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I 6000 Hz

Questo argomento ha avuto 10 risposte ed è stato letto 17824 volte.

monruf

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3
  • I 6000 Hz
  • (05/12/2007 01:50)

Cari colleghi, ho una domanda forse banale da porvi: nella mia breve esperienza di medico competente quando effettuo un esame audiometrico mi capita molto spesso di riscontrare cadute isolate per i 6000 Hz mono/bilaterali. Appurato il buon funzionamento e la taratura dell’apparecchio ho chiesto il parere di più colleghi medici del lavoro e almeno 4 colleghi ORL. Le risposte sono state le più disparate e contrastanti: si va da chi non considera affidabili i 6000 Hz perché caratterizzati da elevata variabilità interindividuale (e pertanto non li testa) all’estremo opposto di chi li considera alla pari dei 4000 e attribuisce il grado 1° classificazione Merluzzi 1979 per ipoacusie biltarali a 6000 Hz; in mezzo ho trovato opinioni che sostanzialmente considerare i 6000 come un peggioramento dell’ipoacusia da rumore in chi ha già la caduta per il 4000.
Cosa ne pensate? E dovento classificare la caduta isolata per i 6000 Hz secondo la classificazioni Merluzzi 1979 che grado attribuireste? Grado 7°, grado 0°, grado 1° o non classificabile?
Grazie. M. Rossi

Gabriele Campurra

Gabriele Campurra
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507
  • Re: I 6000 Hz
  • (05/12/2007 09:26)

Caro M. Rossi (davvero?),
penso che sia utile ricordare alcuni aspetti dell'ipoacusia da rumore:
- la sordità è di tipo percettivo;
- la perdita dell’udito inizia in modo caratteristico alla frequenza di 4.000 Hz;
- in uno stadio più avanzato la perdita può estendersi verso le frequenze più alte e più basse;
- la sordità è sempre BILATERALE e SIMMETRICA (è ammessa una asimmetria massima di 15 dB, salvo rare eccezioni), irreversibile e progressiva finché vi è esposizione al rischio, una volta cessata l’esposizione a rumore non evolve ulteriormente;
- il reclutamento è quasi sempre presente (raramente assente nelle forme di vecchia data, nelle quali al danno cocleare si aggiunge anche quello retrococleare);
- in età più avanzata può sovrapporsi una presbiacusia che, generalmente, interessa le frequenze più elevate.
Si ricorda che per effettuare diagnosi di scotoma uditivo dovuto a esposizione a rumore esso deve avere le seguenti caratteristiche:
- le frequenze colpite sono 4000 e/o 6000 Hz (più raro);
- nella frequenza 8000 Hz deve prodursi un recupero.
Questa è la tipica evoluzione audiometrica di una tecnopatia da rumore; in molti casi però coesistono altre patologie d’organo o d’organismo che concorrono col rumore nella genesi del danno cocleare. In queste situazioni le stesse cellule cocleari che sono colpite e danneggiate dal traumatismo acustico sono offese anche da altre noxae patogene che insieme producono danno al recettore cocleare. Va inoltre precisato che il tracciato audiometrico descritto in precedenza, caratteristico dell’ipoacusia da rumore, non è esclusivo solo di tale patologia. Molti autori hanno rilevato come altre patologie possano causare un’ipoacusia con andamento audiometrico spesso sovrapponibile all’ipoacusia da traumatismo acustico cronico.

Quindi, per i casi che tu descrivi, è difficile ipotizzare una ipoacusia da rumore. A maggior ragione se, come accenni, in alcuni casi si tratta di una perdita monolaterale.
Comunque dovresti approfondire l'indagine valutando, se non lo hai già fatto, anche la via ossea e verificare che ci sia una risalita a 8000 Hz.
Ho infine provato con un software ad hoc a effettuare la valutazione sia con il Merluzzi 79, si con il più moderno (e migliore) MPB 2002: in tutti e due i casi la risposta è stata sempre "altre ipoacusie".

Sarà interessante sentire altri pareri.
Cordialmente, Gab

"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI

nofertiri9

nofertiri9
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1256
  • Re: I 6000 Hz
  • (05/12/2007 10:36)

... adesso, parla la fonometrista che è in me, sia pur sopita dal 195/06.
Se c'è riscontro di questa cosa nella stessa azienda, o se si è notato un cluster ripetuto in più aziende, sempre che il ddL abbia voglia di cacciare eurini, è il caso di fare una fonometria seria in terza di banda d'ottava alle postazioni dove lavorano questi signori.
A volte, nei rumori industriali, si possono trovare delle nette componenti tonali sulle frequenze più strane, con un "peso" in dB (e quindi in pressione sonora) che si ripercuotono sulla recettività delle stesse, o delle relative armoniche, sul nervo acustico. Mi è capitato in un industria che faceva rivettature su particolari leghe di alluminio, e gli addetti presentavano -non a riposo acustico - di deep a 2000 hz e/o a 3000 hz, che il mio otorino non si spiegava. Teniamo presente che comunque parliamo di Laeq belli alti, ma gli addetti avevano tutti le signore cuffie. Così, io mi sono messa piena di buona volontà e gli ho fatto delle misure in terza di banda d'ottava, scoprendo che nel rumore in sè c'era una bella componente tunale a 2500 hz. Stidia e ristudia, scopro che quella frequenza è caratteristica - guarda le combinazioni della vita!- proprio dell'impatto tra metalli teneri, come l'alluminio, emetalli duri, cone l'acciaio cromato dei rivetti. Se dici che il problema è ai 6000, qualora la fonometria potesse confortare l'ipotesi da me avanzata di tonale nel range di frequenze tra 5000 e 6000 hz ragionevolmente, bisogna cercare uno strofinio/impatto tra leghe di metalli bianchi e leghe di bronzo, tipo alberi a camme e cose di questo genere.
Poi, io darei anche un'ochiatina all'eventuale presenza di solventi del gruppo alifatico, in particolare se alogenati. Ho letto qualche anno fa uno studio ,mi sembra fatto in belgio ma a memoria non ci giurerei, io giro in web per tutti gli equivalenti del nostro ISS e Ispesl europei che non siano in tedesco, olandese e simili, dove si riportava questo "effetto secondario".
Buon divertimento!

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

nofertiri9

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1256
  • Re: I 6000 Hz
  • (05/12/2007 10:41)

abbiate pietà di come le mie dita mal si districano sulla tastiera... è che lavoro ogni giorno su non meno di 3 PC diversi, ed è finita che non ho le misure standardizzate, così confondo le d con le s, le m con le n, e non è infrequente persino le s con le z e le l con le k...

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

Gabriele Campurra

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507
  • Re: I 6000 Hz
  • (05/12/2007 11:03)

Nofer, come al solito profonda e accurata!
Però il collega nel "mi capita spesso" dovrebbe precisare se unica azienda o più aziende e poi se c'è davvero esposizione al rumore e cosa dice il DVR al proposito (sempre che sia stato fatto non con il solito copia/incolla). Oppure che non siano le solite audiometrie "messe lì" insieme alle spirometrie .......
Comunque, per le ipoacusie monolaterali non ci sono toni puri che tengano (con l'eccezione dell'orecchio sinistro - controlaterale al fucile - nei cacciatori accaniti).
Nofer .... il 14/12 ..... Roma ..... Simlii ......

Ciao a tutti, Gab

"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI

Piuiteaczz

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  • Re: I 6000 Hz
  • (06/12/2007 07:15)

monruf il 05/12/2007 01:50 ha scritto:
Cari colleghi, ho una domanda forse banale da porvi: nella mia breve esperienza di medico competente quando effettuo un esame audiometrico mi capita molto spesso di riscontrare cadute isolate per i 6000 Hz mono/bilaterali. Appurato il buon funzionamento e la taratura dell’apparecchio ho chiesto il parere di più colleghi medici del lavoro e almeno 4 colleghi ORL. Le risposte sono state le più disparate e contrastanti: si va da chi non considera affidabili i 6000 Hz perché caratterizzati da elevata variabilità interindividuale (e pertanto non li testa) all’estremo opposto di chi li considera alla pari dei 4000 e attribuisce il grado 1° classificazione Merluzzi 1979 per ipoacusie biltarali a 6000 Hz; in mezzo ho trovato opinioni che sostanzialmente considerare i 6000 come un peggioramento dell’ipoacusia da rumore in chi ha già la caduta per il 4000.
Cosa ne pensate? E dovento classificare la caduta isolata per i 6000 Hz secondo la classificazioni Merluzzi 1979 che grado attribuireste? Grado 7°, grado 0°, grado 1° o non classificabile?
Grazie. M. Rossi

Piuiteaczz

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  • Re: I 6000 Hz
  • (06/12/2007 07:17)

Va classificata secondo Merluzzi come con il numero 9 e, secondo alcuni, in caso di 9 bilaterae devi allora classificarla come 1.
La caduta isolata sui 6 Khz è un fenomeno talmente comune da potere essere definito come quotidiano

monruf

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  • Re: I 6000 Hz
  • (06/12/2007 13:17)

Ringrazio il collega che ci ha offerto un attento ripasso sulle ipoacusie ma il mio quesito riguarda il riscontro frequente di cadute mono / bilaterali per i 6000 Hz e il significato da attribuire a questa caduta. Da tener conto che questo riscontro l’ho avuto in ragazzi, adulti, audulti prossimi alla pensione; in visita preventiva per primo impiego e dopo oltre 30 anni di esposizione a rumore; in varie aziende (con Lep vicini agli 80 dBA e con Lep di quasi 90); per eposizione a rumore continuo e a rumore impulsivo; ammetto che non ho ancora prestato particolare attenzione a possibili correlazioni con sostanze chimiche. Il mio orientamento è quello di NON attribuire tale caduta (se isolata e non associata alla caduta anche per i 4000) ad esposizione a rumore anche nel caso vi fosse una storia lavorativa di esposizione a tale fattore di rischio. Se volessi usare la vecchia classificazione Merluzzi userei il grado 7 (non da cause professionali) anche se alcuni colleghi utilizzano il questo caso il grado 0 (tracciato normale) in quanto non attribuiscono alcun significato tale caduta.
Saluti

Gennaro

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  • Re: I 6000 Hz
  • (06/12/2007 21:07)

Buona sera
Nofer ha ragione sul come devono essere effettuate le misurazioni per la successiva valutazione del rischio rumore.
Inftti solo in quel modo è possibile prevedere quali danni extrauditivi causa il rumore. Purtroppo fino adesso solo una volta ho visto procedere in quel modo.Speriamo per il futuro
Saluti Gennaro

Gennaro Bilancio

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  • Re: I 6000 Hz
  • (08/12/2007 17:22)

Rossi dovrebbe anche quantificare la caduta sui 6 K. La Nofer ha comunque il pregio di stimolare i neuroni ancora non deceduti. Mi torna in mente un caso in un'azienda di un rumore, peraltro ampiamente sottovalutato empiricamente, ma che mi provocava una caduta bilaterale sugli 8000 Hertz ad un addetto. Dopo avere fatto un sopralluogo sulla postazione di lavoro, ho richiesto una fonometria in bande d'ottava. C'era uno stranissimo rumore, quasi impercettibile, con frequenze intorno agli 8000 e superiori, che superava i 100 dB!!! Il rumore era dovuto allo sfregamento di un vassoio in ferro-acciaio su guide di altro metallo (presumibilmente ferro).

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