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False dichiarazioni sanitarie in assunzione

Questo argomento ha avuto 13 risposte ed è stato letto 8318 volte.

sirius529

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  • False dichiarazioni sanitarie in assunzione
  • (21/10/2019 11:51)

Buongiorno a tutti. Mi capita sempre più frequentemente di incorrere in soggetti che in visita preassuntiva non dichiarano o minimizzano delle patologie a loro ben note al fine di ottenere una idoneità completa alla mansione. Dopo l'assunzione invece emergono una serie di vincoli lavorativi di cui, ovviamente, "era stato avvisato il medico competente". Siccome è mia abitudine effettuare una buona anamnesi e visitare, spesso mi scontro con queste realtà fraudolente. Durante la firma della idoneità è scritto che l'idoneità viene rilasciata in funzione della veridicità dei dati sanitari, ma sembra che questo aspetto non sia per nulla significativo e dirimente in caso di contenzioso.
A vostra esperienza come si può ovviare a tali comportamenti?

mantello

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  • Re: False dichiarazioni sanitarie in assunzione
  • (21/10/2019 12:56)

Credo, appunto, con una anamnesi accurata; con la registrazione non solo delle patologie denunciate, ma anche di quelle negate (ovviamente mi riferisco a quelle rilevanti per l'idoneità);L con la firma del lavoratore che attesta veridicità e non reticenza; pretendendo documentazione sanitaria relativamente a situazioni che appaiono poco chiare o non ben definite.
Essenziale è chiarire con il DdL che se pretende idoneità in due giorni e non intende farsi carico di eventuali approfondimenti diagnostici, si espone al rischio di limitazioni di idoneità rapidamente richieste. Se poi l'infedele dichiarazione del lavoratore sia possibile causa di licenziamento credo debba valutarlo il DdL. Nostro compito credo sia fornire inoppugnabile documentazione delle false dichiarazioni.

faggiano.danilo

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  • Re: False dichiarazioni sanitarie in assunzione
  • (21/10/2019 14:15)

Il lavoratore in Italia può tranquillamente mentire spudoratamente o accusare tutto il sistema della sicurezza che non fa ciò che è previsto. Nessuno mai lo punirà! In preassuntiva sarà sano come un pesce, in periodica sarà un catorcio, ma ormai il DdL se lo dovrà ciucciare. Se lo licenzia, si scatenerà l'inferno da parte di tutti ... e dico tutti.

Se, non sia mai, il DdL o il MC o l'RSPP non scrivono una virgola, tutta la forza dello Stato si scaglierà contro di loro finchè non li disintegra.

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

mantello

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  • Re: False dichiarazioni sanitarie in assunzione
  • (21/10/2019 14:58)

Credo che il tema vada sdrammatizzato e affrontato con un minimo di serenità ed obiettività. Sommessamente dico che fare il MC diventa una professione improba, o meglio un inferno, se si diffida per principio di Lavoratori, DdL, RLS, RSPP, SdS. OdV (scusate le sigle, so che non sta bene).

In concreto credo sia ovvio tenere conto del fatto che:
1 se un lavoratore ha bisogno di lavorare per mantenere la famiglia ha una valida motivazione per fornire una visione ottimistica del proprio stato di salute. Poi magari non deve esagerare. Sta comunque nel nostro ruolo essere consapevoli di quanto sopra e viverlo con un minimo di "sportività" nel senso che ognuno è legittimato a giocare un ruolo.
2 spesso (o comunque non infrequentemente) la descrizione della mansione e dei rischi connessi che utilizziamo per formulare il giudizio non è del tutto realistica (annoso discorso sulla attendibilità del DVR). Non è quindi inverosimile che il giudizio di idoneità da noi formulato non si riferisca esattamente alla mansione che il lavoratore deve svolgere in concreto. Di qui possibili richieste di rivalutazione.

In conclusione: non si può escludere che esista la malafede, ma non credo che possa essere generalizzata e va comunque gestita professionalmente

faggiano.danilo

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  • Re: False dichiarazioni sanitarie in assunzione
  • (23/10/2019 07:04)

mantello il 21/10/2019 02:58 ha scritto:
In concreto credo sia ovvio tenere conto del fatto che:
1 se un lavoratore ha bisogno di lavorare per mantenere la famiglia ha una valida motivazione per fornire una visione ottimistica del proprio stato di salute. Poi magari non deve esagerare. Sta comunque nel nostro ruolo essere consapevoli di quanto sopra e viverlo con un minimo di "sportività" nel senso che ognuno è legittimato a giocare un ruolo.
In conclusione: non si può escludere che esista la malafede, ma non credo che possa essere generalizzata e va comunque gestita professionalmente

E infatti, io che ho detto? Che il lavoratore "pinocchio" è un poverino che altrimenti dorme sotto ad un ponte e quindi è legittimo che menta al DdL, al MC e a chiunque abbia interesse ad avere a che fare con persone trasparenti. Tra l'altro ricordo che il DdL corrisponde dei soldi ai propri dipendenti a fronte della prestazione lavorativa che, spera lui e tutto il sistema della produzione (pensiamo ad un paziente di un ospedale, che potremmo essere noi), sia svolta al meglio e con la massima onestà professionale.
Dall'altra parte c'è il DdL che, qualora sbagli a non mettere la virgola giusta su un pezzo di carta, viene vessato dal sistema di controllarlo e questa "sportività" o "legittimità a giocare il proprio ruolo" di cui parli non sempre viene presa in considerazione.

Il rispetto e la trasparenza devono essere presenti da entrambe le parti, SEMPRE! Ogni tanto ci dovremmo mettere nei panni del DdL, non certo nell'espressione dei giudizi di idoneità (che devono necessariamente tutelare la salute in primis), ma quando ci cimentiamo nel giudicare il loro operato. Noi stessi siamo DdL di noi stessi e non possiamo non immaginarlo. Solo chi ha la pancia piena (per es. chi ha la sicurezza dello stipendio qualunque cosa facciano o non facciano) può riuscire a scagliarsi senza riserva contro chi cerca di fare impresa. Quest'ultimo no, non deve avere sconti o pacche sulla spalla, non se le merita. Per il lavoratore "pinocchio", invece, al massimo un buffetto.

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

mantello

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  • Re: False dichiarazioni sanitarie in assunzione
  • (23/10/2019 14:31)

"Il lavoratore in Italia può tranquillamente mentire spudoratamente o accusare tutto il sistema della sicurezza che non fa ciò che è previsto. Nessuno mai lo punirà! In preassuntiva sarà sano come un pesce, in periodica sarà un catorcio, ma ormai il DdL se lo dovrà ciucciare. Se lo licenzia, si scatenerà l'inferno da parte di tutti ... e dico tutti."
Francamente mi era parsa una dichiarazione di carattere generale senza sottilizzare troppo (si direbbe "senza se e senza ma") nè sul versante del Lavoratore (può tranquillamente mentire) nè sul versante del datore di lavoro (se lo dovrà ciucciare). Ovviamente tutto legittimo. Ognuno vede il mondo con gli occhi che ha. Suggerisco inoltre (tanto per provocare) che l'essere datore di lavoro di se stessi spesso impedisce di valutare con le necessaria obiettività e terzietà il proprio operato.

faggiano.danilo

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  • Re: False dichiarazioni sanitarie in assunzione
  • (23/10/2019 15:56)

mantello il 23/10/2019 02:31 ha scritto:
"Il lavoratore in Italia può tranquillamente mentire spudoratamente o accusare tutto il sistema della sicurezza che non fa ciò che è previsto. Nessuno mai lo punirà! In preassuntiva sarà sano come un pesce, in periodica sarà un catorcio, ma ormai il DdL se lo dovrà ciucciare. Se lo licenzia, si scatenerà l'inferno da parte di tutti ... e dico tutti."
Francamente mi era parsa una dichiarazione di carattere generale senza sottilizzare troppo (si direbbe "senza se e senza ma") nè sul versante del Lavoratore (può tranquillamente mentire) nè sul versante del datore di lavoro (se lo dovrà ciucciare). Ovviamente tutto legittimo. Ognuno vede il mondo con gli occhi che ha. Suggerisco inoltre (tanto per provocare) che l'essere datore di lavoro di se stessi spesso impedisce di valutare con le necessaria obiettività e terzietà il proprio operato.

La terzietà del proprio operato la si ritrova nel successo o meno della propria professione.

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  • Re: False dichiarazioni sanitarie in assunzione
  • (23/10/2019 22:11)

Francamente non credo che il legame tra successo professionale e terzietà sia biunivoco ed inscindibile.
A proposito di terzietà credo inoltre che sia necessario tenere conto di quanto prescritto dal codice etico ICOH
Competenza, integrità ed imparzialità
16. Gli OML dovranno agire considerando sempre come prioritario l’interesse della
salute e della sicurezza dei lavoratori.

faggiano.danilo

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  • Re: False dichiarazioni sanitarie in assunzione
  • (24/10/2019 07:11)

mantello il 23/10/2019 10:11 ha scritto:
Francamente non credo che il legame tra successo professionale e terzietà sia biunivoco ed inscindibile.
A proposito di terzietà credo inoltre che sia necessario tenere conto di quanto prescritto dal codice etico ICOH
Competenza, integrità ed imparzialità
16. Gli OML dovranno agire considerando sempre come prioritario l’interesse della
salute e della sicurezza dei lavoratori.

Perchè hai introdotto adesso il tema della "terzietà"? Cosa c'entra con la discussione? Il tema era "False dichiarazioni sanitarie in assunzione", quindi si parlava della sincerità con cui il lavoratore riferisce in anamnesi e delle possibili conseguenze ... che in Italia non ci sono per chi mente (se chi mente è il lavoratore), è una cosa palese.

Tra l'altro la tutela della salute/sicurezza passa proprio dalla veridicità dei fatti e delle dichiarazioni di tutte le figure coinvolte.
By the way, se il MC fa il pinocchio ed il Ddl se ne accorge, lo cambia o gli chiede anche i danni.

La terzietà la trattiamo magari in un altro tread.

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faggiano.danilo

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  • Re: False dichiarazioni sanitarie in assunzione
  • (24/10/2019 07:24)

Scusando l'ulteriore precisazione: il successo professionale lo si può misurare in tanti modi.

C'è chi pensa subito al guadagno, ma ci sono tantissimi altri aspetti, forse più gratificanti: la stima dei Ddl, la stima dei lavoratori (che viene anche dal dimostrare imparzialità, trasparenza ed equità), la gratificazione sociale, il basso indice di errori professionali, l'essere interpellato per avere pareri che si giudicano di dirimenti, ecc.

Tutto questo passa anche dalla "sincerità". Come il DdL "pinocchio" paga quando non è sincero (e paga pure quando lo è), dovrebbe pagare anche il lavoratore "pinocchio" e di questo il sistema sicurezza ed il sistema produzione non hanno affatto bisogno.

In altri ambiti di idoneità che conosco, se il paziente ha mentito per ottenere l'idoneità e lo si scopre dopo, il "pinocchio" viene denunciato e gli viene tolta anche l'idoneità. Se poi i requisiti sanitari non sono soddisfatti, perde anche della posizione lavorativa. Dove non ci si può permettere l'errore si lavora così.

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

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