in passato avevo posto una domanda su come affrontare la mancata comunicazione scritta da parte del MC al lavoratore interessato sulla inidoneità parziale o con limitazione.
la questione è stata sottoposta al ressponsabile prov. del dipartimento di prevenzione che ha convocato il MC e gli RLS; vi dico come si è conclusa:
il MC ha sostenuto che lui non esprime un giudizio di inidoneità parziale alla mansione ma bensì un giudizio di idoneità parziale con limitazioni per cui la 626 non prevede la informazione in forma scritta del giudizio.
Che ne pensate?
Visto che nessuno ti risponde ti esprimo le mie considerazioni in merito, per quello che possono valere non essendo il sottoscritto un medico ma soltanto un rappresentante sindacale.
Prima di tutto si dovrebbe capire se il giudizio è di idoneità parziale con prescrizioni (uso di determinati dispositivi di protezione individuale o altri accorgimenti da usare nello svolgimento della normale attività lavorativa) oppure idoneità parziale con limitazioni (divieto di svolgere alcune delle attività proprie della mansione specifica).
Se nel primo caso non si viene a limitare la capacità lavorativa dell'individuo ma solo a subordinarla a determinate cautele, nel secondo la capacità lavorativa viene in effetti ridotta rispetto ai compiti derivanti dalla mansione, cosa contro cui il lavoratore potrebbe avere interesse a ricorrere presso le competenti istanze.
Quì però sorgono altre due questioni:
1- la lettera della 626 garantisce il diritto di ricorso solo avverso un giudizio di non-idoneità, per cui molte ASL non permettono il ricorso avverso un giudizio di idoneità parziale;
2- anche trovando accoglimento, il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni dalla data della comunicazione (scritta) al lavoratore: se la comunicazione non viene effettuata, come fa il povero cristo a ricorrere?
E' però ben vero che se il cavillo linguistico idoneità parziale / non-idoneità parziale crea qualche problema al lavoratore, lo crea anche al datore di lavoro per il quale diventa meno facile procedere al licenziamento per mancata possibilità di ricollocazione del dipendente rispetto a un giudizio di non-idoneità.
Tutto questo, ovviamente, fino alla prossima visita periodica ....
Innanzitutto concordo in pieno con obelix in merito al cavillo linguistico.
Io la questione la vedrei così:
1- ogni idoneità con prescrizioni è una inidoneità parziale in quanto la prescrizione riguarda particolari DPI connessi ad una particolare situazione di salute del lavoratore. Infatti nel GI non prescrivo mai i "normali" DPI (es. otoprotettori se LEX,8h > 80 dB(A)), quelli li prescrive la legge e vorrei vedere che il Ddl non li fornisca! Prescrivo invece, se necessario, qualcosa di particolare e devo pertanto informare sia il Ddl (altrimenti come fa a sapere che deve fornirli), sia il lavoratore (altrimenti come fa a sapere che deve usarli).
2-quindi l'idoneità è "totale" solo quando io non faccio alcuna prescrizione o limitazione.
3- il 626 prevede, cosa assurda, la comunicazione del giudizio solo in caso di inidoneità; è una carenza della legge che può generare notevoli incomprensioni o carenze di protezione. In pratica di un lavoratore sempre idoneo il Ddl non saprà mai nulla per tutta la vita lavorativa! E' invece utile (e non vietato) che il giudizio venga comunque inviato, se non altro per controllare la regolarità delle convocazioni e il rispetto dei limiti temporali di validità del giudizio stesso. Infatti, per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti la legge (prima il DPR 185/64, poi il D.Lgs. 230/95) ha sempre imposto la comunicazione del GI, qualunque esso sia.
4- un'altra assurdità della legge è il ricorso ammesso solo per l'inidoneità (per le radiazioni il ricorso è ammesso per qualunque GI). So comunque per certo che molte ASL accettano anche i ricorsi avverso il giudizio di idoneità totale.
Io, ma è una mia scelta, invio sempre tutti i GI.
Ultimo commento: ma a quel MC la penna gli pesa proprio tanto?
Saluti
"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI
Ultimo commento: ma a quel MC la penna gli pesa proprio tanto?
semplice: ogni suo giudizio è insindacabile poichè non è previsto il ricorso; in caso contrario il suo giudizio potrebbe essere messo in discussione
Al di là di ogni giudizio di obbligatorietà, credo che il semplice buon senso consigli di consegnare un'idoneità contente prscrizioni all'interessato, accertandosi che ne abbia ben compreso il senso ed i contenuti. Buon lavoro.
entro nella discussione evidenziando una cosa che penso succeda di rado,cioe' ad una mia amica il MC ha comminato delle prescrizioni lavorative,ma di fatto l'azienda non ne ha mai tenuto conto.
cosa dovrebbe fare per tutelarsi e fare applicare le prescrizioni?
karlokarl il 15/02/2008 11:44 ha scritto:
entro nella discussione evidenziando una cosa che penso succeda di rado,cioe' ad una mia amica il MC ha comminato delle prescrizioni lavorative,ma di fatto l'azienda non ne ha mai tenuto conto.
cosa dovrebbe fare per tutelarsi e fare applicare le prescrizioni?
..spero succeda di rado,ma non ne sono tanto convinto.
La tua amica dovrebbe andare dal datore di lavoro e ricordrgli che le prescrizioni/limitazioni stabilite dal MC sono conditio sine qua non per l'impiego del lavoratore.
se il datore di lavoro facesse spallucce, allora ssarebbe utile rivolgrsi al MC stesso, perchè verifichi che le sue prescrizioni non rimangano ideali ma vengano messe in pratica.
se neanche l'intervento del MC è utile, ci si può rivolgere ai patronati per una tutela di tipo "sindacale" .
Sempre utile, inoltre, fare una nota "per conoscenza" ai Servizi PSAL (Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro) dell'ASL competente che hanno l'obbligo comunque di vigilare anche su una questioni simili.
cordialità
Di fatto l'azienda sollecitata con una lettera dalla stessa continua a non sentirci e penso che ora seguira' le tue indicazioni,un ultimo chiarimento;sembra che l'azienda voglia fargli una altra visita di idoneita'....a me sembra strano.
grazie
karlokarl il 23/02/2008 06:00 ha scritto:
Di fatto l'azienda sollecitata con una lettera dalla stessa continua a non sentirci e penso che ora seguira' le tue indicazioni,un ultimo chiarimento;sembra che l'azienda voglia fargli una altra visita di idoneita'....a me sembra strano.
grazie
una cosa dev'essere chiara: l'azienda non può far fare ai propri lavoratori visite di idoneità.
se l'idoneità è scaduta, il medico provvederà a convocare la dipendente tramite, eventualmente, l'azienda.
se l'azienda rileva qualcosa che a suo dire nterferisce con la capacità lavorativa del dipendente, allora può richiedere all'asl una visita ex L. 300, articolo 5. MA ALL'ASL, sia chiaro, NON AL MEDICO COMPETENTE.
cordialità e tienici informati.
ringraziandoti volevo aggiungere che la prescrizione è illimitata,inoltre ora mi raccontava la mia amica che adirittura oltre alla caviglia che le faceva male ed era la causa delle prescrizioni ora le fa male pure il ginocchio(atralgia evidenziata da tac).mi chiedo è possibile che sia colpa del fatto che l'azienda non ha ottemperato alle disposizioni
del MC,anche perchè la prescrizione riguardava il fatto di non stare a postura eretta per piu' di 4 ore.
ringraziandoti di nuovo saluti.
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