Buongiorno a tutti.
Una azienda vorrebbe cambiare medico competente a causa della lontananza dalla sua sede, che ne ostacola la pronta disponibilità per ogni necessità. Il medico subentrante pone come condizione per accettare l'incarico che i lavoratori vengano sottoposti a nuova visita pur non essendo ancora scaduti i giudizi di idoneità emessi dal medico uscente e senza darne specifica motivazione (protocollo sanitario inadeguato, ad esempio).
Il fatto offre uno spunto di riflessione sulla liceità della richiesta, sia nel caso il protocollo sanitario del medico uscente vada bene (e in questo caso credo che non si possano anticipare le visite), sia nel caso risulti inadeguato (in tal caso direi che l'anticipo è giustificato, ma mi resta un dubbio se debba occuparsene il nuovo medico competente).
Si tratta, in effetti, di una richiesta "bizzarra" perchè, in linea di massima, i giudizi precedentemente espressi (anche da altro medico competente nel caso di subentro) sono comunque da considerare validi fino alla data della rispettiva scadenza. In genere il MC subentrante ne prende visione e - sia pure tacitamente - li accetta, a meno di dubbi su qualche caso particolare per motivate ragioni (soggetti particolarmente sensibili o ipersuscettibili, lavorazioni svolte in ambienti particolarmente a rischio etc.).
Nel caso indicato, il voler rimettere in discussione tutte le visite e i giudizi precedentemente espressi può solo indicare una sorta di sfiducia generalizzata - ad esempio sul protocollo prima adottato o sulle altre procedure sanitarie di MdL prima effettuate - che comunque dovrebbe essere adeguatamente specificata.
Credo che il nucleo del problema sia il seguente: chi è responsabile per eventuali eventi avversi legati ad errate valutazione di idoneità da parte del MC cessante? Più specificamente quando il MC subentrante abbia sentore o segnali che l'attività sia tecnicamente inadeguata egli può mettersi il cuore in pace sino a che le varie idoneità non giungano a scadenza? Il problema non è solo il PSS (credo) ma anche la valutazione dei rischi e i criteri di giudizio dell'idoneità.
Chiaramente un atteggiamento di totale sconfessione dovrebbe essere giustificato. E' comprensibile che si preferisca non chiarire con il MC cessante. Credo invece necessaria una chiara motivazione al DdL (ed eventualmente ad RLS)
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