Buonasera a tutti,
mi rivolgo ai gentili MC che vorranno rispondermi. Sono una "povera" lavoratrice, unica dipendente di una piccola azienda che si occupa di manipolare e testare materiali lapidei. L'ambiente di lavoro è insieme quello di un marmista (seghe, martelli, spianatrici etc) e uno studio professionale. Dal momento della mia assunzione, avvenuta nel 2017 ho sempre lavorato fisicamente da sola (nel senso che non c'è nessuno con me) occupandomi di tutte le fasi operative su menzionate.
Nel 2018 arriva ernia l4-l5 + discopatia l5-s1. Operata a gennaio 2019 per l'ernia, con artrodesi circonferenziale e relative protesi, rientro a lavoro ad aprile. Per l'occasione il datore di lavoro, su mia pressante richiesta, si degna di nominare un MC che, acquisita la documentazione sanitaria ed effettuato sopralluogo in azienda, mi pone una limitazione a 5 kg con prospettiva di rimozione della limitazione alla visita successiva, che dovrà avvenire a dicembre 2019.
La mia domanda adesso è: con un intervento di questo tipo e la discopatia ancora in giro, non dovrebbe scattare (secondo INAIL) la completa esclusione dalla movimentazione? E per attività come "prendere a martellate carote di rocce per frammentarle" non ci dovrebbero pure essere delle legittime prescrizioni da adottare?
In quanto professionista provo fastidio quando persone al di fuori del mio settore mi vengono a dire come svolgere il mio lavoro, per questo vorrei un sincero parere dagli addetti ai lavori prima di dare di matto davanti al MC.
Grazie
é difficile risponderLe senza essere generici: sapendo che è stata operata per ernia discale ma ignorando quale sia l'esito dell'operazione e la sua situazione clinica, posso dire che la limitazione a 5 kg di poco superiore ai 3kg minimi per lavori ripetitivi con la previsione di eliminarla a dicembre 19, può significare che la sua situazione sia migliorata ed assestata (secondo il medico competente evidentemente)
Il punto è quale sia la sua situazione clinica e cosa può svolgere cone attività lavorativa ( in caso poi non sia d'accordo col parere del Mc può fare semplice ricorso al servizio di medicina del lavoro.)tenga poi presente la NON IDONEITA'SENZA POSSIBILITA'DI ALTRE E DIVERSE MANSIONI ( con un datore di lavoro che "si degna di nominare il MC " e magari non è anche a posto con DVR e quant'altro) E' A RISCHIO DI LICENZIAMENTO
LA SITUAZIONE E' DELICATA : SE POI LA SUA SITUAZIONE NON è MIGLIORATA CON L'OPERAZIONE è SEMMAI OPPORTUNO CHIEDERE LA MALATTIA PROFESSIONALE (INDENNIZZABILE ) SI FACCI ASSISTERE DA UIN PATRONATO !
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