizioni di partenza del lavoratore, il tutto non avendo comunque strettamente attinenza con il rischio amianto, come giustamente rilevato.Grazie.
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