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protocollo ASA, OSS infermieri professionali , soccorritori CRI

Questo argomento ha avuto 3 risposte ed è stato letto 3512 volte.

lmattai

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Varese
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Medico del Lavoro Competente
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  • protocollo ASA, OSS infermieri professionali , soccorritori CRI
  • (28/04/2019 23:10)

come vi comportate con richiesta HIV per questi lavoratori?

faggiano.danilo

faggiano.danilo
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Lecce
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682
  • Re: protocollo ASA, OSS infermieri professionali , soccorritori CRI
  • (29/04/2019 08:52)

lmattai il 28/04/2019 11:10 ha scritto:
come vi comportate con richiesta HIV per questi lavoratori?

Se il rischio c'è, l'esame è legittimo. Nessuno si è mai opposto, al massimo mi ha chiesto "come mai" venisse fatto e, spiegate le ragioni, ha aderito ben volentieri. Semmai la considerazione dei lavoratori è stata: "Non l'abbiamo mai fatto. Beh, però è una cosa utile, infondo noi col sangue e le altre fonti di potenziale contagio ci veniamo sempre a contatto".

Colgo l'occasione per aprire forse un dibattito già trattato e noto. La norma che vieta l'effettuazione del test HIV sul lavoratore è del 1990 e la giustificazione era "non DISCRIMINARE il lavoratore affetto da HIV" (giustificazione folle e da ignoranti!).
Dunque, la preoccupazione era non "discriminare", mica per altre ragioni più degne di nota. Come se il MC e tutto il sistema sanitario, uniche figure che possono venire a conoscenza del risultato, possano "discriminare" il lavoratore o pubblicizzare il risultato del test ai colleghi o al datore di lavoro (roba da matti!). Poi nel 1994 ci fu una sentenza della Cassazione che giudicava incostituzionale quel divieto imposto dal DPR del 1990, poichè si diceva che l'esame era effettuato A TUTELA del lavoratore e di terzi e non vi era alcun pericolo di "discriminazione". Ma una norma che rettifichi quella castroneria del 1990 ancora non c'è.
Ne deriva che anche il famoso consenso all'effettuazione del test sarebbe da rivedere.

Ma a parte questo, perchè il test HIV dovrebbe far "discriminare" il lavoratore e quello per HCV e HBV, che pure di norma vengono effettuati in questi casi, non "discriminano" nessuno? Avere un operatore HBV+ o HCV+ è molto diverso dall'averne uno HIV+? Dal punto di vista della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro cambierebbe nulla? NOOOOOO !!!!

Ovviamente il divieto di cui al DPR del 1990 si basava su una grettezza intellettuale che speriamo tutti sia ormai lasciata al medioevo, da dove è venuta.

Saluti

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

milvio.piras

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Cagliari
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  • Re: protocollo ASA, OSS infermieri professionali , soccorritori CRI
  • (29/04/2019 11:13)

concordo con il collega Danilo Faggiano che la normativa, anche in questo caso, presenta elementi quantomeno discutibili, volendo evitare gli abusi anche a costo di mettere a repentaglio la salute dei lavoratori e dei "terzi".
il decreto 81, art, 41, comma 3, si limita ad accennare cripticamente alle situazioni vietate dalla normativa, e occorre fare una piccola ricerca per capire a cosa si riferisca.
in sintesi:

• per verificare stati di sieropositività per HIV
• che espongano a rischi (radiografie o esami invasivi) se non esiste precisa indicazione clinica
• finalizzati a verificare il possesso di particolari requisiti e non correlati ai rischi cui il lavoratore è esposto
• su richiesta del datore di lavoro per controllare l’idoneità fisica o le assenze per infermità del lavoratore

riguardo all'argomento in oggetto, si fa riferimento alla Circolare prot. 0010748 del 10/05/2013
(Oggetto: “Tutela della salute nei luoghi di lavoro: Sorveglianza sanitaria - Accertamenti pre-assuntivi e periodici sieropositività HIV - Condizione esclusione divieto effettuazione”) che, in sostanza, dice che il medico competente valuta la opportunità di effettuare gli accertamenti necessari caso per caso, sulla base di quanto risulta dalla valutazione dei rischi (riportata sul DVR), e poi conclude:

Visita medica preventiva in fase pre-assuntiva: … non trova nessuna valida motivazione l’esecuzione del test per accertare una condizione di siero-negatività, dal momento che in ogni caso un accertamento di sieropositività non può costituire motivo di discriminazione nell’accesso al lavoro;

Visita medica preventiva di idoneità alla mansione e visite periodiche: … nel predisporre un adeguato protocollo sanitario in funzione di tale specifico rischio, il medico competente dovrà prevedere, adottando criteri predeterminati, rispondenti a indirizzi scientifici avanzati, la necessità o meno di effettuare un monitoraggio individuale …


ogni struttura sanitaria, poi, dovrebbe avere approntato un sistema per la gestione di eventuali emergenze dovute al possibile contagio da parte di HIV, HCV e HBV (PPE - profilassi post esposizione)

milvio.piras

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Provenienza
Cagliari
Professione
Medico del Lavoro Competente
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601
  • Re: protocollo ASA, OSS infermieri professionali , soccorritori CRI
  • (29/04/2019 12:02)

già che siamo più o meno in tema (fatto 30, facciamo 31), e anche per tornare su una recente discussione tra colleghi, il terzo punto (finalizzati a verificare il possesso di particolari requisiti e non correlati ai rischi cui il lavoratore è esposto) si riferisce (tra le altre eventuali cose) ai test genetici, in riferimento ai quali si riporta uno stralcio del codice etico dei medici 2006 – art 46
……………………
Il medico non deve eseguire test genetici o predittivi a fini assicurativi od occupazionali se non a seguito di espressa e consapevole manifestazione di volontà da parte del cittadino interessato che è l’unico destinatario dell’informazione..
…………………….

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1165_allegato.pdf

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